Loop Sessions è un format internazionale nato nel 2016 che prevede dei meeting mensili dedicati alle pratiche di sampling e beatmaking, aperti a dj e producer. Nell’arco di una giornata sono previsti una prima parte di laboratorio, una fase di ascolto collettivo e infine una live session con ospiti speciali. Il format è giunto anche in Italia, a Milano, importato da un gruppo di beatmaker dell’etichetta indipendente Atelier71 ,con il supporto dell’Associazione culturale e di promozione sociale Tusciò, due realtà legate al territorio, in particolare al quartiere milanese Barona, ma con un punto di vista del tutto aperto e inclusivo. Li abbiamo contattati per avere qualche informazione in più sul progetto e per supportare il loro crowdfunding.
Come vi è venuta l’idea di importare Loop Sessions anche in Italia?
Loop Sessions è un format internazionale nato nel 2016 in Brasile, a São Paolo, come Beat Brasilis, poi esportato a Montréal, in Canada, da dj Mahdi, un beatmaker che vi aveva partecipato e si era divertito molto. Da lì si è diffuso in tante altre città del mondo e, infatti, la storia di Loop Sessions Milano è la stessa. Dimitri aka Paziest, rapper, produttore e beatmaker, anima del collettivo Atelier 71, hapartecipato a qualche ‘Loop Sessions Bruxelles’ e gli è piaciuto, così ha pensato di organizzare questi incontri creativi anche a Milano. Si è messo in contatto con Mahdi e ha seguito le sue indicazioni per poter entrare nel network e avviare finalmente ‘Loop Sessions Milano’. La prima stagione è stata curata da Dimitri e Atelier 71 ed è stata ospitata dall’Arci Bellezza qui a Milano ma si è svolta prevalentemente a distanza, a causa delle restrizioni sanitarie dovute alla pandemia. Quest’anno, grazie al supporto dell’Associazione Tusciò, che si occupa di promozione sociale e culturale nelle periferie, l’obiettivo è di far crescere il progetto, renderlo itinerante e realizzarlo in grande. L’idea è di creare non soltanto una community online, ma costruire una solida comunità reale che si possa incontrare, confrontare, fare musica e allo stesso tempo divertirsi.
Come funziona nella pratica il format, e quali sono gli elementi che lo contraddistinguono?
La crew di ‘Loop Sessions Milano’, con l’aiuto di Massimo Ravedoni del negozio Disco Express, sceglie un disco da campionare e rende disponibili i sample a tutte le persone che si iscrivono all’incontro, per partecipare in presenza o da remoto. L’iscrizione avviene attraverso un semplice modulo online. Durante la Loop Session ogni partecipante può utilizzare il sample come vuole, con la strumentazione e il set up che preferisce. Durante il pomeriggio i beatmaker hanno qualche ora a disposizione per chiudere le loro creazioni, che poi vengono ascoltate e suonate dai resident dj nel corso della serata. Anche la parte live è molto coinvolgente, grazie al presentatore Desperado Rain e alla presenza di qualche ospite speciale, ogni volta diverso. C’è sempre una bella atmosfera, si crea un clima di solidarietà e inclusione, proprio perché non si tratta di una competizione, ma di uno spazio di condivisione e scambio musicale e culturale, dove gli obiettivi sono divertimento e networking.
Come mai la scelta del crowdfunding?
L’intenzione della crew di ‘Loop Sessions Milano’, insieme ad Atelier 71 e all’Associazione Tusciò, è di organizzare gli eventi in modo che la partecipazione possa essere libera e gratuita per tutti, ma allo stesso tempo c’è la volontà di far crescere il progetto, espandere il suo potenziale e portare le sue opportunità di crescere anche al di fuori delle serate e degli appuntamenti mensili. Il nostro obiettivo più a medio-lungo termine è portare i laboratori di beatmaking anche nelle scuole di periferia, nei centri di aggregazione giovanile e persino negli istituti penali minorili. Dato che la nostra associazione è molto giovane – l’abbiamo fondata a luglio 2020, nel bel mezzo della pandemia – non abbiamo ancora la possibilità di accedere a bandi di finanziamento importanti e il coinvolgimento della rete di ‘Loop Sessions Milano’ attraverso una campagna di raccolta fondi ci sembrava una delle poche strade percorribili, oltre a metterci comunque dei soldi di tasca nostra.
Chi si occupa attivamente del progetto?
La crew di Loop Sessions Milano è ristretta e formata da Paziest, Looppolo, Desperado Rain e JayBee Vibes, ma è supportata nella parte organizzativa e nelle attività di produzione e comunicazione dall’Associazione Tusciò. Il cuore pulsante del progetto è Dimitri aka Paziest, che infatti fa parte sia di Atelier 71 sia di Tusciò.
Come viene scelto il sample del mese?
Come detto prima ogni volta andiamo da Disco Express a farci consigliare un disco italiano del passato, magari non troppo conosciuto, che possa riservare delle sorprese e aprire nuovi mondi musicali e sonori alle persone che partecipano alla Loop Session. Una sorta di clash culture, sempre nel segno della contaminazione e dell’apertura mentale, che sono alla base della società che sogniamo.