L’underground di Sklero Man

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Da venerdì 17 maggio 2019 è disponibile in streaming e in supporto digitale l’album Controvento di Sklero Man, pubblicato dall’etichetta indipendente Badass Records. All’interno del progetto 15 tracce per un concentrato di punchline, storytelling, ego trip e consapevolezza con diversi riferimenti a film e serie tv. Tra i featuring, oltre a un peso massimo della scena come Tormento, ci sono due esponenti del rap underground come Gast (membro del TruceKlan) e File Toy, un pezzo di storia del reggae italiano, Bunna (Africa Unite), e la cantante Leila. Gli abbiamo rivolto alcune domande in occasione dell’uscita del disco.

Una domanda che faccio (quasi) a tutti, soprattutto a chi ho scoperto da poco e di cui non ho contezza, ovviamente mea culpa: chi è Sklero Man?
Mi chiamo Sklero Man, classe 1980, e sono un artista underground. Ho iniziato il mio percorso nell’hip hop nel ’94 passando da DJ a writer fino a formarmi come MC. Da ragazzo ho militato in diversi gruppi e crew, con cui abbiamo fatto uscire diversi lavori, successivamente ho preso la mia strada come artista solista mettendo alla luce due album autoprodotti (L’incubo e Rudimentale).

Le note in mio possesso parlano di “Controvento” come di un concentrato di punchline, storytelling, ego trip e consapevolezza: ti ritrovi in queste definizioni?
Assolutamente sì! Controvento è un album hardcore composto da 15 tracce, a cui ho dedicato parecchio tempo per la lavorazione. Sono una persona molto meticolosa e per questo terzo album volevo dare un tocco di qualità maggiore rispetto ai lavori precedenti. C’è stata un’accurata scelta dei beat da parte mia e su alcune di queste tracce mi sono ritrovato a lavorare gomito a gomito con i produttori per raggiungere il suono che volevo. Per la prima volta, rispetto ai lavori precedenti ci sono alcuni brani dove mi sono messo a nudo, cercando di parlare dei miei fantasmi e delle mie paure: guardarmi indietro facendo un resoconto della mia vita e in qualche modo tirare le somme. In altri brani invece ho dato sfogo al mio alter ego “Sklero Man” mettendo in rima immaginari distopici, come per il brano “Terra bruciata”, ispirato ai film post-apocalittici, o racconti horror, come in “Calma Apparente”, dove ho dato una mia personale versione del film “Jeeper Creeper”. Ho lavorato parecchio sulle tematiche perché, oltre alle rime crude e hardcore, ho sempre cercato di creare dei contenuti, non tanto pensando a fare la hit ma a pezzi che restassero alle persone. Non è stato facile, infatti, mettere insieme le informazioni per brani come “Verso la fine”, “MK Ultra” o “Persi”, dove ho cercato di parlare della situazione attuale e dei problemi che ci sono nel mondo di oggi.

Per prepararti in modo significante per questo nuovo progetto quale musica e artisti hai ascoltato in maniera più o meno intensa? Immagino che ci sia stato un grosso lavoro dietro, che non prescinda dall’ascoltare anche le waves del momento…
Durante la lavorazione del disco ho cercato il più possibile di non ascoltare rap italiano. Ho ben chiaro cosa mi piaccia ascoltare e cosa invece non fa per me, ho alcune lacune nella nuova wave americana e non, ciò nonostante sono, invece, sempre aggiornato su quello che è il mio genere principale. Durante la stesura del disco sono usciti un sacco di dischi potenti di artisti della scena hardcore americana che stimo e seguo come: Vinnie Paz, Ill Bill, Slaine, Termanology, Jedy Mind Tricks, e molti altri. Inoltre, il mio lavoro di tatuatore mi dà la possibilità di ascoltare musica tutto il giorno, quindi ne ascolto tonnellate, anche se sempre hardcore rap (ahahahaha). Oltre a cose nuove, mi capita anche di scoprire, grazie allo streaming, alcuni artisti sconosciuti, o riascoltare album vecchi di artisti che già conoscevo. Tra gli ultimi ascolti che ho apprezzato ci sono i lavori di Merkules e Snak the Ripper, due artisti canadesi con influenze nuove senza che per questo rinuncino a quel sapore hardcore di cui non posso fare a meno. Terminato il disco mi sono comunque messo ad ascoltare, anche solo per tenermi informato, le ultime novità rap italiane… ho apprezzato molto il grande ritorno dei Colle der Fomento, gruppo che ha influenzato molto la mia formazione, così come il super lavoro di DJ Fastcut, che ha riunito vecchi e nuovi della scena underground hardcore, l’album del Turco e il disco combo di Egreen e Nex Cassel. Ho apprezzato tutti questi lavori perché hanno saputo mantenere quel sapore che appunto ricerco.

Puoi farmi un excursus delle tracce che compongono l’album? Mi piacerebbe sapere qualcosa sui pezzi, anche una piccola nota riguardo ognuno…
Come ogni album che si rispetti ho voluto dare spazio e lavorare anche sulla tracklist, cercando di mettere ogni brano al proprio posto. E non è stato un lavoro facile. Provo a descriverti i brani in poche parole:
01. Intro: Un piccolo assaggio del sound che troverete all’interno del disco.
02. Panico: Il primo segnale del mio ritorno.
03. Controvento: Il riassunto del mio tragitto.
04. Persi feat. Bunna (Africa Unite): Una nitida fotografia di questo momento storico.
05. MK Ultra: Un avvertimento a tenere gli occhi aperti.
06. Senza ritorno feat. Tormento: Un crimine perfetto.
07. Stessa direzione feat. Gast: “…sudore e sangue determinazione underground religione”.
08. Calma apparente: È quando tutto sembra tranquillo che arriva il momento di preoccuparsi.
09. Lettere di sangue: Il viaggio che percorro ogni volta che scrivo un pezzo, lasciando parti di me.
10. La Santa: Un omaggio alla Santissima.
11. Guarda avanti feat. Leila: Mai mollare perché anche quando tutto sembra perduto, il vento può sempre cambiare…
12. Non c’è cura: Punchline ed esercizio di stile contro i chiacchieroni!
13. Teschi fratturati feat. File Toy: Butteremo giù la VOSTRA porta per contaminarvi con il NOSTRO virus…
14. Verso la fine: Stiamo andando verso il punto di non ritorno, spinti verso la fine.
15. Terra bruciata: Uno scenario fantascientifico che potrebbe diventare realtà: razziatori, sangue e veleni nell’aria.

Come hai scelto i featuring? Amicizia, stima, attitudini simili o altro?
Bella domanda. Sicuramente per il loro approccio verso la musica, l’attitudine nella scrittura, la maturità nell’affrontare le tematiche e la loro voce. È stato davvero figo collaborare con questi artisti che sono tutte persone che stimo. E stata anche una grande soddisfazione poter collaborare con Tormento e Bunna, due mostri della musica rap e reggae italiana e ricevere dei props positivi da parte loro nei miei confronti e per le tematiche affrontate. Gli Africa Unite sono stati uno dei gruppi che ascoltavo molto da giovane, quindi avere un guru come Bunna sul disco è per me motivo di orgoglio. Non ho incontrato soltanto un bravo artista/cantante ma anche un grande maestro di vita. In particolare, mi viene in mente una sera che mi sono incontrato con lui per parlare del brano: abbiamo passato davvero una bella serata a parlare di musica e della tematica del pezzo. Con File Toy e Gast probabilmente è stata l’affinità tra ex writer e la stima tra MC. Infine, Leila è una cantante con una bellissima voce e anche un’amica e, mentre stavo lavorando a un pezzo come “Guarda avanti”, ho pensato subito a lei per il ritornello.

Ormai fra Spotify, YouTube ed i vari social la prima cosa che balza all’occhio (o all’orecchio) è la saturazione in fatto di ascolti: perché un interessato al rap dovrebbe ascoltare questo disco?
Se ti piace il rap hardcore fatto con impegno e dedizione ma che non prescinda dal contenuto io ti direi “almeno un ascolto daccelo”. Onestamente è quasi un figlio per me, a scriverlo ho passato dei momenti belli e dei momenti brutti, è stato un percorso pieno di emozioni forti. Quando ti butti a fare un lavoro così grande, soprattutto con la musica, è normale mettere dentro se stessi, mettersi in qualche modo a nudo. Se vuoi ascoltare qualcosa che sia realmente “controvento” alle mode, ai trend del momento, questo è un disco che secondo me va ascoltato. Ci sarà sicuramente la traccia in cui ti ritroverai e che in qualche modo ti colpirà, c’è tanto di me, chi mi conosce lo sentirà e chi non sa chi sono imparerà a conoscermi con questo disco.

L’influenza delle nostre scelte deriva da qualunque cosa ci circonda, quindi se si fa musica non è solo la musica a influenzarci. Che cosa ti piace “extra”? Mi interessa sapere a cosa tieni e da dove attingi per i testi…
Per i miei testi attingo da diverse fonti: dai film horror, dal tatuaggio, dalla mia vita e dalle mie esperienze quotidiane. Onestamente, poi, non ho una tecnica o un metodo fisso, a volte scrivo di getto ispirato dal beat o da un avvenimento particolare, altre volte metto in rima quello che rimane intrappolato nella mia mente, magari guardo un film, passa del tempo e mi ritrovo poi a citarlo in un brano o a scriverci sopra.

Ultima cosa prima di lasciarci: ormai è da un mese che è uscito, cosa ti aspetti da Controvento?
Da “Controvento” mi aspetto che il disco venga ascoltato da più persone possibili e apprezzato, per lo meno per il lavoro che c’è stato dietro. Successivamente mi aspetto di suonare, il mio obiettivo principale sono i live, un modo per portare la mia musica in giro: sono tornato con un nuovo progetto e mi piacerebbe farlo sentire a più gente possibile. Quindi, se volete Sklero Man nella vostra città, scrivete pure alla mia mail skleromanmc@libero.it per il booking.

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