L’Elfo è uno di quegli artisti che per un periodo non ho seguito, anche forse per un pregiudizio mio. Poi mi sono ritrovata fra le mani Milord (uscito da poche ore per Time Records) e, anche grazie a una chiacchierata con lui, mi sono dovuta ricredere. L’artista con cui ho parlato è un essere umano come tanti altri. Dietro ai tatuaggi, all’apparente strafottenza e ai cliché, si nasconde un uomo di appena trent’anni con un passato non semplice, fragilità, incertezze e tutto quello che la vita di oggi riserva ai millennials, mental health issues comprese. Depressione, dipendenze, scelte discutibili. Milord è questo ma è anche rinascita e rehab. Mi ha personalmente colpito la profondità con cui L’Elfo parla di se stesso e dei rapporti, sia intesi in senso classico, con le donne, sia più intimimamente con il proprio IO interiore. Milord è un Ep con concept video davvero interessante. Sette brani accompagnati da altrettanti video che fa apparire il progetto come un audio-racconto a capitoli. Ecco il resoconto della chiacchierata…
Da poche ore è fuori Milord. C’è tanta intimità qui…
Avevo già fatto riferimento alla mia intimità anche nei miei lavori passati, e ci sono infatti delle tracce di questo in ogni mio brano, ma per la prima volta ho voluto dedicare un progetto intero alla mia sfera intima, alla mia fragilità emotiva. Così è nato Milord.
Da dove hai preso spunto per la rosa nella copertina e per il titolo?
In questo caso ho giocato molto col titolo! Perché diciamo che in certi aspetti sono tutto, tranne un milord. E poi ho giocato anche con un doppio senso, perché Milord – il cui simbolo è la rosa – è anche il ragazzo di cui è innamorata Sailor Moon, che appare nel momento in cui Sailor Moon ha bisogno.
Come mai questo progetto non esce per Universal?
Il progetto non esce per Universal per il semplice fatto che non sono più in Universal. Esce invece per Time Records, la mia nuova casa discografica.
C’è qualcosa di diverso rispetto a un disco come Vangelo II Luka?
In realtà non c’è niente di diverso, Milord è un progetto a sé e spero che le persone lo abbiano capito. Sono semplicemente maturato, anche perché il tempo passa e le esperienze anche. Per la prima volta ho voluto dedicare un progetto alla mia sfera più intima, come dicevo prima, per il resto sono il solito ragazzaccio che fa rap, e lo vedrete in futuro. Nessuna fretta!
Insonnia, paranoia, dipendenza, alcool, fumo, droghe. Direi che è chiaro che nel disco ci sono riferimenti all’abuso di sostanze e anche a tutto quello che gira intorno alla Mental Health…
Questo è un tema delicato che ormai ho abbastanza sdoganato, anche attraverso altre chiacchierate come questa. Diciamo che sono sempre stato un ragazzo un po’ particolare, un po’ – come dire – con vari sbalzi di umore. Ho sempre avuto dei piccoli problemi, se così li possiamo definire, per quanto riguarda la mia salute mentale e il mio stare bene. Sono cresciuto un po’ in giro, volendomi poco bene. È stato ed è un percorso molto difficile, che tuttora sto proseguendo.
Quanto è importante chiedere aiuto?
È una cosa di cui nessuno dovrebbe vergognarsi. Una persona può aver bisogno d’aiuto anche a trenta, quaranta, cinquant’anni, l’importante è far uscire fuori questo grido di aiuto invece di tenerlo dentro, perché può danneggiare anche questo, il rifiuto di chiedere aiuto.
Nel disco arrivano anche messaggi molto contrastanti su come vivi le relazioni. Hai dei traumi nella tua vita che ti hanno reso difficile la spensieratezza nei rapporti?
Io non voglio fare il drammatico, perché c’è sicuramente chi ha passato cose ben peggiori, però sicuramente non ho mai avuto una visione di famiglia molto corretta, se così si può definire. I miei quando ero piccolo non andavano d’accordo per nulla, cercavano di stare assieme a tutti i costi. Forse inconsapevolmente credevano di farlo per il bene dei figli, ma credo che a volte si debba avere anche la forza di prendere una decisione, come quella di rompere una relazione, a fin di bene. Ed è una cosa che noi giovani, secondo me, non sappiamo fare. Tanti ragazzi della mia generazione sono così.
Quanto è importante per la stabilità emotiva e la salute mentale l’amore, la famiglia, qualcuno che sa di casa?
Non so quanto sia importante, ma è sempre bellissimo e piacevole avere accanto una persona che non ti faccia pensare ai problemi della vita, che ti faccia distrarre, e che appunto sappia di casa e che non ti faccia sentire fuori luogo, mai.
È cambiato il tuo punto di vista sulle relazioni negli anni?
Sì, mi reputo un po’ più maturo. Questo non lo dico tanto per dire, mi guardo dall’esterno e penso che rispetto a prima io sia maturato abbastanza. La vita poi è particolare, non si sa mai chi o cosa ci mette davanti, quindi non posso dire con certezza se avrò una relazione stabile ma sì, in generale sono più propenso per la tranquillità!
In cosa ti senti o sei fragile?
Mi sento fragile in quanto essere umano. Spesso, sia il pubblico che l’artista, si dimenticano che siamo in fondo tutti uguali. Tutti nasciamo, abbiamo esperienze, e tutti avremo una fine. E in questo sì, mi sento fragile come tutti.
A me ha colpito molto il fatto che ogni video avesse come protagonista una ragazza diversa. Per aspetto (alcune curvy, alcune più donne, altre più ragazzine) e per stile. Hai voluto lanciare un messaggio anche in questo o è stata una casualità?
Ho voluto scegliere una ragazza diversa per ogni video proprio per rappresentare anche tutte le mie esperienze, quindi in realtà non è una casualità. Ho cercato delle ragazze tutte belle, ma comunque diverse tra di loro.
Chi ti ha accompagnato nel viaggio di Milord?
Milord è stato affidato interamente a due giovani produttori che reputo fortissimi, cioè Angio ed Erre. Le grafiche le ha fatte Marco Crimi, mentre i video sono tutti a cura di Graziano Piazza e del team.
Credi che riuscirai a presentarlo live e magari fare un piccolo tour?
Sì, mi farebbe piacere! Magari nel contesto adatto, perché capisco che un live sia un qualcosa di più esclusivo, ma mi farebbe piacere presentare Milord nel contesto giusto.
Sei super produttivo, quindi una domanda su questo è quasi scontata: stai preparando già altro?
Sì ragazzi! Praticamente ho già un disco ufficiale pronto, e a parte questo ho anche canzoni in più, quindi sto lavorando anche più di quello che dovrei! Ma sempre per il solito discorso: la musica per me non è semplicemente un lavoro, è la mia ossessione, l’unica cosa che mi rende sorridente ogni giorno.
Questa domanda è conclusiva e apre le porte a numerose risposte. Considerando tutto, tu come ti senti?
Sicuramente è un periodo storico molto particolare. Sono sicuro che io, così come tantissimi ragazzi della mia età e non solo, stiamo vivendo davvero un bruttissimo momento e più che momento stiamo parlando di anni. È una cosa che di certo ci fa stare male. Mi dispiace soprattutto per i ragazzi più piccoli, perché sai, noi trentenni bene o male le esperienze, la vita in giro, l’abbiamo fatta. Ma mi metto nei panni di un ventenne a cui stanno strappando questi anni di vita che reputo siano importanti e anche molto sensibili.