BigMama: adoro essere too much

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foto di Cristina Troisi

Che dire, intanto so dove andare a recuperare i chili persi se per caso vado ad Avellino, la cosa negativa è che se scelgo un ristorante “too much” expensive devo pagare io. Per me e per la giovane ragazza che ho intervistato. BigMama ha appena 21 anni, è di Avellino per l’appunto, studia a Milano e ha tantissimo da dire. Quella che emana è un energia particolare, molto positiva. Con il suo pezzo “TooMuch” prodotto da Crookers ha fatto discutere. Io ho preso la palla al balzo per parlare con lei di corpo, bullismo e body shaming. 

Sono molto contenta di questa intervista con te. Ho 35 anni e ho un passato da obesa e come puoi immaginarti, ero spesso considerata la B-Girl più sfigata. Considerando che scrivo da quando avevo 17 anni e sono nell’albo dei Giornalisti da una decina, sono anche sempre stata additata come la cicciona brutta, ma utile per la promozione. Considera che sono di Bologna e ho vissuto sette anni a Milano dove le signorine dell’Hip Hop sono sempre state fitness model. Impossibile non avere complessi e non sviluppare sintomi ansiosi. Mi chiedo oggi, dove tutto è peggio di anni fa, come facciano le ventenni a sopravvivere in un mondo che le vuole come stampini e tu, come vivi l’essere “too much”?
In realtà credo che il mondo ad oggi sia cambiato tantissimo. Le persone, in generale, vengono accettate per ciò che sono sempre di più. È ovvio che l’odio continui ad esistere, ma almeno adesso abbiamo a nostra disposizione tantissimi articoli, pezzi, libri, attivisti eccetera, pronti a farci capire come possiamo imparare a trasformare tutte le energie negative che ci circondano in forza, indirizzandoci alla comprensione più totale di noi stessi. Io adoro essere too much, sia chiaro che con questo non intendo dire che adoro essere grassa, ma adoro prendere la vita nella maniera più too much possibile e farei lo stesso anche se pesassi la metà. Essere too much per me vuol dire vivere andando oltre il pensiero degli altri, guardarsi con i propri occhi e non giudicarsi tramite quelli altrui, fare ciò che ci fa sentire meglio senza imporsi limiti ed esprimersi al massimo lasciando eventuali paure e “stampini” altrove.

Va chiesto: perché è nato “TooMuch” quindi?
TooMuch è nato perché avevo bisogno di un pezzo forte. Frasi dirette, niente giochi di parole, nessun messaggio in particolare, base da paura e una Marianna provocatrice. Il risultato è una canzone nella quale qualcuno tende a rispecchiarsi e che invece altri trovano di troppo, quasi fastidiosa per le parole che ci sono. Molti infatti non riescono a capire il concetto di libertà, soprattutto quando si parla della libertà degli altri. Secondo queste persone io non posso dire ciò che mi pare e vivere come voglio, altrimenti vado a promuovere la mia forma fisica, ossia qualcosa di sbagliato. Insomma i boomer si sono arrabbiati ed era proprio il mio obiettivo.

Quale feedback ti aspettavi dal pezzo “TooMuch”?
Non mi aspetto mai nulla da ciò che faccio, sono abituata così. Sono felice di ciò che ho adesso.

Racconteresti, per chi ancora non lo ha ascoltato, di cosa parli nel pezzo e, soprattutto, il fantastico videoclip che tipo di concept simbolico ha?
Come ho detto prima non c’è un messaggio in particolare, ma sicuramente qualcosa spicca. L’idea che posso cambiare, essere diversa ogni volta, cambiare vestiti, capelli, trucco, modo di fare e qualcuno sarà sempre e comunque pronto a giudicarmi. Quindi faccio un po’ come mi pare, decido io chi sono, tu nel frattempo taci. Il video è specchio di questi concetti, cambio tantissime volte, fino a rimanere in intimo, tanto chi se ne frega.

So che è uscita anche una versione video senza di te. Come mai questa scelta?
Perché fa un sacco ridere. Quel “TooMuch ma senza BigMama” e quel video di sole scenografie mi spezzano ogni volta che li vedo.

Secondo te cosa bisognerebbe fare per ridurre il “body shaming” e in generale il bullismo? Mi spiego: dove si dovrebbe intervenire? A scuola, in Tv, con la famiglia?
Per me si dovrebbero iniziare a sfornare figli più educati, secondo me quando sei educato sai che se qualcosa esce dalla tua bocca potrebbe ferire qualcuno e quindi preferisci stare zitto in determinate situazioni. Il body shaming arriva da figli maleducati e da genitori incompetenti, da scuole inutili e da istruzione inesistente, da programmi stupidi, da pagine per disadattati e da persone con un basso quoziente intellettivo.

Se dovessi parlare di te in pochi minuti cosa diresti?
Sono Marianna, ho 21 anni, vengo da Avellino, faccio musica e studio urbanistica al Politecnico di Milano. Abito a Milano da sola dal 2018 e sono entrata nel campo della musica dal 2016 circa, anche se ho iniziato a scrivere e cantare da molto prima. Mi sono avvicinata al rap perché avevo bisogno di una valvola di sfogo e ho trovato nella scrittura tutto ciò di cui avevo bisogno e che non recepivo dalla musica degli altri.

Stai lavorando a qualche progetto in questo periodo?
Sto lavorando e mi sto impegnando molto, a breve potrò dire qualcosa in più.

Senti un po’, se andiamo ad Avellino insieme dove ci porti a mangiare?
Se vuoi un qualcosa di veloce c’è la Fornarina per il corso che è qualcosa di spaziale, fanno la pizza al trancio migliore di Avellino. Oppure ti porto da Daniele sotto i platani, street food migliore al mondo, te lo può assicurare la mancanza che sento per quel posto ogni volta che sono a Milano. Se ti vuoi sedere per fare la fighetta al ristorante allora andiamo al Madison, però offri tu.

 

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