The Legendary R.A. The Rugged Man!

tempo di lettura: 4 minuti

a cura di Nicola Pirozzi
Booking e Traduzione di Dario Core (bpmrecordings.it)
Special thanks to Gianluigi Uncino Donniacono, Antonio Napoli e Giovanni Oxroc Cardo

Conosciamo Mr Thorburn nel suo camerino, concentrandosi in vista del live che lo ha riportato in Italia quattro anni dopo la sua ultima esibizione in terra campana. La preparazione è meticolosa, al caldo di una stufa che gli riscalda le corde vocali, infiammate dal freddo e dai continui concerti. Il berretto che indossa con fierezza, Vietnam Veterans, ci rimanda all’accadimento che ha segnato le sue settimane precedenti: la dipartita del padre, Sergeant Thorburn. Di questo, del suo estremismo, dell’antagonismo che ha contraddistinto la sua carriera, di “Legendary Classics Vol.1” e tanto altro si parlerà nelle prossime righe: a voi, R.A. THE RUGGED MAN.

++ Sei qui per promuovere il tuo Legendary Classics Vol.1, una vera e propria raccolta dei tuoi pezzi più rappresentativi, editi o meno, dal 1993 ad oggi.  All’interno si trovano commenti ad ogni traccia ed un dvd coi tuoi proverbiali video: ma dov’è nata l’idea di un prodotto del genere, con un solo disco ufficiale alle spalle?

Molte delle cose che ho fatto nella mia carriera non sono venute fuori nella maniera appropriata: versioni pessime su Youtube o da downloadare, che suonavano male. La mia intenzione era di dare i giusti crediti a chi ha lavorato con me per queste canzoni e di farle finalmente suonare come si deve. Inoltre ho inserito alcuni pezzi nuovi che nessuno aveva mai ascoltato prima e ho curato molto il packaging. Ci sono video, backstage e tanto altro materiale inedito.

++ Oltre ad essere un prodotto completo sotto ogni punto di vista, riesce a mostrare tutte le sfaccettature della tua personalità ma anche, e soprattutto, la tua evoluzione costante. Dagli inizi più hardcore ad una maturazione più classica, finendo col diventare un campione di flow e metrica. Come sono avvenuti questi cambiamenti?

È l’evoluzione: se vuoi essere il migliore devi migliorarti continuamente. Non puoi suonare oggi come suonavi nel ’95: bisogna andare sempre avanti.

++ In Italia sei uno dei rapper d’oltreoceano più apprezzati, grazie alla tua esuberanza, l’impatto e la capacità metrica mai inutile. Ma si può dire che senza quello spirito fuori dagli schemi non saresti Rugged Man: cosa ti ha reso la persona che sei?

Non saprei. Mi considero molto simile a mio padre (RIP), lui mi ha influenzato davvero molto. Posso dire che non ho mai inseguito la popolarità, o cercato di fare le cose che piacciono agli altri. Faccio quello che sento di fare…

++ Due tracce che ti vedono protagonista, più di tutte, ti rappresentano al meglio: vorremmo che dedicassi qualche parola per ognuna:  “Every Record Label Sucks Dick” è il manifesto del tuo antagonismo nei confronti del mercato discografico, ma anche dell’estremismo lirico che ti caratterizza…

Ho scritto quella canzone quando ero sotto contratto con una grossa etichetta, “quei demoni, porci delle multinazionali”. Molti mi consigliarono di non dire quelle cose, mi dissero che avrei rovinato la mia carriera parlando in quei termini di quelle persone. Tutti pensarono che in pratica mi stessi suicidando. Per me loro sono i nemici! Stanno cercando di far credere alla gente che scaricare musica è sbagliato, che internet sia la rovina della musica, ma in realtà la rete consente di diffondere facilmente la musica in tutto il mondo. L’unica cosa che internet sta rovinando è il business delle multinazionali della musica e credo che questo sia positivo: ora la cosa più importante è la musica, non il business. Fuck music business, we make music, we are not businessmen!

++ In “Uncommon Valor” trovi il coraggio e la profondità di celebrare la toccante vicenda di tuo padre…

Se ascolti bene la canzone capisci tutto: è una storia vera! Parla di ciò che è accaduto a mio padre e alla mia famiglia. Credo siano alcune delle rime più intense e profonde nella storia dell’hip hop. Parla di un uomo che va a combattere in un’altra nazione per servire la sua patria e quando torna a casa si trova a scontare tutte le conseguenze dell’uso di armi chimiche: problemi di salute, figli che nascono con grossi problemi, vere e proprie mutazioni genetiche, figli che muoiono, i figli dei figli muoiono, conseguenze che ricadono sulle varie generazioni, che distruggono la vita di tutti i tuoi cari. Nonostante tutte queste brutture, si cerca di continuare a vivere, di pensare positivo.

Sergeant Thorburn (RIP) e R.A. The Rugged Man

++ In un video molto cliccato su Youtube sostieni giustamente che il miglior rapper non è quello che ha venduto più dischi: allora c’è un modo per stabilirlo? Chi è l’mc che più di tutti ha influenzato il tuo modo di fare rap?

Se ti piace l’hip hop, se lo hai studiato, se lo conosci, sai qual è il livello più alto. Non si tratta di un’opinione, è un dato di fatto. È un fatto che Big L era più bravo di Drake, è un fatto che Kool G Rap è meglio di Lil Wayne, è un fatto, non un’opinione. Tecnicamente, liricamente si tratta di fatti. Se sai analizzare la
musica, queste sono cose che sai!

++ R.A. The Rugged Man è sinonimo di tecnica ed elaborazione del flow: un aspetto che qui in Italia è molto considerato nel rap. Anche a livello europeo la tendenza evoluzionista si fa sentire. In America questa ricerca è spesso relegata all’underoground, nonostante l’hip hop sia un genere di massa e dove, potenzialmente, i cambiamenti e le evoluzioni sembrano essere più digeribili da parte del pubblico: com’è possibile che tutta questa evoluzione stilistica non raggiunga mai il mainstream nonostante un ambiente di base favorevole?

È facile rispondere. La musica pop non bada alla tecnica: è pop, deve essere semplice, fruibile da tutti, anche da chi non è preparato. Alla maggior parte delle persone non interessa l’arte. Vogliono film da pop-corn, da supereroi, semplici, che chiunque può guardare con i propri figli; così è anche la musica pop. Nella musica pop non hai bisogno di fare rime intelligenti, a nessuno interesserebbe. E il pop è controllato dalle multinazionali e a loro non interessa l’arte. Coloro a cui interessa la cultura sono i veri, quelli che non vengono fuori vendendo milioni di copie, ma al massimo 500mila. L’hip hop è ed è sempre stato underground. Basti pensare che quando Big Daddy Kane era considerato il miglior MC del mondo, arrivò a vendere al massimo 1 milione di copie. Kane o Krs One, vendono al massimo 200-300 mila copie e sono i migliori MC del pianeta, gli MC più rispettati ancora in vita. Poi ci sono i Beastie Boys che
hanno venduto milioni e milioni di copie, perché sono divertenti, sono easy; qualcuno può dire che i Beastie Boys possono in qualche modo competere con Rakim a livello di rap? Nessuno può. Ma chi vende più dischi?  Anche i Run DMC, non sono mai arrivati a vendere milioni di dischi finché non hanno fatto la canzone con gli Aerosmith, una canzone pop.

Legenday Classic è nei negozi, un lavoro di cui sono estremamente fiero. Se vi interessa quello che faccio, dovete assolutamente averlo.

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