Il ritorno di Bijou Vanguard con il nuovo singolo “All Eyez On Me”

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Lo scorso 2 luglio Bijou Vanguard ha pubblicato, dopo quasi un anno di stop, il suo nuovo singolo: “All Eyez On Me” (disponibile su tutte le piattaforme digitali).
L’artista italo-ivoriana torna a gamba tesa nella scena Hip Hop con tematiche che la toccano in prima persona. Ed è così che da temi si passa, in un colpo d’occhio, a sensazioni: nel nuovo brano Bijou racconta il suo punto di vista, quello di essere una donna nera in Italia. Una confessione intima che flowisce tra i suoni contemporanei di Aspren – Strani Frutti Music -, producer che l’accompagna ormai dagli inizi nel collettivo Hip Hop novarese Sin City Money. In occasione dell’uscita di “All Eyez On Me”, la redazione di Moodmagazine ha incontrato Bijou Vanguard.

Ciao Bijou, grazie della disponibilità! Per il tuo nuovo singolo hai scelto dei temi importanti tra cui quello femminile e quello razziale. Ti va di parlarci di più di “All Eyez On Me”?
Ciao Moodmagazine e grazie a voi. Innanzitutto, io non ho mai saputo cosa significhi passare inosservata. Così, ho voluto parlare di questa sensazione. Poi mi sono resa conto che avrei potuto includere un punto di vista più generale nel testo. Mi riferisco a quello delle donne, anche soltanto per mettere in luce e in discussione le differenti realtà che ognuna di noi vive ogni giorno. Osservando e ascoltando alcune donne che attorno a me, ho scritto ciò che secondo me emergeva tra le righe dei loro racconti e dei loro vissuti.

Nel brano si percepisce l’esigenza di dire e parlare di queste cose. Come è stata la fase di scrittura del pezzo?
La scrittura di “All Eyez On Me” non è stato un momento di grande sforzo quanto la registrazione del pezzo. Avendo scritto questo testo anni fa tutto ciò che ricordo è che ho pianto dopo aver sentito la canzone finita.

Per la produzione hai rinnovato il sodalizio con Aspren – Strani Frutti Music -. Avete scelto suoni attuali in linea col panorama “urbano” contemporaneo. Com’è nata la base di “All Eyez On Me”?
La base di “All Eyez On Me” è nata con lo stesso approccio che usiamo da sempre e che per noi funziona. Spesso io scelgo l’argomento di cui parlare e poi Aspren realizza e cuce suoni e beat in linea con il tema.

Le tue origini ivoriane come hanno influenzato la tua musica, se l’hanno fatto? Penso a Afropolitan, il tuo mixtape del 2017, con molte sonorità reggae e afro-tribali nonché anche testi in francese.
È molto raro che io mi faccia influenzare dalle mie origini. Direi che non lo faccio proprio. Preferisco lasciarmi trasportare da ciò che mi ispira.

Quando hai capito, e come, che la musica sarebbe stato il tuo veicolo d’espressione? Quando invece è successo con l’Hip Hop?
Il mio veicolo d’espressione è la scrittura, la musica è un mezzo per rendere meno stronze le mie parole. Invece l’Hip Hop è la strada giusta per essere stronza senza dovermi giustificare.

La tua carriera musicale parte dal collettivo novarese Sin City Money. Come hai vissuto il passaggio ad una carriera solista?
Il passaggio dai Sin City Money ad una carriera solista, inizialmente l’ho vissuto come un abbandono. Poi ho capito che poteva essere un’opportunità. Cosa che poi è stata.

L’Italia secondo te è un paese inclusivo? E come invece il nostro paese può cambiare o vorresti che cambiasse a riguardo?
Se dicessi che l’Italia è un paese inclusivo suonerebbe accondiscendente, se dicessi che l’Italia non è un paese inclusivo suonerebbe ingrato. Secondo me ogni cosa in questo mondo ha i suoi pro e contro e l’Italia non fa eccezione. Non credo che stia a me dire cosa dovrebbe cambiare.

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