Introduzione: Wiser Keegan, giovanissimo artista di Roma, era già stato notato da Dj Fastcut negli anni scorsi, tanto che, dopo la partecipazione a Dead Poets e la pubblicazione nel 2017 del suo primo mixtape, Marciapiedi, insieme hanno dato vita al disco Magic Boulevard uscito nel 2019. A distanza di tre anni, il viaggio spaziale continua con Space Avenue, un album che vede il duo all’insegna della sperimentazione. In questa intervista abbiamo cercato di capire di più sulla relazione fra Valerio e Daniele, abbiamo cercato di comprendere in cosa questo disco sia una -maturazione artistica- per Wiser e, considerato che si sa molto di più su Dj Fastcut, abbiamo scavato un po’ più a fondo proprio su Wiser e su come si è avvicinato all’hip hop.
Wiser, leggendo il comunicato stampa del nuovo disco, Space Avenue, c’è un riferimento al fatto che in questo album c’è una sorta di maturazione artistica che ti riguarda. Cosa intendi dire con questo?
Wiser Keegan: Sicuramente c’è l’intento di lanciarmi, senza paracadute, nella più totale voglia di sperimentare. Questo album è stato necessario per me, è stato una vera sfida, una prova che mi ha dato modo di capire quali sono i miei limiti e quali invece sono i percorsi che posso intraprendere senza avere paura di nulla. È in questo che ho trovato la mia crescita.
Quando parli di limiti cosa intendi?
Wiser: Per limite intendo cosa posso o non posso proporre, ciò che so che piace e ciò che so che non piace al mio pubblico. Intendo ovviamente anche limiti “canori”: con questo progetto mi sono effettivamente reso conto di ciò che posso fare e di ciò che non posso fare da questo punto di vista.
Se tralasciamo invece lo stile, ma parliamo solo di attitudine, cosa c’è di diverso rispetto a Magic Boulevard.
Wiser: L’attitudine nella lavorazione di questo progetto è stata quella di cercare di fondermi ancor di più con Valerio, tentando di bilanciare e canalizzare più lati di noi due in una sola direzione. Posso assicurarvi che trovare un’armonia giusta per dare vita a un progetto con una testa diversa dalla propria richiede veramente una concentrazione elevata e una volontà ferrea. Attitudine prepotente a pacchi!
Ci sono stati dei momenti in cui avete cozzato?
Dj Fastcut: Cozzato musicalmente no, non credo sia mai successo. Al massimo posso aver preferito mantenere dei beats per il disco mentre Daniele preferiva scartarli, ma alla fine sono beats che destiniamo ad altri progetti quindi non verranno del tutto scartati. Ammetto che qualche volta mi sono trovato a dirgli “no frate ti prego questa no”. Tutti e due abbiamo le nostre deviazioni musicali e qualche volta sicuramente andiamo un po’ oltre, ma alla fine troviamo sempre la quadra giusta, per fortuna siamo molto amici oltre ad essere un duo nella musica.
Wiser: Come ha detto Valerio, scontrati no, non direi. Abbiamo sempre comunicato con sincerità ed empatia, confrontandoci sulle idee che avevamo. Grazie alla nostra grande amicizia, se io e Valerio litighiamo – può succedere eh -, dopo due minuti è tutto ok. Ci vogliamo un sacco bene.
Il fatto che, oltre ad essere partner nella musica, siete anche amici credo sia un plus. Ma come siete caratterialmente? Siete tanto diversi?
Dj Fastcut: Per certi versi sì. Io sono tipo “Daniè dobbiamo fare”, “Daniè mi hai chiesto il beat ieri, oggi è pronto”, diciamo sono molto efficiente, a prescindere dal tempo o dalla situazione, e cerco sempre di dare precedenza agli impegni musicali. Daniele invece ha i suoi tempi e come tutti i rapper ha bisogno della sua situazione, del mood giusto, del periodo adatto. Come quasi tutti gli MC ha i suoi mostri da affrontare, ma lavoriamo comunque alla grande.
Wiser: Come dicevo prima, siamo grandi amici, ma senza dubbio caratterialmente diversi. Siamo entrambi molto socievoli, ci piace conoscere persone nuove, ma rispetto a me lui è estroverso alla massima potenza; io sono un amicone solo nella giusta compagnia o con le persone con cui sento di avere un certo feeling, non in tutte le situazioni.
Dj Fastcut, come mai per questo secondo viaggio insieme avete scelto il titolo Space Avenue?
Per dare seguito al primo album. Questi percorsi fantasiosi sono alla base del nostro viaggio, un viale magico, un Magic Boulevard appunto; arriva poi la strada spaziale, Space Avenue, e abbiamo già qualcosa in mente per il futuro.
Fastcut ovviamente ora ne voglio sapere di più. Cosa avete in mente per il futuro? Riesci a svelarci qualcosa?
Per ora io e Daniele ci dedichiamo a promuovere questo disco con le nuove date. Con questo disco abbiamo inquadrato bene la nostra direzione e siamo sicuramente più preparati ad un terzo capitolo del viaggio. Nel frattempo stiamo anche preparando dei nuovi cypher con una nuova formazione, con la quale tireremo fuori un nuovo progetto. Stiamo vagliando le proposte per le nuove città da visitare, e abbiamo uno staff che sta lavorando molto per tutto questo e per altre cose importanti.
Mi dite di più sulle tematiche di Space Avenue?
Wiser: Le tematiche di Space Avenue sono volutamente il più diverse e variegate possibili, volevamo regalare un’esperienza di ascolto più completa. Non solo negli argomenti si può trovare una buona varietà, ma anche nella pesantezza stessa dei brani; ci sono canzoni nelle quali l’ascolto è molto leggero, e altre in cui la gravità si fa più forte.
Una bella montagna russa tra amore, rabbia, polemica, ironia e tante altre emozioni, che spero arrivino dall’ascolto dell’album.
Fastcut di solito scegli insieme a Wiser le tematiche o il concept di un pezzo?
Dj Fastcut: Lascio spazio di interpretazione a Daniele, il mio è un lavoro di ricerca musicale, cerco di trasportarlo in un ambiente fluttuante come lo spazio aperto, cerco di metterlo a suo agio tenendo conto della sua scrittura e dei suoi gusti, il tutto contornato da suoni spaziali. Daniele ha sicuramente molto da dire e in diversi modi, quindi anche proporgli produzioni non è così difficile; so quando e di cosa vuole parlare, quindi gli ho dato vari input su varie direzioni, per affrontare varie tematiche nel suo stile.
Mi dici qualcosa in più per quanto riguarda le produzioni?
Dj Fastcut: Per le produzioni abbiamo fatto una lunga selezione insieme. L’intento era quello di uscire dalla comfort zone per proporre un Wiser diverso. Volevamo allontanarci dallo schema di Dead Poets; vista la giovane età è sacrosanto che sperimenti il più possibile, dato anche il largo e ampio margine di crescita. Una crescita che, a mio parere, è palpabile di giorno in giorno.
Avete entrambi menzionato la sperimentazione. Cosa intendete? Che tipo di suoni avete proposto?
Più che sul suono, abbiamo sperimentato su delle produzioni fuori dalla nostra comfort zone di rap classico. Daniele è giovane ed è giusto che provi a fare altre cose prima di dire “hey questa è la mia strada”. Una cosa importante per gli artisti emergenti è inquadrarsi e non farsi trasportare dalla tendenza musicale del momento, sperimentare su vari sentieri è la miglior cosa da fare per capire per cosa si è più portati.
Ora sappiamo che alcune nuove proposte di Wiser piacciono molto e altre meno, quindi questa sperimentazione è stata utile da più punti di vista, ora sappiamo cosa fare meglio e cosa non fare più. Capite anche che dopo tre album di Dead Poets, sei Cypher, svariati feat quasi tutti su un sound classic o molto vicino, era il caso di provare e sperimentare anche altro.
Wiser, Magic Boulevard ti ha, concedimi il termine, lanciato nel mondo dell’underground. Cosa ti aspetti che succeda invece con Space Avenue?
Da questo lavoro mi aspetto solo un piacevole ricordo, non cerco una conferma; perché, per quanto mi riguarda, sono già consapevole di essere maturato tantissimo, grazie alle esperienze raccontate nei testi di questo progetto. Mi basta sapere che un giorno, quando mi guarderò alle spalle, ci sarà anche questo pezzo di me che mi avrà portato nel punto in cui sarò.
Faccio un back in the days solo per chi ancora sa poco di te: come hai conosciuto DJ Fastcut?
Wiser: Ci ha presentati un amico in comune, io lo conoscevo già di fama da quando avevo 20 anni e morivo dalla voglia di conoscerlo per chiedergli degli scratch su un mio brano. Non avevo però il coraggio di farlo, da piccolo sono sempre stato molto insicuro ed emotivo. Quell’amico in comune ha buttato giù un muro, ha mandato in chat un mio pezzo a Valerio, che mi ha subito apprezzato e voluto conoscere volentieri. La cosa più assurda è che gli scratch non glieli ho dovuti chiedere, alla fine: appena ha ascoltato una canzone che avevo pronta (“Cielo di polvere”), è stato lui a propormi di farli!
Wiser, come ti sei avvicinato al rap e all’Hip Hop?
Quando avevo dodici anni ascoltavo metal, un mio caro amico invece ascoltava il rap. Un bel giorno siamo finiti per avere un confronto musicale e ci siamo praticamente innamorati entrambi del genere che ascoltava l’altro, è stato pazzesco. Uno scambio di coppia, in sostanza! D12, Eminem, 50 Cent, 2Pac, Notorious B.I.G., poi in Italia Mondo Marcio, Fabri Fibra, Club Dogo, Noyz Narcos… Il resto è venuto da sé. Più ascoltavo, più cercavo, più aumentava il desiderio di ascoltare roba nuova.
Dj Fastcut, cosa ti ha colpito di Wiser quando quel suo amico ti ha mandato quel pezzo?
Da subito il timbro vocale, uno modo di scandire parole e rime non da emergente; ma soprattutto, una capacità di sorprendermi con una semplicità disarmante. Fluidità di flow e fruibilità dei testi alla portata di ogni età, senza però sacrificare quelle punchline incredibile che mi sorprendono ancora oggi. Da subito dissi a mia moglie “questo ragazzo è fottutamente forte, devo lavorarci insieme”, era il periodo di lavorazione del primo Dead Poets.
Wiser, con quali altri produttori ti piacerebbe lavorare prossimamente?
Wiser: Se dovessi farti qualche nome, tra i ragazzi che stanno spingendo tanto ai miei occhi, ti direi Benzaiten, Hybrido, Superape, Espo, TheSlight e moltissimi altri. Se dovessi citare qualcuno di più affermato, sicuramente mi piacerebbe lavorare con Mixer T, 3D, magari Mace, ThaSup.
Fastcut, ci sono dei retroscena divertenti?
Un giorno produssi un beat per un amico, venne fuori una cosa incredibilmente potente, e con Daniele decidemmo di richiedere il beat al mio amico perché eravamo convinti di poter tirare fuori qualcosa di incredibile. Ovviamente in cambio diedi altri due beat al ragazzo. Dopo mesi e mesi di perfezionamento e lavorazione del beat, iniziammo a chiudere la selezione delle produzioni destinate all’album e Daniele iniziò a scrivere i primi brani. Arrivò il giorno di scrivere su questo incredibile beat e niente, la settimana successiva ancora nulla, passò un mese e ancora nada. Alla fine Daniele prese coraggio, mi chiamò e mi disse “a frate, me dispiace troppo, ma pe quanto me fa volá sto beat non mi esce un cazzo da scriverci”. Per 10 secondi accarezzai la tristezza, poi uscì uno scontato, giustissimo e doveroso “Porco Dddddxxxx Daniele!!!” Il beat alla fine comunque ha trovato la sua destinazione e lo sfrutteremo al massimo.
A parte questo beat bomba sulla quale lui non è riuscito a scrivere, come avete lavorato al resto del disco?
Dj Fastcut: Bene, molto bene. Ero in fase di trasloco e quindi non ha registrato in studio con me, ci siamo affidati al nostro amico Hybridone. Daniele ha registrato quasi sempre senza la mia presenza e forse questo lo ha tranquillizzato, credo (ride, nd.r.). Per il resto con due canne e due birre ci siamo sempre incontrati in studio da me per tagliare e perfezionare i brani prima di chiuderli definitivamente. Ci siamo sempre messi a nostro agio per questi lavori, anche per l’ascolto del master finale: ci mettiamo infatti sempre in condizione di goderci il lavoro, quindi è andato tutti bene e senza intoppi; forse i tempi sono stati un po’ più dilatati, ma non per causa nostra.