Aleaka, tra progetti passati, presenti e futuri

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Aleaka aka Alessandro Cirulli, viene da Torino e nel corso della sua prolificissima carriera artistica ha dato vita a progetti molto interessanti, l’iconico La Malattia con Cali su tutti, e da qualche settimana è uscito questo particolarissimo Solve ed Coagula insieme a Toni Zeno, talento siciliano di cui sentiremo parlare spesso in futuro. Di seguito la nostra chiacchierata sui suoi progetti passati, presenti e futuri.

Ciao Aleaka come stai?
Molto bene, preso da una marea di progetti ma molto bene per questo.

Parlarci un po’ di questo tuo ultimo progetto con Zeno dal titolo Solve et coagula. Sono tre tracce che sono in qualche modo collegate tra di loro, e una traccia a parte. Perché hai deciso di strutturarlo così ?
In realtà è stata una decisione di Zeno, quando mi ha spiegato la sua visione dei riti di passaggio mi è piaciuta e l’ho assecondato. Per tutto il resto dovete chiedere a lui.

Lo scorso anno è anche uscito The Almighty Birds che risulta essere sicuramente un lavoro più lungo che prevede parecchie collaborazioni e tra i nomi sono presenti alcuni dei tuoi più cari amici. Cosa ti porta a scegliere le persone con le quali collaborare? Sono scelte fatte esclusivamente su base di legami di amicizia e stima a livello artistico ?
Scelgo le persone con cui collaborare solo per stima artistica. Non ho mai fatto un brano con un amico solo perché è un amico e penso che non lo farò mai. L’amicizia è una cosa, la musica un’altra. Se con una persona non mi trovo per niente a livello umano gli darei comunque una chance artisticamente.

Personalmente mi è impossibile non notare la presenza di Cali, fidato socio e amico con il quale avevi già collaborato dai tempi del disco intitolato La Malattia. Come è nato il vostro rapporto e l’idea di fare musica insieme?
Sono super fan di Cali da sempre, da molto prima di farci un disco insieme. I brani insieme e di conseguenza i dischi sono usciti senza nessun tipo di pianificazione. Ci andava di farli e li abbiamo fatti. Per il tipo di persona che è Cali mai mi sarei aspettato di riuscire a chiudere un disco e un ep, eppure è successo. Sono molto felice dei lavori fatti con lui e se si presenterà l’occasione ne farei altri altrettanto volentieri.

Cosa è cambiato da quando è uscito quel disco storico lungo tutto il tuo percorso da produttore e cosa fai di diverso durante il processo creativo per la realizzazione di un beat?
Mah, praticamente tutto. Le mie produzioni sono cambiate del tutto per quanto mi riguarda. Mentre prima lasciavo molto più spazio ai synth ora mi concentro molto su bassi e batterie, cerco di vaneggiare di meno ed essere più diretto. Sono molto più selettivo sulle mie produzioni, di solito scarto 7/8 beat prima di chiuderne uno.

Mi è impossibile non notare anche il feat con Tony Boy, lui fa un tipo di musica e scrive testi prettamente melodici che si sviluppano su sfondo trap. Come mai hai pensato di inserirlo all’interno del progetto che presenta suoni principalmente underground?
In realtà il disco ha molte sonorità legate alle sue, magari non così melodiche ma comunque ce ne sono. Sono amico di Wairaki (Mekoslesh, Massima Tackenza) da una vita, lui ci ha dato gli strumenti per poter fare La malattia con Cali. Ho ascoltato su internet dei lavori fatti con Tony e mi sono subito piaciuti, da lì è nata la collaborazione.

C’è anche Jack The Smoker presente all’appello…
Con Jack collaboro da tanti anni, dal mio primo disco. Sono andato in studio da lui a Milano con l’idea di chiudere un brano, e dopo mezz’ora avevamo quel brano che potete ascoltare su Almighty birds. Sono suo fan da quando ero ragazzino, fare una traccia con lui è sempre un onore. Poi abbiamo una visione abbastanza simile, siamo entrambi belli grezzi e il beat che gli ho dato è una cosa mega underground fatta con un suono solo. Lui mi ha graziato il beat.

Hai anche prodotto un intero disco che si sviluppa sempre su temi molto underground con Azot 1 dal titolo The hate Chronicles. Ti va di raccontare della vostra amicizia e di come è nato quel progetto?
Io e Azot siamo molto amici da 11 o 12 anni almeno. Siamo entrati in contatto quando esistevano solo Facebook e Myspace e l’idea era quella di fare una traccia sola, poi abbiamo scoperto di lavorare molto bene insieme e quella traccia sola è diventato un disco. Si può dire che è uno degli amici più cari che ho, malgrado siamo stati sempre distanti come km, ma siamo legati umanamente come se abitassimo nella stessa casa. Ho collaborato anche a un tot di brani che sono usciti per il suo disco di qualche anno fa, Isn’t. Ora stiamo lavorando al secondo capitolo di Hate Chronicles. Si fa tutto questo solo per il piacere di creare qualcosa di bello e unico, niente di più.

Torino è una delle principali città di maggior rilevanza per quanto riguarda la storia del rap in Italia. Come è cambiata la scena e cosa ne pensi dell’evoluzione che la musica ha avuto nella tua città? C’è qualche nuova leva da tenere d’occhio?
Non sono un grande fan della musica italiana di qualsiasi genere, rap compreso. Quando ho iniziato ad ascoltare rap io il periodo era un po’ morto e la situazione nella mia città era portata avanti solo dai contest di freestyle e robe del genere. Oggi sinceramente non so cosa si muove dentro alla città. Come nuove leve posso parlare bene solo di due persone per quanto mi riguarda e sono Brattini e Ricky J. Sono due artisti veramente completi e sono sotto per le loro robe da quando mi hanno fatto ascoltare le prime cose. Con Brattini ho anche fatto uscire un disco di recente dal titolo Maledetta Droga, un disco bellissimo a mio parere.

C’è qualche nome storico tra quelli presenti nel panorama italiano con il quale vorresti collaborare ma che per un motivo o per l’altro non hai avuto modo di organizzare la collaborazione?
Avrei sempre voluto fare un brano con Inoki, non è mai successo perchè non ci siamo mai sentiti/connessi. Anche Marracash rientra tra questi, i motivi sono gli stessi.

C’è qualche produttore internazionale e non dal quale prendi ispirazione per creare i tuoi beat?
Ascoltando praticamente solo rap americano mi ispiro solo ai produttori degli States. Tra quelli che mi piacciono di più e mi ispirano di più ci sono Wheezy Outta Here, Kanye, 40 Shebib e Mike Dean.

Stai lavorando ad alcuni progetti nuovi? Puoi spoilerare qualcosa?
Certo, sto lavorando come un matto da più di un anno ormai. In un anno ho fatto uscire in ordine The Almighty Birds, Paura e Liberazione, Maledetta droga e Solve et coagula. Sto lavorando a un disco intero con Zeno, ho un disco con Anagogia finito, The Hate Chronicles 2 con Azot, un disco con Kiffa, The almighty birds 2 e altre cose che non so se usciranno mai.

 

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