“Rakpresento”, la recensione

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Un flow significativo. Rak, classe 87, è un mc capitolino membro del crew Barracruda. Chiude di recente il suo secondo album, Rakpresento, disco che conta 14 tracce e numerosi feat., tutti romani tranne la produzione napoletana di Oyoshe e Vayne, voce d’oltreoceano. Testi contro l’incoerenza, avvertita profondamente dall’mc, “Fatica per te stesso, quà fidarsi non ripaga”. La particolarità di Rak è che pur trattando in gran parte dei testi il tema dell’incoerenza, sotto vari aspetti, non è mai ripetitivo o scontato. L’mc supera la difficoltà riscontrata nel trattare spesso nei testi una tematica. Sembra avere un pozzo di barre, sempre potenti, sull’argomento. Lo conferma “Brividi”, non a caso videoclip che ha anticipato l’uscita dell’album. Un pezzo in cui i brividi sono scaturiti da comportamenti inconsueti di amici, donne, famiglia, società. “Frammenti d’odio” traspaiono dalle rime di Matteo, raccontati su un beat. Firmato Oyoshe che ascoltato in loop, rimane in testa per una settimana.

Un plauso per i produttori, in particolare ad Arnebeats, per il buon lavoro nel complesso, ma in particolare per i beat di Vattene e   Brividi. Da segnalare anche un formidabile Orthopedic in Chi se l’aspettava, un sound dal mood potentissimo.  Traccia straconsigliata è “Vattene” in feat. con Masito, baluardo storico. Nel complesso il testo è uno di quelli che dà una boccata d’ossigeno all’hip hop, grazie a validi contenuti più che attuali: affronta il dilemma dell’abbandono della propria terra vissuto da gran parte dei giovani italiani. Sono presenti beat. prodotti da Giordy, giovane beatmaker venuto a mancare lo scorso anno. Un mc capace e fedele al classico, lascerà il segno. Il disco è acquistabile in formato digitale su iTunes e su Bandcamp e in formato fisico.

 

 

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