Place 2 Be: il report.

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Questo non può e non vuole essere un resoconto oggettivo, questa è semplicemente la mia personale visione di quel che è accaduto ieri – 5 dicembre 2010 – al Place 2 Be @ Link di Bologna, manifestazione organizzata da Dj Enzo e Malaisa con l’intento di fare il punto della situazione di ciò che sta accadendo oggi nel microcosmo dell’hip hop italiano.

Premetto che son partito prevenuto. Come tanti, ho subito pensato che la manifestazione fosse stata dettata più dal livore di qualcuno nei confronti di qualcun altro, che da una sana volontà di confrontarsi. Nulla di più sbagliato. Dj Enzo è riuscito a trasmettere così tanta passione che davvero pagherei per averne metà della sua, e anche se ha detto delle cose che non condivido al cento per certo è stato davvero un grande, un grandissimo.

Ma andiamo subito al sodo. In realtà, se l’intento era quello di riuscire a proporre/produrre una soluzione nuova a tutti i problemi dell’hip hop italiano allora la manifestazione è stata un parziale fiasco, nel senso che l’idea definitiva non la si è trovata, ma d’altronde mi sarei stupito del contrario. Tuttavia, e ringrazio Iddio che sia così, quel che mi è arrivato è stato principalmente un carico emozionale, un coagulo di sensazioni, tutta roba che in un mondo sempre più asettico e medializzato come il nostro si tende a mettere tra parentesi, perché oramai si va ai concerti non tanto per seguire il live, quanto per riprenderlo (e medializzarlo) con un cellulare di ultima generazione, con cui poi ci si ascolta pure la musica.

Sulla strada del ritorno in stazione ero in macchina con Marta “Blumi” Tripodi di Hotmc e Radio Due, che ad una mia domanda riguardo la giornata appena trascorsa mi ha risposto – tra il serio e il faceto – “So nineties!”. Verissimo, cazzo. Ma almeno negli anni Novanta c’erano le persone. Persone con forse centomila difetti, ma almeno persone vive, reali, non zombie da social network (come molto spesso mi capita di essere io stesso). Ecco, quello che posso dire del Place 2 Be è che mi ha fatto capire nuovamente che cos’è l’hip hop: un movimento culturale fatto di persone che stanno insieme, che fanno qualcosa di positivo, che magari si scontrano, ma che almeno vivono la propria vita. Vedere delle persone che vanno verso gli “anta” e che continuano a combattere per la propria passione è stato per me davvero educativo, perché il tempo passa irrimediabilmente per tutti, e non sono i soldi, il sesso, la droga, le mode a tenerti vivo, ma sono le passioni che ti sei coltivato nel corso del tempo, confrontandoti con gli altri e mettendoci del tuo.

E’ vero, com’è emerso nel corso della giornata gli anni Zero sono stati gli anni dell’esplosione del rap come fenomeno veramente di massa – oggi i ragazzini il rap italiano lo ascoltano di brutto – ed è stata una grande cosa, ma gli anni Zero sono stati anche gli anni dell’assopimento dell’hip hop come movimento culturale, e questo è tragico, secondo me, non tanto per una questione prettamente artistico-culturale, ma perché alcuni dei miei ricordi più belli di adolescente sono io che mi faccio centinaia di kilometri per andare alle jam, mentre i ragazzini di oggi stanno in casa a pippare e a non fare un cazzo tutto il giorno, perdendosi delle gran cose.

Oggi siamo alla fine del primo anno del secondo decennio del ventunesimo secolo, e ci vogliono ridurre sempre più ad un indirizzo Ip. Internet è una figata, ma non è il mondo reale, non è la vita vera. Internet ha in un certo senso “ucciso” l’hip hop e ci sta rendendo sempre più schiavi di un sistema che raccoglie dei dati per venderci dei prodotti, che dobbiamo rigorosamente consumare da soli, nelle nostre abitazioni. Secondo me, la sfida per l’hip hop italiano nel decennio appena iniziato è proprio quella di tornare alla realtà. Noi che seguiamo l’hip hop, nel nostro piccolo, dobbiamo proprio ripartire dai qui, dobbiamo far capire ai ragazzini che devono stare fuori, che devono confrontarsi, che devono fare esperienze di vita, e che l’hip hop, nonostante le sue mille contraddizioni, gliene offre una.

Sentir parlare The Next One, Dj Enzo, Yared, Dj Skizo, Esa, Tormento, Inoki, Malaisa e tutti gli altri che hanno parlato mi ha fatto venire in mente soprattutto questo. Non solo per le loro parole, quanto per il loro carisma, la loro passione e il loro animo. L’idea rivoluzionaria forse non è arrivata, ma almeno si sono radunate cento persone a parlarne, e a ben vedere, di questi tempi, la rivoluzione è tutta qui.

Filippo Papetti

48 Comments Lascia un commento

  1. grazie per il report (non ufficiale) cosi tempestivo.
    vorrei solo specificare un piccolo punto riguardande il risultato dell’evento, dici che non si è raggiunto lo scopo e che è stato un parziale fiasco.
    forse ti sei perso alcuni passaggi finali dove le proposte sono state fatte da Malaisa, Skizo, il pubblico etc come fare un’associazione e un sindacato al quale tutti i gruppi possono iscriversi e far valere la propria voce come accade negli altri stati tranne in italia, proposte di eventi e collaborazioni musicali etc etc…non è stato assolutamente un fiasco e la prova sono le persone che son venute e che hanno messo il cuore in quello che dicevano durante il dibattito. ci sono alcuni momenti caratterizzati da tensioni e guardacaso sono proprio maturati nei discorsi che riguardano magazine e media in generale.
    il PLACE 2 BE è stato un evento importantissimo che di sicuro porterà del bene a tutte le hip hop heads.

  2. concordo con Kaino..
    alla fine del Place2be ho visto piccoli gruppetti di heads che discutevano dell’intensa giornata, e che si scambiavano progetti e contatti..
    e questo è stato decisamente importante perchè hanno dimostrato che finito il 1° Place2be, non sono finiti anche gli intenti!!

    secondo me, ora sta proprio agli heads riprendersi ciò che è loro, riportare la nostra cultura a ciò che era, loro sono i pilastri portanti di tutto, poi sta a noi rispondere alla richiesta di “aiuto”, ma loro hanno abbastanza esperienza e dimistichezza nei vari settori strutturali, per capire ciò che è realmente giusto fare per salvare e salvaguardare il futuro dell’hip hop..
    e noi “new generation” saremo il loro esercito!!

  3. Scrivo qua per mettere in chiaro alcune cose che per problemi di tempo, condizione psicologica asservita alla presenza dei rappresentati, continua interruzione da parte di chi non era d’accordo con cio che stavo spiegando non sono riuscito a dire al P2B:

    Prima di tutto c’è un documento che si chiama “Dichiarazione di Pace dell’ Hip Hop”
    Un documento vero e reale firmato tra gli altri da Bambaataa stesso, Kool Herc, Nas, Chuck D , Grand Master Caz e molti altri.

    Un documento che abbiamo tradotto e in breve tempo metteremo a disposizione sul sito
    http://www.omegazulumaasai.com

    In occasione della firma e del sancimento del suddetto documento, sono state asserite, assodate e date per ufficiali molte cose.

    Questo documento è stato proposto e stilato da Krs1.
    Una delle cose che spiegava in quella occasione “The Teacha” era il concetto di: “io sono Hip hop!”
    Questo concetto è molto semplice anche se spiegarlo significherebbe per me dover riportare almeno 15\16 pagine del libro “Gospel of Hip Hop”, questo concetto dice : Se tu ti senti Hip hop, ti senti rappresentato da cio che è l’ Hip Hop e dalle persone che lo compongono, tu sei Hip Hop”.

    Niente di più niente di meno.
    Nessuno ti obbliga di dimostrarlo, nessuno ti spinge ad dovere fare qualcosa delle 9 arti nell’ Hip Hop, ti ci senti? Bene , lo sei.

    Nella dichiarazione di pace però viene anche messo nero su bianco, che se ne vuoi parlare in maniera ufficiale, se lo vuoi rappresentare ne devi avere le conoscenze e la cognizione riconosciuta da parte di chi lo ha non solo “creato” ma che lo porta avanti e lo tramanda e insegna.
    Cioè tu sei Hip hop, ma se vuoi farti portavoce ne devi avere le credenziali approvate e verificate.

    Il giorno in cui è stato stilato il documento oltre alla dichiarazione sono stati esposti alcuni concetti fondamentali e definito che gli elementi della Kultura Hip Hop sono diventati nove (9).

    Gli elementi dunque sono:
    Dj
    Writing
    B Boying
    Mceeng
    BeatBoxing
    Street wear
    Street Talking
    Street Business
    Street Knowledge
    Il link che testimonia l’avvenimento in forma video è questo:
    http://www.youtube.com/watch?v=4Ukuac6wCWQ&feature=player_embedded#!

    E’ stato discusso e sancito il modo corretto di scrive e definire i diversi tipi di Hip Hop, vi riporto una traduzione sintetica di uno dei capoversi sull’argomento:

    La nostra cultura si chiama Hip Hop Kulture, lo spirito che ci guida è l’ Hiphop. La maggior parte ci conosce per il genere musicale chiamato hip-hop. Siamo persone che non fanno hip-hop, non insegnamo a nessuno come fare hip-hop. Siamo qui perchè siamo Hip Hop, noi vogliamo preservare il vero Hip Hop. Dalle prime quattro arti alle nove totali che lo compongono. (KRS ONE – The Teacha)

    Piurtroppo molti di questo avvenimento non sono a conoscenza, compresi gli Oldies presenti al p2b.

    Quindi il mio invito è quello di riflettere su quanto accaduto e documentato e controfirmato dai pionieri e padri fondatori della Kultura Hip Hop…

    Quindi quando mi è stato risposto con l’esclamazione :”Col cazzo” alla mia affermazione “Se ti senti Hip Hop tu sei Hip Hop” non ho saputo esprimere bene il concetto di cui volevo farvi partecipi.

    Grazie.
    Mastafive

  4. Tante belle parole! E solo quelle! Proprio così, “so 90’s”, così anni 90, dove gente tra cui alcuni dei relatori hanno contribuito ad uccidere quello he altri avevano costruito, con passione e dedizione, con fede e puro spirito Hip Hop. Non entro nel merito, sarebbe troppo lunga la lista di persone da infamare e di eventi da raccontare, ma è inutile che ora questi giurassici che hanno perso il treno e che non hanno fatto altro che farsi autogol nella vita cerchino di fare il punto su qualcosa che non gli appartiene più, perché non hanno fatto NULLA in questi ultimi 10 anni per tenere vivo quello che dicono, NULLA! Non una Jam, non un contest, non una collaborazione, non un’iniziativa positiva. La nuova generazione ha costruito sulle macerie che loro avevano creato, sopratutto grazie ad internet, perchè loro i media tradizionali li avevano ben allontanati dalla scena, boicottando e picchiando il direttore di AL, contestando l’Hip Hop Village (Evento hip hop gratuito + grande d’Italia), litigando davanti agli occhi basiti di chi “regalava” visibilità all’Hip Hop in radio per parteciapre a “one Two One Two” sua DeeJay, etc
    Loro hanno avuto la loro possibilità, e se la sono bruciata, se alla fine l’hip hop non è più quello di prima, beh, la colpa è proprio la loro!
    Si facessero un esame di coscienza e se la lavassero a casa loro.

  5. mi sa che scettico ci ha preso n pieno. non sei il solo a pensarla così amico.

  6. scettico dai il tuo nome come ho fatto io e Mastafive o Oryon e poi ripeti quello che hai detto, sono sicuro che acquisterebbe più valore da entrambe le realta 😉

  7. giustamente scettico è scettico. questi personaggi che tu chiami giurassici ma che io invece vedo più veri e attuali di te il treno non lo hanno perso, ma lo hanno creato, e hanno creato anche i binari e le stazioni, il fatto è che grazie a dio la linea è rimasta locale, poi qualcuno ha provato a creare degli eurostar dei frecciarossa e sono riusciti a correre veloce, molto veloce, così veloce da non riuscire neanche a vedere più il percorso. Ma le differenze tra un regionale e un eurostar sono tante, vero il regionale va piu piano, ma costa meno, è alla portata di tutti, non incontri degli stronzi che ti dicono di abbassare il volume delle cuffie, e anche se non hai il biglietto non muore nessuno, riesci a fumarti una sigaretta nel cesso e alla fin fine non ci metti tutto questo tempo di meno, ecco perchè io prendo solo i regionali. voi dite so 90s? io vi dico so 80s so 90s so 2000s e anche so 10s. quella gente c era anche negli 80 non solo nei 90 e c è ancora oggi. quella gente c è! è presente ed è sempre pronta al confronto. quella gente che adesso va sull’ eurostar dov’ era? dov’ era negli 80? dov’era nei 90? e dov’ è adesso? di certo non in mezzo a noi comuni mortali.
    se ami l hip hop il place 2 be era il posto deve stare, se non fisicamente, almeno moralmente. se non ci sei no nti lamentare. se preferisci che l hip hop sia nelle mani di maria de filippi, morgan e simona ventura continua a sostenere il sistema delle major. poi ti puo stare sul cazzo monica o io o skizo o next o enzo o esa o torme o chiunque la in mezzo, ma la in mezzo la discussione è reale e la gente si confronta faccia a faccia nel rispetto, non nella finzione e nel mettinculismo generale. PEACE. INOKINES. PMC. BOLOWOOD. FLICK FLACK MAMBA CLICK.

  8. ora un parere personale che non sono riuscito a esporre al p2b. haNno fatto bene a picchiare il direttore di aelle per vari motivi che ora non mi va di spiegarti perchè sarebbe troppo lunga. e hanno fatto bene anche a boicottare 1,2 1,2 e l’ hip hop mentos. l hip hop è gratis tutti i giorni nei parchi e nelle strade. e se vai nel bronx nessuno ti chiede soldi per respirare l hip hop. quel tipo di visibilità non serve a nessuno se non al sistema per sucare la nostra energia positiva. le jam e le cose positive esistono, basta rimuovere il prosciuttino dagli occhi, spegnere il pc e GUARDARE!

  9. “salga in cattedra a proporre cose e a parlare di argomenti a lei completamente oscuri”

    Malaisa ha percaso parlato di apparato cardiocircolatorio o di ingegneria meccanica??? Mi Pare che si sia parlato di MUSICA nel contesto del MERCATO,del Marketing sia da un punto di vista speficico ( culturale HipHop) sia da un punto di vista a-specifico ( generico con tanto di soluzioni).

    NOTARE che mi sono firmata. Selene EllZed Grandi. Non vado in anonimato. Che poi tanto anonimato non é…..!

    Parlate dell’evento come vi pare. Ma non delle persone. Soprattutto se i vostri commenti si riferiscono alla reputazione professionale.

    Aggiungo una cosa che volevo aggiungere da tanto.
    ” Lei non é una giornalista,ma un’artista”.
    Che razza di affermazione é??? Un giro nell’albo pubblicisti o nell’albo dei giornalisti professionisti non farebbe male. Si scoprirebbe che un un giornalista che scrive per riviste mediche é un medico. Come chi scrive per le riviste di diritto sono giuristi. Quindi perché un MUSICISTA non dovrebbe scrivere per riviste musicali con temi annessi????

  10. PREMESSA DI INTERESSE COMUNE / TECNICHE “MOTIVAZIONALI” e “DEMOTIVAZIONALI”

    TROLLS e ANONIMI VARI:

    Prima del P2B, per lungo tempo abbiamo sollevato polemiche (giuste) e discussioni sulla quantità di “bastardi anonimi” che, di propria iniziativa oppure (più spesso di quello che si pensa) pagati da terze parti, lavorano online per demolire la reputazione di persone e profili considerati PERICOLOSI.

    Il mio è un profilo pericoloso, perchè che piaccia o meno, io sono un testimone storico nel bene e nel male, di tante cose successe nel tempo e quindi sono una sorta di “archivio vivente” e oggi, grazie al mio impegno e passione per la vita, con un mega potenziale escutivo.

    Traduco: quando si parla male di qualcuno, sotto falso nome, o usando dei nick non riconducibili a delle facce, si tratta spesso di una vera e propria tecnica di marketing.
    Cercando di distruggere la credibilità del singolo o del gruppo, si aspira a far perdere valore a qualsiasi cosa sia detta o fatta dagli stessi.
    Come esistono tecniche “motivazionali” esistono tecniche “demotivazionali”.

    Questa è una tecnica demotivazionale: se tanta gente legge che quello è un coglione, ovviamente diamo per inteso che chi legge non sa cos’è un TROLL / un account fasullo e che uso se ne faccia, finirà per convincersene e per di più, se io sono uno che legge e penso il contrario, non avrò il coraggio di dirlo perchè mi sentirei diverso dagli altri.

    Abbiamo visto succedere questa cosa in molti forum e tantissimi contesti.
    Uno si affaccia e dice la sua a difendere il martoriato, e il gruppo gli si rivolta contro (nuovo squadrismo o squadrismo digitale).

    Per chi legge, consiglio di ignorare i TROLLS: Se chi scrive sono persone sconosciute o mc nonsochicazzosei, non date peso e pensate assolutamente al risultato finale. Lasciateli parlare da soli.

    Per chi gestisce i siti: abbiate la decenza di eliminare o moderare quegli account che fanno dei riferimenti di tipo “personale” relativi a fatti e vicende senza citare fonti e senza assumersi responsabilità.
    Ocio, perchè finchè è un mona che scrive quella o quello non contano un cazzo, bastano due click online per trovare l’esatto contrario, sia in termini di valore personale, che di valore professionale (quindi sti cazzi, baciami il culo sacker!), mentre quando si rasenta la diffamazione, anche se il sito dichiara nei termini e condizioni che non si assume resposabilità alcuna dei contenuti dei suoi utenti, c’è di fatto della responsabilità. Scrivano quello che vogliono, chi se ne frega, ma ocio a chi rasenta la diffamanzione…

  11. Ma perché tra le “nuove discipline” di cui si parla tra i commenti non hanno messo anche il beatmaking?
    sono decenni che tutti non considerano i produttori come gente che fa ufficialmente hip hop…

    Cambiando argomento c’é anche da dire che in maniera oggettiva nelle più anziane generazioni hip hop italiane (per quello che io personalmente ho vissuto, nella mia piccola città) non c’é mai stato lo SCAMBIO tra i grandi e i giovani. C’é sempre stata sfida, chiusura, e presa in giro nei confronti dei ragazzini che non combinavano.
    Su questo punto posso essere d’accordo con il commento di Scettico, che sicuramente non ha tutti i torti in ciò che dice.
    Non c’è stato uno scambio tra la scuola degli anni ’90 e quella di adesso,
    non è stato tramandato niente se non tramite i testi dei principali artisti che poi, alla fine dei conti son stati pure interpretati male,
    e poi tantissima gente s’è messa e ergere muri per definire che cosa fosse hip-hop e cosa NON lo fosse (vedi l’utilizzo di certe tematiche, certi samples, ed emulazione di emulazioni).
    Quindi 10 anni fa fare hip hop con samples techno sarebbe stato da mutilazione, adesso finalmente i ragazzini se ne sbattono le palle, e non danno credito a queste parole e fanno quello che gli pare, creandosi le proprie idee.
    e di certo questo non è stato fatto per gli insegnamenti che gli sono stati dati. Anzi, per tutto quello che non è stato fatto si è creata questa situazione.

    Io ho rispetto per tutto ciò che è stato e sarà (spero), ma sarebbe stato proprio bello se nell’hip hop ci fosse stato più scambio tra i grandi e i meno grandi.

    Poi cmq le regole della Zulu mi fan praticamente ridere.
    La mia idea è “Ragazzi fate quel cazzo che vi pare che ogni regola è solo un vincolo per limitare la vostra espressione. E se l’hip hop è espressione e arte per voi allora dovete essere liberi di fare quello che vi piace nel rispetto dell’altro.”

    LIBERATE L’HIP HOP.

  12. @ INOKI:

    Ma le differenze tra un regionale e un eurostar sono tante, vero il regionale va piu piano, ma costa meno, è alla portata di tutti, non incontri degli stronzi che ti dicono di abbassare il volume delle cuffie, e anche se non hai il biglietto non muore nessuno, riesci a fumarti una sigaretta nel cesso e alla fin fine non ci metti tutto questo tempo di meno, ecco perchè io prendo solo i regionali.

    // quoto tutto, ottimo esmepio quello del treno che SEMBRA vada più veloce, invece COSTA di più e alla fine da poco in proporzione a quello che chiede 🙂

    voi dite so 90s? io vi dico so 80s so 90s so 2000s e anche so 10s. quella gente c era anche negli 80 non solo nei 90 e c è ancora oggi. quella gente c è! è presente ed è sempre pronta al confronto. quella gente che adesso va sull’ eurostar dov’ era? dov’ era negli 80? dov’era nei 90? e dov’ è adesso? di certo non in mezzo a noi comuni mortali.

    // quoto: tutti sono stati invitati. L’esperienza di tutti andava messa a disposizione per ragionare su quando di buono abbiamo in mano oggi e come trasformarlo in qualcosa di più (auto) organizzato, re-inserendo nei vari punti la voce “EREDITARIETA’ DEI MODI DEI PENSIERI E DEI CONTENUTI ETICI E UMANI” cioè l’arte di tramandare….
    Io penso che abbiamo solo valori diversi, chi era lì, anche scettico all’inizio, è venuto chiamato da qualcosa, non da qualcuno…. questo qualcosa mi sembra che sia venuto fuori molto bene.
    A noi la responsabilitò ora di guidare la macchina verso la giusta meta.

    se ami l hip hop il place 2 be era il posto deve stare, se non fisicamente, almeno moralmente. se non ci sei no nti lamentare.

    // Ben detto. Era il posto dove stare con cuore se non altro…

    se preferisci che l hip hop sia nelle mani di maria de filippi, morgan e simona ventura continua a sostenere il sistema delle major. poi ti puo stare sul cazzo monica o io o skizo o next o enzo o esa o torme o chiunque la in mezzo, ma la in mezzo la discussione è reale e la gente si confronta faccia a faccia nel rispetto, non nella finzione e nel mettinculismo generale.

    // amen fratello. Finalmente!

    PEACE. INOKINES. PMC. BOLOWOOD. FLICK FLACK MAMBA CLICK.

  13. @ RAILSTER: ottima considerazione. Perchè non apri un discussione (copia e incolla quello che hai scritto qui) su http://www.facebook.com/pages/Place2be/154500627929244

    Hai detto delle cose vere: on è stato tramandato un cazzo e oggi non c’è più un’etica omeglio, si pensa che sia normale fare della roba che è bella, ma tutt’altro che hip hop e dire che si tratta di nuovo hip hop (p.s. amo qualsiasi forma di sperimentazione, ma trovo molto scontato nel 2010 parlare di innovazione cantando sul tunz tunz tunz da balera… ottima scelta commerciale, ma per piacere non rompeteci i coglioni con l'”innovazione”).

    Se apri lì la discussione vengo ad aggiungere altro… non perchè qui non voglia, ma perchè son temi da spingere da lì…. per non disperdere. Altrimenti ci troviamo tre idee qui, 4 lì e 10 dall’altra parte.. COMINCIAMO AD ASSEMBLARE I NOSTRI PUNTI DI VISTA PER TEMI a non disperdere…

    http://www.facebook.com/pages/Place2be/154500627929244

  14. “Non c’è stato uno scambio tra la scuola degli anni ’90 e quella di adesso”

    RAILSTER.
    Io sono una leva nuovissima.
    Mi dispiace ( ma anche no!) dover essere in disaccordo con te.
    Ero presente all’evento. I signori organizatori e gli artisti presenti MI HANNO dato tantissimo. Non mi dilungo qui.
    Tratterò la cosa in separata sede.

  15. Inoki: ottimo il primo intervento, proprio bello-bello, sottoscrivo ogni singola parola; peccato invece per il secondo. Sui motivi per cui c’era chi voleva picchiare Sid, ci sarebbe abbastanza da (sor)ridere se venissero fuori (Fabiano, non è che per caso hai sentito solo una campana?). E se proprio si dice di voler alzare le mani o, cito quanto detto al Place2Be, “rubare, confiscare, devastare” la redazione del giornale allora sarebbe meglio spiegarne pubblicamente i motivi.
    Railster: sì e no. Tu sai che io in tempi non sospetti e anzi (per me) pericolosi sono quello che diceva e scriveva che l’hip hop andava liberato. Oggi mi fa un po’ sghignazzare un po’ incazzare vedere tanti sacerdoti del purismo cominciare improvviamente ad attingere da techno, house, dubstep, eccetera. Però la parziale monoliticità dell’hip hop è contemporaneamente sia la sua forza che la sua debolezza. La religione delle “forme originali” a me stava altamente sulle palle, ma se da un lato ha castrato artisticamente tutta una generazione dall’altro ha permesso che l’hip hop in Italia non diventasse la moda del momento cantata dai giornalista a caccia di trend-da-cinque-minuti. Insomma, è questione di equilibrio, e di equilibri. Oggi come oggi c’è perfino troppa commistione col mondo delle altre musiche, una commistione fighetta, superficiale e autocompiaciuta. Invece ci vorrebbe meno Kanye West e più Dj Premier. Ma al di là di questo, senza regole ciò che è solido diventa prima liquido e poi gassoso, per infine svaporare nel nulla. Se l’hip hop esiste e resiste è anche colpa (merito) di un sacco di regole – spesso anche ottuse – che si è autoimposto.

  16. @damir: io capisco le tue parole, volevo essere un poco provocatorio perché nella mia modesta esperienza, ho sempre incontrato tante chiusure mentali, non per trend in fine a se stessi, ma per una sorta di perdita di vista di quello che era in origine l’hip hop. Cioè la cosa della fratellanza e dello scambio non ho mai potuto vivermela, se non adesso in questi tempi dove un po si è “sdoganato” il genere e dove ogn’uno (grazie alla presenza di molte più influenze rispetto ad anni fà) è molto più indipendente e libero rispetto ai tempi più classici. Io, nel mio ho colto che in generale si è arrivati a un livello così “assurdo” che forse è giusto seguire i propri ideali con fiducia e rispetto, rispetto a qualche tempo fa dove gli artisti tendevano a chiudersi e a non condividere il proprio bagaglio. E’ questo quello che un po mi ha colpito.
    @Monica: io rispetto la vostra visione, e rispetto assolutamente tutto il lavoro che c’è dietro, perché posso immaginare l’impegno che ha comportato. E’ una cosa assolutamente positiva, non vorrei che il mio messaggio fosse “contrario” a questa proposta, anzi, serve veramente uscire da internet, incontrarsi, scambiare e proporre cose. Il livello è così basso che, secondo me, ora si può e si deve fare tutto il possibile per mantenere viva questa passione. Come nelle relazioni, se dico queste cose un po “acerbe” è perché ci tengo!
    😉

  17. @ DAMIR – ottimo spunto ti rispondo su alcune cose.

    cito quanto detto al Place2Be, “rubare, confiscare, devastare” la redazione del giornale allora sarebbe meglio spiegarne pubblicamente i motivi.
    // Giusto, approfitto per dire che mi dissocio al 100% da queste affermazioni. Anche perchè sono state espresse a titolo personale (rispettabilissimo anche se non conosciamo le spiegazioni, ma quindi soggettivo) e non di tutti.

    Railster: sì e no. Tu sai che io in tempi non sospetti e anzi (per me) pericolosi sono quello che diceva e scriveva che l’hip hop andava liberato.
    // esatto…

    Oggi mi fa un po’ sghignazzare un po’ incazzare vedere tanti sacerdoti del purismo cominciare improvviamente ad attingere da techno, house, dubstep, eccetera.
    // esattamente questo: la stessa gente che oggi offende un’inziativa come il P2B con minchiate sulla bacheca di Fb come bambini di 5 anni, pisciava in faccia a chiunque 10 anni fa avanzasse un’idea di rap su “altro che non fosse hip hop classico”. Adesso la chiamano “innovazione”. No cazzo… per questo era importante anche la tua testimonianza. Non dico che non sia bello, dico solo che non è onesto.

    Però la parziale monoliticità dell’hip hop è contemporaneamente sia la sua forza che la sua debolezza. La religione delle “forme originali” a me stava altamente sulle palle, ma se da un lato ha castrato artisticamente tutta una generazione dall’altro ha permesso che l’hip hop in Italia non diventasse la moda del momento cantata dai giornalista a caccia di trend-da-cinque-minuti.
    // quoto, dovevi riuscire a dirla al p2b sta cosa…

    Insomma, è questione di equilibrio, e di equilibri. Oggi come oggi c’è perfino troppa commistione col mondo delle altre musiche, una commistione fighetta, superficiale e autocompiaciuta. Invece ci vorrebbe meno Kanye West e più Dj Premier.
    // penso anch’io questo, e vorrei dire perchè. Lo penso perchè mentre prima era davvero sperimentazione e ricerca, ad oggi, non c’è cosa più scontata per arrivare alle balere (e non ci vedo niente di male) che rappare “amichevolmente” per divertire il prossimo. Hey, ho scritto che non ci vedo niente di male! Però siate onesti intellettualmente e smettetela con questa perversa idea di essere geniali rappando sul tunz tunz … correttezza porca eva! Fatevi il vostro business e smettetela con questo spocchio offensivo nei confronti di chi vi ha sempre sostenuto.

    Ma al di là di questo, senza regole ciò che è solido diventa prima liquido e poi gassoso, per infine svaporare nel nulla. Se l’hip hop esiste e resiste è anche colpa (merito) di un sacco di regole – spesso anche ottuse – che si è autoimposto.
    // Penso che l’hip hop sia un grande punto di partenza per “formare il proprio carattere” che dovrebbe essere considerato da tutti uno strumento educativo e formativo, con la coscienza che è fatto di ogni cosa della nostra vita, quindi del bene come del male.
    Secondo me il grande problema oggi è che c’è apparentemente tanta scelta invece la scelta reale si è circoscritta a pochissimo — non viene apprezzata la capacità dell’MC ma il tema che tratta molto prima. E’ i temi che sono un must, fanno davvero schifo, ci vuole più gente dentro il gioco del rap che abbia le palle di dirlo. Chi ascolta 9 su 10 non gliene frega niente della cultura hip hop, ma solo del rap, che associano ad atteggiamenti da sborone e altro che non mi va di discutere ora.
    Sappiamo benissimo che ”uso di coca e altro non se lo sono inventati quelli che cantano di questo, che è sicuramente un momento storico oscuro, nel quale i messaggi subliminari che riceviamo sono spesso devastanti… però chi canta ha una responsabilità sociale e umana e questo era un altro punto da trattare a parte: la responsabilità sociale delle nostre parole, sia quelle che spendiamo online che quelle che spendiamo nei testi.
    Non dico certo di non far festa, dico di smetterla di dire che va tutto bene e la vita è fatta di queste cazzate.
    Basta (basterebbe) guardarsi intorno.

    p.s. ultimamente si è diffusa proprio da questi innovatori che fanno musica “divertente” (per me da balera) questa diceria per cui “gli altri” (Penso di essere in questo calderone visto che la mia musica non è leggera…) si piange addosso. Direi che ascolto un casino di rap italiano ultimamente e mi sto accorgendo che la gente che mi piace non piange per niente: sento forza e dignità, e se si toccano dei temi non facili l’obiettivo è sempre quello di far riprendere coscienza. Ogni tanto ci vuole anche la musica “divertente”, ma se pensiamo che prima di fare musica “divertente” gli stessi facevano 9 su 10 testi autocelebrativi, penso che abbiano fatto la scelta migliore per tutti. Ognuno parli di quello che gli viene bene. C’è bisogno di tutti per me: più scelta, più potere, più valore per la scena. Si calmino gli spocchi… Ma quelli mi sa che ci saranno sempre e ce li teniamo.

  18. @Railster

    Le inifity lesson sono dei buoni consigli, se li vuoi seguire bene se non li segui non succede niente, dare sollenità ad una cosa è solo un modo per darne spessore.

    Se ci pensi i 10 comandamenti, sono ottimi consigli di vita….poi che la chiesa cattolica li vuole inculcare imprimendo paura è ancora un altro discorso.

    Next ha detto (riportato è meglio perchè è una cosa che ha dichiarato di aver imparato anche lui e continua ad imparare come tutti noi)
    vuoi l’ Hip Hop? Benvenuto.
    Non ti sta bene? arrivederci.

    Perchè volere ostinarsi a descrivere una cosa per un altra solo perchè non la si conosce e\o capisce?

  19. Visto che il messaggio di questo anonimo leccalulo, che chiameremo B-Anonimo (dove B sta per Bastardo) e ancora lì due cose gliele diciamo dai…. Fan sempre bene a tutti:

    B-Anonimo: P.S. Mi fa ridere che una come Malaisa, che non ha mai fatto nulla per l’Hip Hop

    // Malaisa è stata iper attiva dal primo approccio con l’hip hop italiano, concentrandosi non solo e fine a se stesso sul fare musica ma soprattutto sulla scena locale, investendo energie e non solo per organizzare jam e vari tipi di incontri nel periodo che va dal 1994 al 1999. Qui dettagli abbondati su Malaisa: http://www.malaisa.it/karmageddon/node/14
    Non solo, dopo l’album di cui accenni a seguito, si è motivata che la strada giusta fosse creare una realtà indipendente forte e autonoma e mi sembra che ti sei perso qualcosa http://www.extralad.com

    B-Anonimo: se non sparire con un lauto anticipo dato ad un noto beatmaker romano per la produzione di un album,

    // Malaisa era l’unica intestataria del contratto di produzione e il produttore romano, che si chiama Ice One, è arrivato alla fine di due anni di maltrattamento generale e inutili rinvii delle uscite, per evidenti incapacità di gestione del prodotto da parte dell’etichetta (altro problema generale che andrebbe affronato apertamente) e perchè (questo è emerso dopo…) c’erano aspettative di controllo del progetto da parte di alcuni artisti-produtori che giravano intorno all’etichetta. Le scorrettezze subito sono state pressochè infinite, denunciate all’epoca non certo sottovoce, bensì con comunicati stampa che sono stati fatti girare nel circuito nazionale di settore ed extra settore, nei quali si spiegava apertamente cosa stava accadendo. Quindi in sintesi, te di Malaisa non sai un cazzo, sei qui a scrivere stronzate senza senso, quindi fatti spiegare meglio da chi ti paga o se sei solo un hater, ocio perchè così rafforzi Malaisa, non la demolisci 🙂 )

    B-Anonimo: lasciandolo nella merda e discreditandolo con una grossa major discografica,

    // Sebi Ice One credo che fosse molto stanco di tutto quello che aveva visto nel tempo, e quando abbiamo affrontato insieme la produzione di Metamorfosi di Liriche, sapeva benissimo quello che stava facendo: nessuno lo ha obbligato e sono sicura che lo abbia fatto credendoci fino in fondo. Malaisa si è resa conto che la strada era la totale indipendenza e ha rinunciato a continuare a far dischi in quel momento per creare EXTRALAD, sbattendosi di studiare da adulta tutto quello che serviva per far girare un progetto del genere. Malaisa ha costruito una situazione stabile per se stessa al fine di poter investire direttamente come produttore esecutivo nei propri progetti e nei progetti di terzi in cui crede. Senza parlare troppo del passato ma pensando al presente, Malaisa adora Ice One e ha già provveduto a più riprese a chiarirsi con lui riguardo i perchè e per come alla fine sia stato necessario per lei riatrtire da zero. Malaisa non deve dare nè a te nè a nessuno alcuna fottuta spiegazione… Malaisa rules e speriamo ne vengano fuori 1000 di ragazze con così tante palle… Really, hai fatto una figura di merda e grosso buco nell’acqua…

    B-anonimo: salga in cattedra a proporre cose e a parlare di argomenti a lei completamente oscuri,

    // hai ragione, 16 anni di background e di attivismo e 10 di esperienza lavorativa nel settore della comunicazione, facciamo sicuramente finta di non vederli… Una delle tante stronze che escono dalla siepe parlando di hip hop se la scuoti….. Riprova pippa, sarai più fortunato.

    B-anonimo: un’altra fallita che tenta di risalire la china…
    // il fallito sei tu, direi che a questo punto puoi anche evitare di rispondere – ignorante!

    DIO CI LIBERI DAI TROOLS.

    —–

    p.s. Puo’ non piacerti l’artista, ma se tenti di screditare con queste invenzioni devi renderti conto che hai un kalashnikov puntato sulla faccia…. abbassa il taglierino e fai pippa!

  20. Inokiness, mi dipsiace contraddirti, ma la storia non è andata proprio così. C’è un noto personaggio storico cha ha costruito binari, ponti, stazioni, e così via, ma vent’anni dopo ha portate questo paese alla rovina. Nessuno vuol negare anagrafica e biografia varia, ma è neanche far finta di nulla e negare la realtà dei fatti e i conseguenti danni, sopratutto la strafottenza e il nonnismo inutile che non ha portato a nulla. Quando questa gente è sparita, per ritirare fuori la testa al momento opportuno (ma haimè gli è andata male) se non era per la nuova generazione, di cui tu fai parte e di cui tu sei testimone, l’hiphop sarebbe definitivamente scomparso. Autoproduzioni come le tue, i Dogo, Fabri Fibra, i Co’sang, Aban, e di alcuni veterani come Esa, i Camelz, Bassi, Kaos e pochi altri hanno rivitalizzato la scena. Gli altri spariti, magari giustamente a farsi gli affaracci loro, ma ora perchè tornano alla carica con un fegato pieno di bile? Cosa vogliono? Come già dicevo, il treno è passato, e sono loro che non ci sono voluti salire, eccezion fatta per pochi. Se avessero avuto un po’ più di umiltà ma sopratutto di amore per il gioco, avrebbero supportato le nuove leve, dato manforte, indirizzato magari verso quella che loro ritengono il giusto modo, le cose probabilmente sarebbero andate in modo diverso. Invece erano tutti troppo impegnati a pompare il proprio ego e a distruggere quello che facevano gli altri, su tuttti gli Articolo, ed oggi Jad siede tra loro… che ipocrisia.
    Damir, se l’hiphop è vivo è perchè si è evoluto, altrimenti sarebbe estinto già da mò, o relegato in qualche ghetto mentale a la rockabilly maniera, Premier tutta la vita, ma con Kanye West che ci rappa sopra.
    Malaisa, la vicenda che ho narrato e che tu hai ripreso, anche se cancellata, è l’unico anche se triste evento degno di nota nella tua carriera discografica, se non fosse per quello non saprei neanche chi sei, e ti assicuro che sono fan di questa merda dal giorno uno. Non cercare di sminuirmi con definizioni da manabile del web 1.0 quando quello che dico è la pura e semplice verità. Vuoi venire qui tra noi a narrare come vanno le cose all’interno di una scena di cui non hai mai fatto parte e allo stesso tempo spiegarci i meccanismi di un mondo radio e discografico di cui non hai neanche lontanamente idea di cosa sia. Per il resto sei qui a pomparti come testimone storico (Ma di che? Chi ti ha mai visto?) e come esperta di comunicazione quando poi scivoli sulla prima buccia di banana scadendo nel grottesco e nel patetico rivelando la vera anima alla base di tutto cio, il livore… mi fai quasi tenerezza.
    Avete voluto organizzare qualcosa basato sull’analizzare, e nel caso denigrare (balera e non balera) il lavoro di altri, e dovresti sapere cara la mia “esperta” che è un boomerang, ora preparati per il ritorno ed accetta con dignità le critiche che ti/vi vengono mosse.
    Per quanto riguarda il mio nome, non conta, tanto non mi conosce nessuno qui, e anche se mi conoscessero, poco male, ma sia ben chiaro che parlo per me stessa, e solo per me stessa, non ho bisogno di fare gruppo attorno a me per farmi le spalle grosse e cercare il mio quarto d’ora di notorietà.
    Questo è anche il mio ultimo intervento, inutile dare ossigeno ad un organismo che è già morente in partenza.
    You phailing at phail!

  21. woman allora se non ti conosce nessuno continua a rimanere nell’anonimato e smettila veramente di scrivere boiate, lo ripeto, dette cosi le robe non hanno valore dolcezza 😉
    se sei un testimone storico e sai delle cose dai la tua verità, dicci chi sei altrimenti continua a raccontare le favole ai rapper in fasce per farti la flygirl di vecchia data che fa sempre figo.

  22. @B-ANONIM(A) – Certo che parlare di phail e di livore degli altri dopo esserti portata a casa tutte le mazzate che hai preso cara, qui la tenerezza la fai tu… tra l’altro una delle contraddizioni che ti distinguono storicamente è proprio dire agli altri che sono ipocriti ed essere la prima a sedersi su tutte le sedie possibili.

    Si presume, che chi narra conosca, tu non hai narrato niente: se mai hai riportato una raccolta di chiacchiere lette non voglio sapere dove…
    Si presume, che se tu dici a me che non mi hai mai vista, fossi stata da un’altra parte (grazie a dio)…
    Si presume, che tu NON abbia alcuna verità in tasca, visto che chiudi il tuo discorso senza dire a tutti chi sei (codarda fasulla quale sei sempre stata).

    Non sai nemmeno quello che stai dicendo quando parli di quello che abbiamo fatto… (livore chi scusa??????): chiedi a chi c’era quante parole si sono spese “sugli altri” al P2B. Nessuna 🙂 o rarissimi personali punti di vista, irrisori rispetto al contenuto generale.

    Attenta tu ai boomerang: io ho braccia e riflessi pronti e tu invece, poveraccia costretta a sfogare le tue frustrazioni sotto anonimato, sta tu pronta a gestire quello che ti troverai sulla strada, perchè se semini questo schifo oggi così aggratis, pensa cosa ti sei riservata per il tuo domani… Eppure avevi detto di aver imparato la lezione 🙂

    Malaisa ti ringrazia e ti consiglia: ci sono due modi per vivere. Guardare o prendere parte. Quello che guarda chiaramente non sbaglia mai! Chi fa a volte sì, ma è la consapevolezza dell’errore che produce il vero risultato.

    p.s. 1 – vedere sulllo stesso tavolo gente prima in conflitto per (diciamolo chiaramente) grandissime pippe mentali, è stato il top. A te sembra ipocrisia? No assolutamente, è rendersi conto di aver perso tempo intorno a un giro di boa inutile e rimettersi in strada accettando le proprie differenze…

    p.s. 2 – “Vuoi venire qui tra noi a narrare come vanno le cose all’interno di una scena di cui non hai mai fatto parte e allo stesso tempo spiegarci i meccanismi di un mondo radio e discografico di cui non hai neanche lontanamente idea di cosa sia.”**** ti fai sgamare ogni volta….. sono sempre le solite 4-5 cose che dici, trite e rirtrite… almeno cambia, così penso che hai una sorella più stronza di te!

    NON ROSICARE DAI! RIPENSACI E PARTECIPA “ATTIVAMENTE” AL PROSSIMO PLACE 2 BE! Se vieni ti accetto e perdono la tua straffottenza, prova a mettere il cuore in pace. Vedrai che il buio non è da questa parte 🙂

    Qui si procede alla luce del sole, tu fai come credi.

  23. Vabbè, dai, vi regalo ancora qualche ultimo respiro, visto che non evndo argomenti siete costretti a metterla sul personale (senza sapere nenahce chi sono, ahahhaha), giusto il tempo di chiarire qualche punto, poi vi stacco la spina:

    Kaino (che nome da infame), quanto sei piccolo, torna a cuccia sotto la sedia di chi ti da l’osso ma sopratutto torna nel buco di culo dal quale stai tirando fuori la testa, non sai nulla di me e straparli, e le favole cerchi di raccontarle te camuffando un covo di haters e falliti (tu su tutti) in un covo di pensatori di sta gran funcia di minchia. Non sei nessuno, e mai lo sarai, e i tuoi “beats” fanno cagare, sei solo un’altro triste esempio di quello che siete in realtò: il nulla!

    Per l’altra fallita: braccia forti e riflessi pronti? VAI A LAVORARE!
    Forse è veramente il caso! Le mie parole sono più che attendibili, i tuoi tentativi di giustificarti e i tuoi attacchi risultano patetici, la tua teoria denigratoria infantile; non è perchè non scrivo il mio nome (del tutto ininfluente) che i fatti cambino e la realrà si modofichi: rimani una che non ce l’ha fatta, e che come tale sempre più evindentemente rosica per il successo degli altri, ormai questo ce l’hanno ben chiaro tutti.
    In giro non ti si è mai vista in nessuna jam, in nessun happening, in nessun raduno, in nessun festival, in nessun momento di aggregazione qualsivoglia e sopratutto mai in alcun posto dove si faceva la storia, o semplidemente si faceva, insomma, qui nessuno sa chi cazzo sei! Cosa hai mai fatto per questa “cultura”? a quanto pare niente di rilevante o di buono. Ora, da buon parassita, o meglio, da politicante di bassa lega, vuoi cavalcare il malumore di alcuni per trarne un po’ di benefici personali e la notorietà che non hai mai avuto: LA GENTE COME TE PER L’HIPHOP E’ IL MALE!!!
    L’Hip Hop in questo momento ha bisogno di unità e di supporto, di mostrarsi forte e con le spalle grosse, unito e inattaccabile; te invece coi tuoi happening da anonima alcolisti fai proprio il contrario, ricalcando gli stessi errori fatti nei 90, gli stessi autogol, la stessa autodistruzione sempre e comunque mossa dall’ego, che non conosci (perchè non c’eri) e non puoi/vuoi capire: tenti di denigrare il lavoro artistico di altri con le stesse banali tecniche che hai studiacchiato su qualche opuscolo di scientology, ma fidati che anche nella comunicazione non vali gran che (ho chiesto in giro), e in strategia ancora meno, cara la mia Pallin del Nord-Est. Te non sei la soluzione, SEI IL PROBLEMA!

    Per il resto parli “di storico”, “avevi detto di aver imparato la lezione”, “ti fai sgamare ogni volta… sono sempre le solite 4-5 cose che dici, trite e rirtrite”… forse mi hai confusa con il tuo nemico immaginario o forse stai semplicemente farneticando nel tentativo di farmi scucire qualcosa, ma per grazia di Dio a livello personale non mi conosci e lunge da me avere contatti con te di alcun genere se non su questo muro, non faccio beneficenza a chi non se la merita, non partecipo “attivamente” a circoletti di nullafacenti livorosi, qui siamo impegnati a fare, e ho già concesso fin troppo tempo prezioso per quel che valete, ma è giusto che la gente sappia.
    Adios

  24. va be diciamo che aelle non c è più quindi sticazzi di sid e di zukar. cerchiamo di fare una fanza magari non ricommettendo gli errori di aelle. tipo la prima opzione delle 2 proposte da damir. con il confronto con l esterno solo se parte da loro e critico da parte nostra verso il resto del mondo.
    tornando ai treni. quei personaggi seduti al tavolo hanno creato binari treni e stazioni. noi della nuova ci abbiamo corso sopra. all’ inizio con uno spirito genuino. poi col passare del tempo alcuni di noi hanno iniziato a correre su altri binari nno quelli dell’ hip hop ma quelli del mercato. io ho sempre creduto in questi personaggi come skizo next enzo ecc. da quando ho iniziato fino a oggi. quando è stato il momento di scegliere ho fatto la mia scelta e nno ho mai rinnegato la nostra tradizione. e so che senza il loro lavoro non esisteremo. abbiamo fatto il minimo che dovevamo fare. e loro non erano obbligati a correre ancora ma lo hanno fatto e hanno sempre sostenuto quelli come me. ovviamente vedendo la fedeltà nel tempo. poi tu dici che hanno abbandonato la cosa. io non sono d accordo. skizo ha prodotti dei gran beat, ha organizzato il dmc e le gare di scratch per anni e ancora oggi oltre che aver raggiunto livelli alieni sempre rappresentando l hip hop. enzo ha fatto famiglia e dischi e ha messo in piedi una crew importante a milano. stesso discorso per esa e torme e altri. next ha girato il mondo come sempre rappresentando l’ italia. damir ha continuato a scrivere su vari giornali. anche i cammelli hanno continuato a rappresentare facendo cose importanti.diciamo che tutti quelli che erano presenti sono sempre stati attivi non puoi negarlo. anzi sono riusciti a tenersi fuori dal mercato quindi il loro lavoro vale doppio. quelli che erano li sono quelli che hanno amato l hip hop dal giorno uno fino all’ ultimo. certo è vero qualcuno si è pentito e no ngioca piu nella nostra squadra. ma fa sempre in tempo a tornare. faticando un po per riguadagnare la fiducia. quindi secondo me non abbiamo costruito sulle macerie ma abbiamo proseguito un percorso. ora dobbiamo andare avanti su questa strada facendo concorrenza all’ industria e a tutta la superficialità che c è nell hip hop di oggi perchè credo che la grossa crisi sia dovuta a quello principalmente. alla carenza di profondità nei contenuti. in questa banda del place to be l’ ho ritrovata.
    peace

    inoki hip hop purista freesta integralista lirico alchimista.

  25. mah…… quante cagate dice questo anomino pirla…. malaisa è verace come la pummarola di napoli, la conosco da un pochino, 1995, e so ke lei c’e’ e ci è sempre stata… dalla merda in su sempre presente.. certo ke ce’ gente che nn sa che cazzo fare se scrive tanto per fare..mahhh…

  26. dolcezza da che proxy stai scrivendo oggi? da che parte del mondo avrai scritto questo meraviglioso messaggio?
    io non ti conosco soprattutto perchè non dici chi sei, io ho semplicemente detto questo e non ti ho offesa, i tuoi insulti sono dettati da semplice frustrazione, che mi frega se ti fan cagare i miei beats?
    dichiarati se non hai nulla da nascondere è la sola richiesta che ho fatto, non vuoi? torna domani dall’uganda con un nuovo post che ci facciamo tutti delle grasse risate haahahahaha
    ciao bella

  27. @ INOKINESS – quoto tutto. Su un punto in particolare: tutti quelli di noi che hanno avuto rapporti con il etichette che aspiravano solo al personaggio, e non certo a spingere l’artista (altro punto che fornirebbe un interessante spunto di riflessione), sono SCESI DAL QUEL TRENO con le proprie gambe… E per fortuna!

    Risultato sintetizzato nelle tue parole di oggi, parlando per me, nel mio impegno nel progetto EXTRALAD.

    Io anche penso che le porte devono sempre essere aperte. Se tra i tanti invitati che hanno snobbato l’iniziativa domani qualcuno facesse capolino, è solo segno che avremo lavorato bene 🙂
    Sono in sintonia sul fatto che sta a noi lavorare bene con i presupposti detti.
    Hi pubblicato il report, se ti va di farci un giro: http://www.facebook.com/pages/Place2be/154500627929244

    @ Gildo: come hai ben detto in altra sede “Malaisa è caustica” 😉 questa stronzetta ha già lasciato abbastanza tracce… lasciamola nella sua broda.

    @ B-Anon(tesesopportapropriopiù) – senti ridicola frustrata, stai nascondendo faccia, nome (nick) e IP perchè c’hai la faccia pulita vero?

    Vergognati pagliaccia! Io ho un nome è un cognome e ti dico che l’euro per la lametta quando vuoi ce l’ho sempre pronto ciccia 😉 Fatti coraggio, non aggiungere figure di merda a figure di merda. Sapessi come mi impressioni: se sei messa così male che metti il naso per informarti su di me sei proprio col culo scoperto… anche a scriverla un cosa così è proprio da PERDENTE quale sei sempre stata.

    Pensa: uno che legge e ti trova a te alterata, che nasconti anche l’IP per non farti beccare (ah ridicola!!!) e io che ti dico che sei una falsa idiota e ti rido in faccia, pronta a guardarti negli occhi quando vuoi. Veramente un figura brillante! ^^

    Il problema sono le prostitute come te che pensano di saperci fare e di saperne a pacchi: che tristezza vivere una vita nella quale si possano esprimere idee sotto solo falso nome 🙂 che tristezza tu e la tua specie.

    Kaino se fai la brava ti farà leccare il suo MPC 5000: molto più emozionante che leccare quello che lecchi di solito :)))

    —-
    Tu del P2B hai capito tutto. Si vede proprio da quello che scrivi: nessuno è contro nessuno, sei solo tu che stai raccontanto cose che NON esitono se non nel tuo cervello malato.

    Tira fuori le palle e affrontami… io ti aspetto sempre.

    (tunz tunz tunz tunz…)

  28. che bello attaccarsi pippe mentali su internet da veri invasati dell’ hip hop. ottima la cosa scritta da masta5. isa secondo me non ti devi difendere contro questo scettico che a quanto pare è donna quindi scettica. neanche tu kaino. il vostro lavoro è piu importante delle cose che scriviamo qua. non scendiamo di livello. sul fatto che dj jad fosse presente io credo che la cosa gli faccia onore. chiunque era presente lo era perchè ci teneva. la cosa per la quale trovavo giusto l’ esproprio proletario ad aelle e appoggio skizo rispondendo al buon damir e alla sempre in sbattimento isa è che aelle lucrava da far schifo ed era diventato skiavo delle major tanto quanto xl di oggi ed era un mucchio di propaganda pubblicitaria questo per quanto riguarda l ultimo periodo, negli anni 90 è stata manna dal cielo per ragazzini come me in tempi in cui la comunicazione era solo stradale. ed era anche un gazzettino abbastanza ufficiale. oggi non c è piu quindi rest in peace e scordiamoci il passato. per quello che riguarda albertino, trovo che sia una persona simpatica e in gamba e con una grande cultura dance, ma non dovrebbe parlare di hip hop al massimo ascoltarlo in silenzio dato che dice che l’ unico mezzo rapper in italia è fibra solo perchè lo ha “dice” scoperto lui.
    io non la metto sul personale comunque posso capire la scetticità ma non sei riuscita a smontarmi il secondo intervento e oltretutto non stai proponendo assolutamente niente quindi perfavore punzecchiami che ho voglia di risponderti 😉 mi ci diverto da morire. ce ne fossero di sti new trolls che li smontiamo tutti… se mi proponi dogo truce cosang fibra e inoki a next skizo enzo è come confrontare maradona a ibrahimovic. ma cmq qua non parliamo di fare dischi canzoni e disegni ma di organizzarci per buttarla nel culo al sistema dunque se sei scettica sarà forse perchè ti piace? allora da scettika potresti diventare masokistika avrebbe piu senso come nickname. voglio dire siamo rincoglioniti dalle pubblicità come ha scritto nel report filippo, vivamo una falsa vita in cui non decidiamo niente a causa delle corporation. e in piu ci dimentichiamo che quei bastardi sfruttano le risorse e la manodopera del terzo mondo e sono le stesse entità per cui lavora albertino e per cui abbiamo lavorato anche noi. allora io dico cosa cazzo aspettiamo?? masoscettika è inutile siamo armati fino ai denti sia psicologicamente che fisicamente che lessicalmente…

    per il ragazzo che diceva di inserire il beatmaking negli elementi io credo che sia compreso nella disciplina del dj ma non vorrei dire una stronzata correggetemi se erro… peace
    inokiness bolo bolo bolo

  29. e le regole della zulu nation le trovo una figata per un disperato ignorante confuso come potevo essere io da ragazzino che mi avvicinavo all hip hop con passione per incanalarla nel modo migliore. anche io credo che le regole siano fatte per essere infrante però di partenza ci devono essere se no cosa infrangi? poi nel tempo si evolvono come gli elementi che diventano 9 o i comandamenti che diventano migliaia. ovviamente io non riesco a immaginare un rap senza hip hop è come un jeans senza tasche, un piatto senza puntine, un chilum senza pietra o un ultrà senza squadra (come sono io da quanco la fortitudo non esiste più) quindi credo che l’ unica regola da seguire fondamentalmente sia di sentirsi hip hop dentro dunque rispettarlo amarlo e non tradirlo come faresti con una fottuta moglie. poi il resto viene facile e naturale…sempre peace ma anche un po di guerra per movimentare che non vorrei morisse la discussione che mi intriga..

  30. e poi no ci dovete scassare la minkia a malaisa perchè ha fatto un pezzo che si chiama circuito chiuso live in radio sul beat di warning di notorious nel 94 o 95 che gli rompeva il culo pure ai sanguemisto io e il mio amichetto gianni kg ai tempi eravamo pienamente convinti di sta cosa e lo siamo anche ora 😉

  31. Giusto un paio di difese. Una per Aelle: rileggetevi meglio gli ultimi numeri, le ultime due annate. Confrontateli coi numeri dei periodi precedenti. Vedrete spesso e volentieri articoli molto più di spessore e grafica molto più curata. Tutta ‘sta vendita alle major è una esagerazione, anzi, spesso e volentieri era un luogo comune messo in giro da chi non ne condivideva i contenuti. Certo, fuffa ce n’era. Ma l’hip hop italiano offriva (anche) fuffa. Ripeto, rileggetevi i numeri degli ultimi due anni. Stiamo ai fatti. Controlliamoli. Dopodiché ovvio che doveva esserci più Lou X e meno Area Cronica (che poi, pensa un po’, pure Lou X ad un certo punto era major: come la mettiamo?), dal mio punto di vista e non solo dal mio. Ma chi spar(l)a sull’ultimo Aelle per come la vedo io agisce più per riflesso condizionato che altro. Skizo, Gruff eccetera avevano i loro motivi per dare addosso al giornale. Alcuni ragionevoli, altri che personalmente ho sempre trovato un po’ così; ma a me interessavano e interessano soprattutto quelli ragionevoli, gli altri in effetti forse meglio che li lasciamo stare, ché di gente che si inalbera e minaccia perché non gradisce una recensione o non vince un AL Award (per altro decisi dai voti dei lettori, mica dalla redazione) ce n’è stata. E la cosa si commenta da sé.
    L’altra difesa per il Place2Be, anzi, per le persone che c’erano al Place2Be, nessuna esclusa: erano lì per testimoniare che ci tengono. Ognuno a modo suo, ognuno coi suoi limiti (io per primo). Per l’Anonima: se anche tu avessi ragione su tutto, a che serve? Cosa proponi in alternativa? Starsene tutti silenti e contriti o inaciditi piombati in casa a commentare sui forum?
    No, grazie.

  32. E comunque, Fabiano: “Aelle lucrava da far schifo”. Cazzata, purtroppo. Chi è che te l’ha fatto credere? Sai di cifre? Le hai controllate? Altra domanda: se appena firmato il contratto con la major venivano da te a farti l’esproprio proletario, l’avresti appoggiato? Ti sarebbe sembrato giusto?
    Proprio Skizo ha santa ragione quando dice “Io faccio, voglio essere rispettato nelle condizioni tecniche e pagato il giusto”. Aelle, beh, faceva. Poi poteva anche far cagare; ma la soluzione non è l’esproprio, bensì fare qualcosa di ancora migliore. Se un mc ti pare fiacco, tu gli spacchi il microfono in testa rubandogli il portafogli o ti metti lì a fare delle rime migliori delle sue?

  33. bella damir che tieni acceso il discorso. se mi avessero fatto l’ esproprio forse avrebbero fatto bene e avrei capito subito che stavo perdendo tempo e dovevo faticare non per me stesso ma per la comunità. hanno fatto di peggio. mi hanno escluso. proprio i miei amici. da tante situazioni. e ho dovuto sudare per riguadagnare la mia posizione in strada. avrei preferito l’ esproprio :). se mi avessero provato a fare l’ esproprio non avrebbero trovato niente perchè quei soldi li ho investiti tutti nel progetto per provare a dargli qualità. io sono rimasto nella stessa condizione sociale economica. da tutta quella mossa ci avrò intascato si e no 4mila euro per la mia voglia di investire. per quello che riguarda aelle non so di cifre e non so di numeri e ti ripeto ha delle clpe come dei meriti come tutti. ma so che una pagina pubblicitaria costava un milione di lire o giu di li. c’ erano molte pagine pubblicitarie. almeno una ventina. e ho anche fatto il tipografo in fabbrica per 3 o 4 anni e ho un idea vaga di quanto costa produrre una rivista non poco. va bè ripeto suoeriamo la cosa. la cosa che mi dava fastidio davvero di aelle è che non fossero i personaggi che domenica erano seduti a dirigerlo ma persone , come ci siamo detti al p2b, a cui interessava fare carriera su sta cosa. per questo avevano bisogno di una lezione. mi è capitato nella vita di ringraziare persone che mi avevano dato mazzate perchè in quel momento ne avevo bisogno. e magari loro si sentivano in colpa per avermi fatto del male invece mi avevano fatto del bene.

  34. Concordo con il mio collega/amico Filippo quando afferma che l’iniziativa P2B è di certo lodevole, anche ricca di ottimi intenti e sentimenti, ma che difficilmente queste cose portano a veri risultati concreti. Il che non vuol dire che sia stato inutile, anzi. Ma da qui a risolvere i mali del mondo….
    Purtroppo la discussione che ho letto qui finora, con scambi di insulti, accuse, rivelazione dei segreti di Fatima dell’hip hop lo dimostra in parte.
    Tanto alle etichette discografiche (contatele pure le indipendenti) non interessa niente o molto poco. Ai media? Bah…e alla gente, al popolo? Ecco, la gente. Questo è il punto.
    L’hip hop è un movimento, quindi un insieme di persone accomunate da qualcosa. E per quanto lo si idealizzi resta soggetto agli umori/sentimenti di rivalsa/voglia di opportunismo ecc. della gente che ne fa parte.
    E non siamo la comunità di San Antonio…ognuno ha i suoi motivi. Quindi tutto questo fa si che questo “malessere” percepito nel movimento (e percepibile quindi in maniera diversa da prospettive diverse) sia praticamente PERPETUO.

    Ovvero. Niente quadratura del cerchio. I buoni sanno di essere i buoni e i cattivi continuerannoa credere di essere nel giusto.

    E poi tutta sta tensione verso chiunque.
    C’è a chi va bene. E a chi meno. Chi riesce a trasformare la propria passione in lavoro, chi no. Esempio: sta sul culo pure a me che Vacca se ne vada in Giappone sponsorizzato Red Bull a fare il reportage di un’importante gara di breaking, quando poteva andarci un Inoki, un Next One, un…chi cazzo volete “culturalmente/attitudinalmente” più portato. MA AMEN, buon per lui. Spero abbia mangiato del buon sushi. Mi sono dannato l’anima per anni. In parte è anche per motivi personali che ho contribuito a far nascere (o far crescere) questa rivista. Gli stessi puristi che nel 99 mi cagavano il cazzo poi venivano ad elemosinare le interviste.

    Per risultati concreti uno potrebbe aspettarsi una decina di punti programmatici. E invece tutti a tirar merda alla Malaisa, che da buona veneta risponde con mille bestemmie (Monica e Dio solo sa quanto ti comprendo). Oppure ad Aelle. Oppure a Mood. O a Sid.

    Io dico: avete partecipato al P2B? Bene. Avete sentito pareri diversi? Bene. Ora sapete chi appoggiare o chi meno.

    Tanto alla fine l’hip hop ve lo create voi.

  35. a me non da fastidio che vacca va in giappone. magari ci restasse. in piu va a fare il giornalista sponsorizzato. ahahahha. piove sul bagnato. poi sul breaking mmmmm. il mondo è dei leccaculo 😉 il loro mondo. il mondo quello vero è dei perdenti. è di quelli che loro chiamano “falliti”. aelle era bello quando era in bianco e nero. parere personale. se vi siete sbattuti merito allo sbattimento. io non ho mai elemosinato interviste. e infatti non me ne sono mai state fatte. magari perchè non ve ne fregava niente e ci sta. aparte una di damir (bella damir) che alla fine rifiutai io 😉 . però mi ricordo che le copertine erano degli articolo. le precedenze erano ai major artist. le scelte erano per vendere. non potete negarlo. e ogni volta che le scelte diventano commerciali. si spegne una piccola luce. e ogni volta che fai hip hop per fare soldi ti arriva qualche maledizione. e succedono cose strane.

  36. Sono molto legato a questa cultura, e sarei curioso di chiedere COME MAI, con la diffusione del rap italiano tra i giovani, si è avuto un incredibile abbassamento della qualità dei rapper? Non solo nella tecnica, che non vado a giudicare, poichè è dimostrato si può essere stilosi e ascoltabili senza essere metricamente dei fenomeni (devo citare INOKI, per me lui è così, ma anche il caro Enzo, che come rapper non mi emoziona quanto come santone dell’hiphop) ma anche nella scarsità dei contenuti sempre più scarna.
    Ok, l’hiphop è anche questo, ma se non c’è evoluzione (musicalmente, e nel pensiero) rimarrà nel 2010 in poi un genere per ragazzini e neomaggiorenni. Finendo forse per morire o appiattirsi , come è successo a generi quali il Metal.
    Forse un pò è colpa della diffusione che ha portato persone senza talento alcuno a confrontarsi col rap, forse è colpa del tradizionalismo, forse è colpa dei pessimi esempi di rap che galoppano su radio e televisioni.
    Concludo che io non sono fondamentalmente contro le major, contro i rapper famosi, ma contro questa cazzo di tendenza a fare schifezze con testi adatti a un ragazzino delle medie. Se ci fossero OGGI canzoni fatte con la testa e con impegno,mixate qualitativamente COI CONTROCAZZI e facessero successo, non avrei proprio nulla da dire.
    Peace

  37. Purtroppo al pubblico italiano, ora, non interessano le cose mature. Non le comprano, non le seguono. E’ colpa pure nostra – intendo della scena – che non ha lavorato abbastanza per “costruire” la maturità nel pubblico.

    Inutile dare la colpa sempre e comunque alla radio e alle major. Loro fanno il loro mestiere (di merda): pensare ai soldi e ai fatturati. Inutile sperare in altro da loro.

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