Da qualche giorno è disponibile il nuovo lavoro del produttore WaxKillers, il decimo, intitolato semplicemente X, 14 tracce di hip hop underground con protagonisti fra gli altri Adria The Reject, Flawa, Hot Ice, Mulanzo, Blan 1, Truman Simbio, Profeta Matto, Oren Wan Sabi. Distribuito dalla milanese Disco Più, l’album è disponibile in 100 copie numerate su cd, e da ottobre in una edizione limitata su vinile (solo 150 copie). Abbiamo parlato con WaxKillers, facendoci raccontare come è nato questo nuovo disco. Check it!
Partiamo dal passato, facendo un passo indietro, tornando nel 2001 (!), quando hai dato vita alla tua etichetta Blastafunk Productions. Leggevo una intervista del tempo dove spiegavi il perchè di quella scelta. Oggi che i tempi sono cambiati, e direi drasticamente, rifaresti esattamente tutto allo stesso modo?
Rifarei tutto ma lo rifarei meglio, magari investendoci sopra ancora più budget e cercando di migliorare ed essere ancora più bravo…
Semplicemente perché i soldi per fare un buon lavoro di etichetta non bastano mai, non basta mai la pubblicità e non bastano mai le opportunità, soprattutto quando sei indipendente..
Spiegaci il ruolo di Disco Più in questo disco…
Discopiù è un contatto personale e molto privilegiato che ho da anni e risale al periodo di tanti anni fa di quando facevo il dj puro e cercavo i dischi migliori per fare i dj set con la musica migliore, sondavo e spulciavo vinili e cd nei negozi di dischi e negli ingrossi, il resto sono segreti del mestiere e la storia di un dj/produttore che si è aperto e gestisce un’etichetta tutto da solo tranne che per la distribuzione.
Come hai scelto gli artisti? Hai affiancato diversi nomi più o meno noti nell’underground, dove spicca ad esempio un ottimo Truman Simbio accanto a rapper “meno considerati” come Mysthero e Yankomix…
Gli artisti/rapper che fanno parte del mio circuito di serate e dei clienti del mio studio prima o poi quando vengono a maturazione registrano qualcosa da me e prima o poi alcune delle cose migliori vengono premiate con la pubblicazione. Non basta essere bravi per firmare con me, devi avere qualcosa di speciale e saper stare sul palco e scrivere bene, scrivere buoni testi anche quando le canzoni parlano di cazzate, come insegna la tradizione del rap. Tradizione che ho ibridato e rinnovato con del sano retro sound elettronico molto prima che nascesse la trap. Sono stato uno dei precursori del rap elettronico in Italia, anche molti non conoscono la mia lunga storia artistica.
Il tuo marchio di fabbrica è sempre stato, fin dall’origine, una commistione di beat dal sapore “old school” unito a una buona dose di suoni elettronici. Già in tempi non sospetti, come dicevo. Come lavori in studio? Con che strumentazione?
Ho uno studio a Milano dove registro le voci e lavoro con piatti, mixer, e come software Cubase 5.3 (vero old school). Più drum machines e campioni vari e una camera/console dj dove metto giù le idee ovviamente preparo i miei dj set per le serate live che faccio.
Doppio sbatti per un migliore e doppio risultato..
Ho sempre diffidato da artisti che cambiano nel giro di due anni, giustificando il tutto con un tentativo di fuga dall’omologazione, quando a mio modo di vedere è un solo un tentativo ipocrita di cavalcare le varie onde…. tu che ne pensi? E soprattutto qual è il compito dell’artista oggi?
Secondo me il compito dell’artista oggi è durare piu di due anni con tutti i mezzi possibili, magari se non arriva dai talent televisivi,dura di più ed è più bravo a gestirsi…
Stanno iniziando i live, i concerti e le situazioni dal vivo. Come hai vissuto la pandemia che dovrebbe essere in fase di remissione?
La pandemia è stata da un lato un male, dall’altro una ottima occasione per tagliare sbattimenti inutili e contatti fasulli di cui l’ambiente musicale è strapieno. E da cui gli artisti si fanno risucchiare, energie, tempo, soldi e i pochi contatti giusti che conoscono e possono sfruttare…
La mia ambizione più grande è pubblicare sempre più dischi e con un minor intervallo di tempo tra uno e l’altro. E stamparli sia su cd che su vinile…
Per diventare famosi c’è sempre tempo e i social ti fanno credere di essere qualcuno, in realtà è meglio riuscire a vendere rimanendo dietro le quinte senza diventare troppo famosi e soprattutto esposti perchè come diceva Lord Bean più ti esponi e più ti rompono i coglioni…
Che progetti hai in serbo per il futuro? Dei live per presentare il disco? Dei nuovi video per promuoverlo?
Sempre in giro per l’Italia ma non voglio svelare troppo, seguite le mie novità e i miei aggiornamenti su Instagram e su Spotify