Si è concluso nel comune di Gorgoglione, paese lucano in provincia di Matera conosciuto come la Città della Pietra, la kermesse “ARTE CON E PER LE DONNE”, che dall’1 al 25 giugno scorsi ha visto 7 artiste donne provenienti da tutto il mondo confrontarsi con la comunità femminile del piccolo paese in provincia di Matera, per restituire al territorio opere d’arte di inestimabile bellezza ma anche momenti di aggregazione, scambio e, soprattutto, appartenenza a luoghi troppo spesso abbandonati, e dimenticati. “ARTE CON E PER LE DONNE”, infatti, è il primo spin-off di AppARTEngo Festival 2021, kermesse di Arte Pubblica che, dal 2017, interessa il comune di Stigliano e che oggi, giunto alla sua quinta edizione, ha varcato i confini del borgo natio per estendersi anche ad altri comuni limitrofi per ridare identità e senso di comunità alle piccole realtà della Montagna Materana (e non solo), afflitte dal problema dello spopolamento e dell’abbandono. Il Festival, la cui curatela artistica è stata per quest’anno affidata ad Alessandro Suzzi, vede l’organizzazione di Associazione Appartengo E.T.S., il sostegno dal Comune di Stigliano e dalla Regione Basilicata, degli sponsor tecnici Caparol (main sponsor) e Fabriano, dalle molteplici partnership (Rufa, INWARD – Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana, Fondazione Fedrigoni Fabriano, Scuola Spaziotempo, Collettivo I.An.A.Re., Opificio della Rosa, MAAP e SkyArte come media partner) e la preziosa collaborazione delle associazioni locali e con la partecipazione di RedBull. L’evento è inoltre patrocinato dalla Fondazione Matera-Basilicata2019, dall’associazione Riabitare l’Italia, dall’Università della Basilicata e dal DICEM – Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo.
Come direttore artistico, quest’anno, di comune accordo con l’organizzazione dell’evento, ho deciso di introdurre anche artisti che affrontassero questo tema con linguaggi differenti, di qui l’introduzione di performance site-specific ed installazioni permanenti che potessero dialogare con il territorio e con il paesaggio circostante con l’obiettivo di indurre la comunità ad un cambiamento culturale anche attraverso la partecipazione attiva in alcuni aspetti della produzione artistica. Storicamente il nostro festival è incentrato sull’arte murale, che personalmente ritengo uno dei mezzi più espressivi e diretti, la scelta di introdurre altre pratiche di arte pubblica, senza naturalmente trascurare l’arte murale, vuole innescare un meccanismo di crescita culturale finalizzato anche alla creazione di una nuova attrattiva, sia per chi ci vive, sia per chi abbia voglia di immergersi e visitare questo splendido borgo. (Alessandro Suzzi)
Sono così state scelte 7 artiste – 5 delle quali Urban Artist – che, provenienti sia da altre regioni italiane sia da altre Nazioni (quali l’Uruguay e la Turchia, dove la condizione della donna è tema discusso e molto controverso), hanno accolto l’impegno a confrontarsi su questi spunti. Nian, Gamze, Florentia Duràn Itzaina del colectivo Licuado, Kiki Spiki, e SteReal sono Urban Artists da sempre attive e impegnate nello studio e nella militanza femminile.
La prima ad avere inaugurato il primo spin off di AppARTEngo Festival 2021 è stata Nian. L’artista fiorentina ha lasciato che la sua idea di partenza (l’indagine del femminino celebrato, come nell’antichità, nella sua forma di potere magico, assoluto e creativo della Madre Terra) si contaminasse completamente con il luogo, con le persone e con le storie locali. L’acqua, protagonista della narrazione, è dunque un rimando al fiume Vallone, che scorre a valle di Gorgoglione, e dove le donne, un tempo, si abbeveravano con le anfore e facevano il bucato. La grotta di sfondo, invece, vuole richiamare la Grotta dei Briganti di Gorgoglione, come archetipo del femminino che accoglie un cielo stellato, simbolo della protezione materna.
Anche Gamze, artista turca con base a Berlino, ha interpretato il femminile con la metafora della natura: la valle di Gorgoglione, che ospita il fiume Vallone, appare allora come un’evocazione di una donna potente con solide radici nella storia e nelle tradizioni.
“Alegoria de crecer” è invece il titolo dell’opera dell’artista uruguaiana e membro del colectivo Licuado Florentia Duràn Itzaina. L’allegoria della crescita, cooperata in una comunità di donne e narrata con un immaginario surrealista, diventa così l’espressione di una “sorellanza” che coinvolge tutto il genere umano. Protagoniste dell’opera sono tre donne: la prima sostiene per i fianchi e mantiene in equilibrio quella che al centro cerca di sollevarsi poggiandosi sulla gamba della terza. Se la disposizione triangolare delle figure orienta lo sguardo di chi osserva il murale verso l’alto, suggerendo un’ascensione, i gesti raffigurati ne mostrano la via: crescere, ci indica l’artista, è sostenerci, sollevarci in collettivo, rendendo possibile ciò che ci pare impossibile da raggiungere.
Focus dell’operato di Kiki Spiki è la necessità di parlare al femminile: per questo, nell’opera realizzata a Gorgoglione, l’artista, negli uccellini che escono dalla bocca della figura femminile principale portandone in volo un’altra, ha voluto raffigurare la forza della parola di una donna: se una donna è libera di parlare anche le altre lo diventano.
“You’re My Home” è invece il titolo dell’opera di SteReal, che durante il suo creative lab con i ragazzi migranti dello SPRAR Oltre del comune di Gorgoglione ha esplorato il tema del viaggio, analizzando il distacco dalla figura materna. Ad averle dato ispirazione, oltre ai loro racconti e ai vissuti, come spesso accade nel suo lavoro, è stata una fotografia scattata durante la mattinata: un abbraccio tra una signora di Gorgoglione – zia Teresa – con Abdourahmane – uno dei ragazzi del centro SPRAR Oltre.
Ad avere chiuso lo spin-off, gli interventi della poetessa e scrittrice lucana Dora Albanese e della sorella performer Anna Pia Albanese che si sono poste come obiettivo quello di narrare la donna attraverso la propria voce e il proprio corpo, nella performance dal titolo “Fate questo in memoria di me”.
É stato invece il 1 luglio il taglio del nastro di Stigliano: il capofila del progetto ha schierato, per questa quinta edizione (che dal primo luglio dura fino al prossimo 30 settembre), una line up di artisti riconosciuti nel panorama nazionale e internazionale che, tramite residenza artistica, si confronteranno sul tema “SEGNALI DALLE AREE INTERNE”. Partendo dagli Urban Artists: lo spagnolo Borondo, il venezuelano (con base a Roma) Luis Gomez, gli italiani Ericailcane, Vesod, Bastardilla, Nemo’s, Gola Hundun, Giulio Vesprini, il francese La Rouille, i russi Kirill Vedernicov e Shirdina Vera, Barlo – Urban Artist italiano residente a Hong Kong – e il giovane artista emergente stiglianese Thisisto. E ancora Matteo Ufocinque con i tre docenti Rufa Umberto Giovannini, Maria Pina e Gianna Bentivenga, Matteo Raciti, Hermes Mangialardo e i fratelli Mario e Giovanni Sansone, fino ad arrivare Marta Jovanovic – performer proveniente Serbia – e Lela Perez che chiuderanno con le loro performance questa quinta edizione. A fine settembre dedicheremo un reportage fotografico anche a questo progetto