“Brutto disco”, il ritorno di Charlie Dakilo

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Un Brutto Disco perché il momento non è dei più sereni. Un album figlio di questi tempi e delle esperienze personali del rapper fiorentino Charlie Dakilo – all’anagrafe Angelo Tomasi – negli ultimi due anni di vita, come sempre sospesa fra l’amore per il microfono e la sua attività di educatore sociale rivolta a ragazzi e detenuti, all’alba dei vent’anni di attività. Il disco è disponibile da oggi su tutti gli store digitali (Spotify, Apple Music, Tidal), fuori per l’etichetta Urban Pusher di Ganji Killah, nome storico della scena marchigiana da anni residente nel capoluogo toscano. Un viaggio tanto scuro quanto vero, sicuramente personale, così descritto dal suo autore: “Brutto Disco perché non è un album felice, sono le riflessioni e gli stati d’animo degli ultimi due anni. Brutto perché non c’è un pezzo preso bene, perché triste e nostalgico, quasi fatalista. Forse brutto anche perché è vero, senza filtri, diretto e in maniera grottesca anche sincero. Brutto perché mi rispecchia in pieno durante la solitudine, nelle notti solo in studio a pensare a quello che ho intorno e che mi è successo.” Un disco che traccia un percorso, che si augura catartico, quanto meno.
Dieci tracce per immaginare il mondo raccontato dalle parole e le rime di Charlie, lasciare che questo prenda forma davanti ai nostri occhi. Di queste, sette tracce sono state prodotte da Pupet, tranne “Troppo sick” e “Balla ancora con me, prodotte dallo stesso Charlie, e “Baudelaire” che invece è costruita su licenza creative commons. Le collaborazioni, poche ma di spessore, riflettono ulteriormente lo spirito personale ed intimo del lavoro, andando a pescare dal percorso del rapper in un viaggio nella memoria fatto di coerenza e di presenza nella scena. Il lancio del disco è accompagnato dallo street video di “Barre Scritte“, realizzato da Julien Vannucchi. Proprio in questo pezzo, primo singolo estratto dal disco, il rapper fiorentino sceglie di duettare con Ninjaz, mc della concittadina Numa Crew e già suo compagno di viaggio agli esordi nella storica formazione La Primiera, che contava nelle proprie fila anche K!Dust, qui presente su Croce sopra. La terza collaborazione pesca ancora in casa Numa Crew col sempre più lanciato XL Mad, adesso artista per un’etichetta inglese di culto come la Nice Up! Records, vera e propria bussola musicale per generi come il bashment o la dancehall, che col suo particolarissimo cantato impreziosisce il ritornello di Bevi il mare. L’ultimo featuring del disco è ad opera di Nick Fondo, un ragazzo che l’artista ha conosciuto durante uno dei suoi laboratori rap tenuti come insegnante ed educatore presso il carcere minorile Meucci, attività che il rapper svolge dal 2010 e, a partire dal 2013, anche presso la Casa Circondariale M. Gozzini.
La collaborazione con Nick Fondo è nata davvero in maniera spontanea. – afferma l’artista toscano – Ci siamo conosciuti durante i laboratori di musica che svolgo nel carcere minorile di Firenze dove lui era detenuto. Si è creato subito un bel feeling musicale, infatti gli ho registrato e prodotto alcune tracce soliste durante le uscite in permesso premio che passavamo in studio. Da questa sintonia è nata la voglia di fare un pezzo insieme, una traccia intima e delicata come Balla ancora con me.”

 

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