“Bisogna mantenere la posizione” è un po’ il disco che t’aspettavi. La logica conseguenza di anni di rap e di lavoro in catene di montaggio. Di dischi in free download e di album salutati assieme ad hard disk andati a male. Di gavetta. Anni sui palchi, assorbendo sempre il meglio da chi l’ha circondato. Prima la scena centro-meridionale, poi il nord-est italiano. Da Termoli a Trieste, non solo il passaggio da un simpatico centro marittimo ad una città fredda dai ben oleati e routinari meccanismi lavorativi. Ma anche un ampliamento di prospettive, musicali e non, che ne fortifica lo spirito critico, mai asservito a logiche di mercato. Lui è Sandro Su, o Phogna, che dir vogliate. “Bisogna mantenere la posizione” è il quarto lavoro, dopo “Minaccia di critico”, “L’albero del napalm” e “Casshern”; l’album della consacrazione, che non è quella dei “grandi numeri” sicuramente, ma quella che ne sancisce la definitiva maturazione stilistica e di pensiero.
Prendete “L’operaio, il padrone e la pistola”. Senza la necessaria coscienza della questione, senza viverla sulla propria pelle, sarebbe stato facile cadere nel tranello della demagogia, dei populismi. Sandro Su scrive e canta scampoli di sudata vita vissuta, con l’occhio lucido di chi non la vive passivamente, facendosela scivolare addosso. E ciò si riflette in un disco vero, sentito, voluto. Corroborato da un rap pulito, fluido, frutto di grande flow e delivery di livello. L’urgenza comunicativa che lo spinge non ha bisogno di ricami tecnici e metrici fini a se stessi, piuttosto di puntare all’essenza. Sandro Su è una testa pensante e ci proietta nel suo mondo costruttivamente antagonista, mai intriso di banalità.
Dieci brani, prodotti da Fano, Sonakine, Norh e Creeterio e Phogna; sui tecnici due grossi come Bioshi Kun e lo stesso Creeterio. Come sopra, il trasferimento in una realtà diversa si riflette anche nelle compartecipazioni al microfono: c’è ancora un po’ di meridione, con Paura, Toni Joz, Sawerio; Ghemon come amico di vecchia data; il nord-est è rappresentato da Giuann Shadai e Gio Green, senza dimenticare la presenza di un gatto della Carnia, aka i Carnicats, nella persona di Doro Gjat. Dieci brani ora in condivisione libera fino alla fine della bella stagione, su Soundcloud. Dieci brani di pregiato rap underground: magari non farà notizia, ma nell’epoca di ibridi e scimmiottamenti sane boccate di hip hop come Cristo comanda ce le respiriamo più che volentieri. Nicola Pirozzi
SANDRO SU | BISOGNA MANTENERE LA POSIZIONE | HOLE CITY RECORDS