A quasi tre anni di distanza dall’ultimo album di inediti, è disponibile in tutti i negozi tradizionali e negli store digitali “Affetto Placebo”, distribuito da Artist First, il nuovo disco di Raige. Amore, odio, rabbia e coraggio si intrecciano in questo album come nella trama di un film e danno vita agli undici inediti che compongono questo disco, nato tra il 2018 e il 2019 sull’asse Torino-Milano. La storia di un ragazzo di periferia che cresce e diventa uomo, in continua lotta con sè stesso per trovare il suo posto nel mondo. Prodotto musicalmente da Roofio, direttore artistico dell’intero progetto musicale, scritto da Raige, ed entrambi coadiuvati nel loro lavoro da un team di autori, compositori e arrangiatori. Questo nuovo lavoro contiene 11 brani, di seguito la tracklist completa: “Ne Riderai”, “Ciao Ciao”, “Affetto Placebo”, “Davvero”, “Ritorni da Me”, “Asia”, “Un Milione di Sassi”, “Quanto Male Mi Fai”, “Bellezza Collaterale”, “Scuola Calcio” feat. Ensi e Rayden, “Com’è Successo”.
“Nella vita le ho provate tutte. Tutte le cure possibili. Mi è rimasto solo questo Affetto Placebo.”
L’affetto come cura per questi tempi pazzi, dove prendersi un momento per pensare a sè stessi, spinti dalla frenesia di esserci ad ogni costo, nella vita, nel lavoro, nei rapporti personali come sui social, è diventato impossibile. Ansia e attacchi di panico fanno più morti di una guerra. In copertina un blister di medicinali, accartocciato, dove tutte le pastiglie sono state utilizzate tranne una: quell’unica e ultima pastiglia. “Con Andrea, che ha curato l’impaginazione grafica e l’art director del lavoro, e Francesco, fotografo di still life che ha realizzato le foto – racconta Raige – abbiamo fatto il giro delle farmacie per trovare il blister più adatto. Volevo che fosse tutto vero questo disco, compreso il pack. Ecco perché davanti il blister e dietro il bicchiere d’acqua (e nessun titolo delle canzoni), è tutto superfluo, ciò che conta è il messaggio. L’ultima pastiglia rimasta in copertina è proprio il mio Affetto Placebo. La sola cura che funziona. Alla fine, nella vita, a salvarci sono i rapporti che creiamo.”