Can’tautorato è l’album d’esordio di Carlo Corallo disponibile da oggi 13 dicembre su Spotify e tutte le principali piattaforme streaming.
Siciliano, classe 1995, cultore della scrittura, Carlo Corallo è una figura polivalente, capace di eseguire storytelling e in grado di attirare facilmente l’attenzione dell’ascoltatore grazie al raffinato lessico impiegato all’interno dei brani. La sua versatilità e preparazione gli hanno permesso di essere notato dai principali esponenti della scena hip hop italiana, tra cui Murubutu, con cui ha collaborato nel brano “I Maestri pt. 2” e di cui apre alcune tappe del tour. Can’tautorato è stato anticipato dal singolo “Amari un po’”, disponibile dal 29 ottobre su Spotify e tutte le principali piattaforme streaming.
Il disco rappresenta il punto d’intersezione fra un rap utilizzato come strumento narrativo e una matrice cantautoriale impegnata a livello contenutistico. Il flusso di parole fa da padrone, limitando la parte cantata, sintetizzata nell’autoironico inglesismo “Can’t” e parte del titolo completo del disco, in modo tale da focalizzarsi sull’importanza del verbo. Al di là di questa componente satirica, il progetto tratta temi forti, molto differenti l’uno dall’altro, ma con un denominatore comune: la quotidianità. Il pianoforte caratterizza i brani in apertura e chiusura, mentre quelli centrali vedono come protagonisti strumenti tipici della musica jazz.
“In “Can’tautorato rappresento il punto d’incontro tra il rap e il mood espressivo cantautoriale, attraverso testi, spesso evocativi e con funzione di storytelling, e basi, lontane dai canonici suoni del rap moderno. Racconto di vari aspetti della vita, in genere lontani, ma che, nella mia visione, si incontrano all’interno dei dettagli comuni a tutte le esistenze. Ho fatto largo uso della metafora, volta a dare valore di medium ad oggetti e animali, creatori di un mondo di sensazioni parallelo che punta a spiazzare l’ascoltatore. Non mancano neanche le citazioni-tributo al grande cantautorato. Ho cercato di pesare ogni parola, così come ogni pausa, dentro un mix di immagini perlopiú confluenti in un amore tempestoso. Quando mi chiedono come definire il mio album, dunque, non esito a dire sia certamente un disco “romantico”, ma nel senso ottocentesco del termine.”
I brani sono stati scritti da Carlo Corallo e prodotti da Paolo Paone. L’artwork è a cura di Domenico Roberto.