Dal 10 aprile è disponibile su tutte le piattaforme digitali Oltre il futuro che parla, il nuovo Ep di 7 brani di Barry Convex pubblicato per Full Clip.
L’artista romano è attivo nel movimento hip hop dalla seconda metà degli anni ‘90: dalla Golden Age italiana ad oggi, il suo percorso è stato segnato da tappe importanti, dapprima con i dischi realizzati con il gruppo storico Gli Inquilini, di cui è stato membro fondatore, fino alle pubblicazioni come solista.
Oltre il futuro che parla: il titolo e la cover del disco sembrano voler descrivere un futuro cupo e distopico, eppure nell’album non c’è nulla di tutto ciò. Il progetto è ben radicato nel presente, un presente che però si è involuto al punto da diventare profondamente diverso da quanto ci saremmo aspettati solo qualche anno fa. Un presente egoista – “qua sono sempre gli stessi che decidono, ma sono sempre gli stessi che subiscono, e poi qualcuno qua ha perso la memoria che qualcun altro a piedi ha già fatto la storia” – ed edonista – “siamo pieni di cose che non servono a niente, e come un buddista adesso libero la mente”. Il presente di Barry Convex è anche un presente privato, che in questo caso affonda le sue radici nel passato personale dell’artista. È qui che Barry sembra quasi tornare indietro nel tempo per prefigurare dal passato quello che poi sarebbe accaduto nel proprio futuro. Molti i punti in cui sottolinea il tema del ritorno e le sue considerazioni sul suo vissuto quotidiano.
“Come sopra quel muretto, mille bombe all’ora / Quando stavamo aspettando di diventare grandi e bruciavamo ‘ste stelle senza rimpianti / E proprio adesso che pare sia tutto a posto, ritorno / proprio in quel posto, non lo riconosco / E guardo gli occhi di mia figlia / e il vento che ci vedo mi assomiglia” (Oggi e domani)
Tanto proviene anche dalla tradizione del rap più puro e dei temi che da sempre lo caratterizzano, come la ricerca stilistica e l’autoaffermazione. “Io questa roba la faccio per quattro persone, e non do il culo per un milione” (Presenza)
Non mancano comunque riferimenti impegnati, con una sincera critica sociale e diverse menzioni agli eventi storici della nostra epoca. “Navigo nel mare che è nero fascista / mentre il dio capitalista ha già censurato la tua rivista” (Il vero non si confonde
Anche musicalmente, Barry Convex sembra voler spostare indietro le lancette dell’orologio, posizionandosi a distanza di anni luce dalle sonorità trap/pop che vanno per la maggiore. Del resto, la presa di distanza dal mondo dei trapper e degli influencer attuale è forte: “Per come si sono messe le cose / non servono più rime stilose / qua serve dare la caccia ai poser / perché in questi tempi tristi bastan due storie su Insta per percepirsi artisti” (La ruota gira)