La rivista

Moodmagazine è un progetto editoriale indipendente, nato nel 2003 da diverse esperimenti di comunicazione confluiti in una rivista in formato PDF (standard per la distribuzione di documenti elettronici, visualizzabile e stampabile da qualsiasi piattaforma grazie all’utility Adobe Acrobat Reader) in download gratuito sul sito www.moodmagazine.org. Fulcro principale del magazine la musica rap e la cultura hip hop connessa ad essa, con lo sguardo e l’attenzione rivolto soprattutto all’Italia, nell’intento di documentare e dare voce a tutte le realtà della scena, illustrarne i programmi e le iniziative svolte quotidianamente. Un progetto in continuo movimento, dove la comunicazione e la creatività sono i tasselli principali di un agire nuovo, slegato dai canoni tradizionali e supportato dai nuovi strumenti e canali multimediali, che rendono possibile ormai una diffusione capillare e continua. Dopo 14 numeri multimediali, nel 2009, Moodmagazine ha visto la luce anche nella sua versione cartacea, che si affianca alla classica pubblicazione in digitale. Un free press di 44 pagine (con una veste grafica innovativa che si fonde perfettamente con i contenuti) con interviste, approfondimenti, reportage riguardo tutto ciò che accade in Italia ed in più il classico sguardo all’estero. Le 4 discipline (e tutto ciò che si avvicina o influisce sulla scena, come cinema, lifestyle, libri, urban culture ecc) osservate e raccontate da un punto di vista interno, e con la massima attenzione riposta verso tutti i nuovi input che determinano il carattere evoluzionistico dell’hip hop. Nel 2018 un ulteriore salto di qualità, la foliazione passa a 56 pagine, cambia la grammatura e la qualità della carta, aumenta la tiratura e la rivista da free press diventa a pagamento reinvestendo il tutto nel miglioramento delle proprie infrastrutture e nelle qualità dei contenuti. Oggi, nel 2023, Moodmagazine è un trimestrale di 76 pagine in brossura fresata carta Fedrigoni certificata FSC. Il magazine, edito dal network indipendente “Things That” è distribuito in tutti i principali negozi di settore italiani (vestiario, dischi, aerosol art) ed in alcuni importanti locali e clubs.

Redazione

Toni Meola. Appassionato di carta stampata fin dalla più tenera adolescenza, ama e si occupa di arte, design, costume e tutto ciò che di nuovo c’è. Vede il mondo con gli occhi di un bimbo, e questo spesso gli crea problemi con Equitalia.

Eleonora Pochi. Giornalista ed attivista per i diritti umani, scrive su politica internazionale, denunce sociali e Società. Nonostante lavori fin dalla maggiore età, tiene in camera una laurea in Cooperazione e Sviluppo, che utilizza per uccidere le zanzare. Appassionata all’hip hop dall’adolescenza (ebbene si), scrive su rap e dintorni collaborando con diverse riviste musicali e culturali. Il cinismo è il profumo della sua vita.

Monica “Isaloca” Costa. Fuoriclasse del ‘75 vive l’hip hop nel momento clue tra il 1994 e il 2000, come hip hop head, speaker, articolista, organizzatore e promotore di eventi hip hop e musica nera delle origini. Dalla fine anni ‘90, professionalmente parlando, si orienta verso il marketing e la comunicazione multimediale. Oggi è un’esperta di digital growth, project management e strategie marcom multicanale. Per oltre 12 anni come professionista con base in Italia, ha collaborato con successo con PMI e corporations locali e internazionali, distribuite in vari i settori industriali come musica e spettacolo, editoria, economia digitale, veicoli di lusso, F&B, e molto altro. Le sue esperienze trasversali, includono anche il settore delle fondazioni e organizzazioni umanitarie. Dal 2012 vive e lavora in Sud Est Asiatico come senior marcom advisor, su scala globale. Mediamente stronza ma estremamente onesta, potrebbe recensire il vostro disco…

Vincenzo Ferrara. Fotografo milanese con base a Londra, incrocia l’arte contemporanea ad una fermata del tram. Gli piacciono i dettagli e giocare con i ricordi, non necessariamente nell’ordine.

Simone “Stritti” Micozzi. Entrato nella cultura Hip Hop nell”83, fino ad oggi ha esplorato tutte le vie che questo mondo ha offerto, cerca di capire questa cultura nella sua totalità per diventare un Jedi e come esso combatte la Morte Nera che negli ultimi anni minaccia l’Hip Hop. Radici e sperimentazione rimanendo fedeli allo spirito originario è la formula vincente.

Maurizio Trevor. Nato architetto, professionalmente parlando, entra nel mondo del giornalismo mentre frequenta ancora l’università. Laureatosi con una tesi multimediale su “La metafisica dell’EUR, tra forma e funzione”, inizia a collaborare con diverse redazioni di musica e lifestyle, prima di fermarsi a Roma e mettere su famiglia. Attualmente ha una moglie, due bambini, un cane ed un gatto di nome Fibra.

Nicola “Kalafro” Casile. Meridionalista al Nord e nordista al Sud, si sente cittadino del Mondo con una costante ostilità di fondo. Del tipico agronomo ha solo il titolo; del tipico cantautore ha solo l’eskimo; del tipico giornalista ha solo il block notes; del tipico giovane ha solo le foto. Scrive di musica, ambiente e problematiche sociali su vari magazine on-line. Ascolta, critica, colleziona e crea musica varia. Pentito storico della generazione 1995 dell’hip hop e del reggae, oggi vi si approccia con astuta aria di sufficienza, ostentando in modo insistente il suo amore per il periodo delle Posse. Attualmente vive di espedienti tra Capri, Venezia e Bogotà.

Mark Lenger. Opinionista per diletto ed insegnante per lavoro, ha 35 anni ed una visione abbastanza “svizzera” dell’hip hop. Lavora per Elle NG, AS e Frivolo Street Journal. Fa un sacco di rumore quando mangia ma in compenso non russa quando dorme.

Luca Musso. Nato e cresciuto nelle Marche, viaggiatore incallito, ha allenato il suo orecchio ad un approccio molto rilassato verso la musica. Si reputa molto fortunato ad aver visto l’Inter vincere una Champions League.

Mami. Nasce nel 1985 a Milano, attratta dalle arti visive e grafiche lavora come Visual Designer. Sin da piccola nutre una grande passione verso la musica coltivando una notevole cultura per il genere black e le sue mille sfaccettature. Dal 2006 è Speaker su CoasToCoast_fm93.9 programma radiofonico di matrice Black, di cui è autrice e conduttrice. Il raffinato interesse verso i trend e l’antropologia culturale la spinge alla ricerca costante di suoni nuovi, con un legame stretto ai grandi maestri del passato.

Francesco Ursini. Amante della bellezza femminile, della musica e dei film. In questo preciso ordine. Scrivo per passione e per supportare chi mi ha cresciuto nel tempo, musicalmente ed umanamente parlando. Anche i libri rilegati con cura mi allettano.

Giorgio Silvestrelli. Viene al mondo in un caldo giovedì di giugno. Ben presto scopre di avere problemi con la vista, forse causati da abuso di videogames, overdose di cartoni animati e dalla lettura sfrenata di migliaia di fumetti. Dal 1994 inizia a incuriosirsi alla cultura Hip-Hop tramite il massiccio utilizzo di walkman e vhs. Da allora 2Pac è sempre nel suo stereo e la California è sempre nei suoi pensieri. Nel 2006 compra uno strano giocattolo/soprammobile in un grande magazzino di Parigi. Il souvenir gli apre la porta sul “movimento” degli art toys, che scopre essere molto più che passatempo o semplice collezionismo. É nel 2008 che inizia a collaborare con Groove Magazine ma, oltre alle interviste, ai reportage, alle review non smette d’interessarsi di street art e arte contemporanea nelle sue forme più disparate. Non mangia frutta ma quasi tutti i tipi di verdura.

Eleonora Cannizzaro*. Classe 1993, ascolta rap dalla sua infanzia quando i suoi fratelli le facevano sentire gli Articolo 31 e i Colle Der Fomento invece che guardare i cartoni Disney. Assistente sociale nella vita, lavora a tutela dei minori, collaborando con giudici e sbirri. Grazie al suo master in Criminologia smonta le presunte carriere criminali dei rapper e se la tira anche un po’. Quando poi l’allineamento dei pianeti glielo consente collabora in laboratori di hip hop based education all’interno di carceri, centri di accoglienza e centri di aggregazione giovanile. Da anni scrive per chi crede in lei. Neologista per passione, ha chiamato la sua collezione di album Cann*-Dischi.

Filippo Papetti. Nato a Marina di Ravenna, e già questo basterebbe. Cosi in anticipo sui tempi, così in ritardo per due righe di descrizione.

Alfredo D’Alessandro. Alfre D’, prima Ness, artista romagnolo fondatore e ideatore di Colpo di Stato Poetico, agitatore culturale nella terra del valzer come organizzatore di eventi da 15 anni. Ha collaborato con Rapadvisor.it, Citizen Rimini e come manager label e promoter per B.M Records.

Selene Grandi. Marketing Specialist, UX designer, giornalista e… nel tempo libero Health and Safety Manager. Lavoro a tempo pieno per un azienda in Uk e parallelamente come free lance. Sono un’attivista per l’ambiente e per i diritti umani. In Italia mi trovate ancora attiva come addetta stampa e su qualche rivista. Su Moodmagazine sono il capro espiatorio del direttore. Quando succede qualcosa é chiaramente sempre colpa mia.

Diego Montorio. Figlio della nebbia, vive nelle campagne tra la bassa padovana e il Polesine e si aggira alle serate rap e hip hop del Veneto nei weekend. Appassionato di rap fin dall’adolescenza, sviluppa col tempo il feticcio della versione fisica degli album, diventando negli anni un collezionista incallito. Dopo aver incontrato Ed Grime nel 2021, sposa il suo progetto e quello dei ragazzi che girano attorno a lui, seguendo attualmente il suo booking (e non solo) e quello del progetto pop – punk Fløp.

Claudia Sciacca. Aka La Disagiata, nasce a Catania sotto una buonissima stella del Leone. Cresce grazie al buon cibo siculo che le donano bellezza e cultura. Figlia di due medici, si occupa fin da piccola dei problemi altrui, dedicandosi ai rapper della propria città come una psicologa, perché “stanno malissimoh“. Si laurea all’accademia di Belle Arti di Brera grazie alla formidabile venerazione per tutti i santi che cita durante le giornate più dure. Vive a Milano con molta fatica perché fa diversi lavori, ma sicuramente non ha un lavoro serio. Scrive “per ritrovare l’orgoglio smarrito” come Mària de Il divano scomodo di Maccio Capatonda.

Valeria Giudicotti. Da sempre appassionata di musica rap e di scrittura, si è trasferita a Milano per dedicarsi appunto al giornalismo e con il nobile intento di supportare gli artisti senza nessuna distinzione di sesso, razza, colore o religione. Nella vita di tutti i giorni fa l’impiegata a tempo pieno.