Cajo, il ritorno nel nome dei sogni e per ricordare Dj FABO

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Cajo è tornato.

Dopo quasi 15 anni di assenza presenterà il suo disco “Redivivo” sul palco dell’Hiroshima Mon Amour il 22 maggio 2025.  Il disco, scritto a Ibiza dove l’artista ormai risiede da anni, racconta un percorso personale ed artistico fatto di ostacoli, silenzi e ripartenze causati da anni complessi: la perdita dei genitori, una diagnosi di linfoma, la pandemia.

La storia di Cajo è segnata, inoltre, anche dal legame profondo con DJ Fabo, amico fraterno e compagno di visioni musicali con cui condivideva una promessa: non rimandare mai i propri sogni. Una promessa diventata ancora più viva dopo la scomparsa di Fabo e che oggi si trasforma in musica, in presenza, in memoria.

Redivido è online da pochissimo! Come mai questo nome per il disco e, soprattutto, come hai decido che era il momento di tornare?
Il nome non è altro che la sintesi di una rinascita. Il momento non lo ho davvero deciso io, è come se lo avesse deciso lui. Non credo alla storia che certi treni passano una sola volta nella vita, penso passino tutto il giorno e tutti i giorni. Ed è bello prendere il tuo quando ti senti davvero pronto e comodo. Nel mio caso però ho preso proprio l’ultimo della giornata e subito dopo quella stazione chiudeva per sempre. Ora siamo a bordo, siete a bordo. Buon viaggio, non conosco la destinazione ma stiamo andando fortissimo. E’ folle ed eccitante allo stesso tempo.
Quali sono i temi principali che tratti nell’album?
Potrà sembrare autoreferenziale rispondere che il tema principale sono io. In realtà penso semmai sia autobiografico oltre che autoironico farlo. Ho preso molto sul serio il progetto, meno sul serio me stesso. Il vero tema di fondo che lega un po tutti i brani è legato a quel momento della vita nel quale di dici: “sono un idiota, ho sbagliato tutto”. Può essere un momento molto duro ma se superi lo shock della delusione iniziale… diventa di una potenza riviluzionaria. Per me lo è stato, spero possa ispirare chi è all’ascolto.
Se invece parliamo di sonorità? Come le definiresti e in che modo hai scelto le produzioni?
Redivivo non suona vecchio e non suona nuovo, suona diverso. Molto attuale ma anche senza tempo. Un buon connubio tra parole e musica può sempre scavalcare ogni barriera temporale. La forza delle parole piò spingere la musica ad arrivare anche quando le sonorità vengono da lontano, lontano nel tempo. Ho scelto le produzioni rispondendo ad un unico concetto, il “mi piace”. Per anni sono stato condizionato dal parare virtuale di molti mostri sacri del genere che amo e stimo infinitamente ma senza l’emancipazione da questo Redivivo non sarebbe nato. Invece deve piacere a me, voglio che piaccia a me e basta. Se poi mi capiranno sarà bellissimo e altrimenti avrò comunque vinto. Se Redivivo avesse un sottotitolo sarebbe “esercizi di libertà”. Ecco quella libertà è quella che ho voluto darmi, Ora tutti fuori. Fuori dalla mia testa, fuori dal mio studio, fuori dal mio quaderno. Vi amo tutti ma ora andatevene. Rimaniamo qua io, la mia penna, il mio foglio e il mio amore per la musica. E tutto questa enorme energia. Raccontare, vibrare, sentire, trasmettere. Viscere in versi su supporti musicali che le accolgano in armonia. Volevo tanto mi piacesse e mi piace. Spero piaccia anche a voi.
Tu facevi parte degli UnionClick. Ti va di tornare indietro del tempo e raccontarci della tua vecchia crew? 
UnionClick è stata una vera cooperativa della musica. Tre rapper, un DJ, due producer e un bassista-chitarrista. Un modo di lavorare inusuale, a volte anche dispersivo e faticoso ma con un coacervo di energia e pluralità incredibili. Lavoravamo sempre sul salvataggio precedente, vale a dire: scendevo in cantina (Basemant Studio) e sentivo il lavoro di uno dei producer. Lo rimaneggiavo e lasciavo la mia versione, uno o due giorni dopo qualcuno tra noi la aveva sviluppata. E così facevano tutti gli altri. Poi nei momenti in cui eravamo tutti i presenti trovavamo una sintesi collettiva tra tutti quegli spunti individuali. I silenzi personali diventavamo un coro. Bellissimo.
Come mai poi avete smesso di fare rap insieme?
Questo è doloroso ricordarlo. I primi anni duemila sono stati critici per chi proponeva rap. Stava cambiando tutto e quel cambiamento sembrava respingerci. C’erano nuove energie emergenti ma anche un mercato ancora molto chiuso. Così lo studio diventa confort zone e quello che sta fuori qualcosa da cui proteggersi. Lo snobbi perché ti snobba. Poi le nostre vite private extra musicali hanno pian piano reclamato più spazio fino a distoglierci ma… non è mai finita finché non è finita, come la naja…
Il disco lo presenterai a Torino il 22 maggio all’Hiroshima Mon Amour. Fra gli artisti presenti ci sarà anche Dj Bonk che era con te negli UnionClick. Come ti senti a tornare live dopo tutto questo tempo con lui?
Mi sento alla grande, non vedo l’ora. E tornare sul palco con il DJ storico della Union Click ha il sapore della chiusura di un cerchio. Con GianLu (Dj Bonk) poi abbiamo una bella intesa mentale anche fuori dal palco, è un grande e il 22 si vedrà di nuovo, chiaramente,  La sfida ora è trovare un equilibrio tra l’entusiasmo ed una buona efficacia comunicativa ma siamo super carichi e andrà benissimo, in ogni caso.
Mi parli un pò dell’evento? Che tipo di serata sarà?
Sarà un live carico di energia. Un po “one man standing” un po serata ad inviti. Non vogliamo svelare troppo ma ci saranno vari ospiti e soprattutto un momento dedicato al mio amico fraterno Fabiano (il fu Dj Fabo…) che è la vera motivazione che sta alla base di tutto il progetto. La serata sarà aperta dal DJ set di Masta5 per il quale non servono presentazioni. E avrò ospite anche ma cousine Baby Jo trapper fresco di contratto discografico oltre ad alcune sorprese… Sarà un vera e propria festa, con nuovi amici e amici di sempre.
Pensi che farai altre date oltre a questa?
Sicuramente si, ci sono già nuove ipotesi su Torino e Milano ma più in generale stiamo lavorando al “Redivivo Live – Sassolini Tour”.
Questo disco rappresenta il tuo ritorno ed è anche una promessa di restare. Stai già pesando ad altri dischi?
Si, è quasi inevitabile nel mio caso. Avevo già molto materiale in cerca di collocazione prima di iniziare a scrivere Redivivo ma facendolo sono spuntati una infinità di nuovi germogli. Ora ho contenuti pronti e idee per molti nuovi lavori, dall’autunno di quest’anno mi dedicherò al prossimo disco.
Hai paura del feedback del pubblico?
Per niente. sono molto curioso semmai. so che la rete può essere spietata ma dopo tutto quello che mi è successo non ho davvero paura più di niente, oggi so che sono l’unico che può farmi dal male. Anche al live so che ci saranno un pò di persone presenti più per criticare che per partecipare ma sono proprio quelli che aspetto con più trepidazione, metterò l’abito da sera appositamente per loro.

Sono tutti benvenuti, chi capisce per partecipare e chi non capisce… per farmi capire cosa ancora non ho capito. Non si può piacere a tutti, per questo era ed è così importante che Redivio disco e live piacessero soprattutto a me. Tutto questo era ed è una missione suicida, grazie al pubblico sarà un suicidio assistito. Non a Zurigo come Fabuz, ma a Torino. Con Fabiano è morto il vecchio me, all’Hiroshima lo seppelliamo e diamo il benvenuto a quello nuovo. A questo punto del film della mia vita c’è molto poco di conveniente nel mettermi in gioco e a nudo in questo modo… ed è anche per questo che ho voluto così tanto farlo… l’incertezza oggi mi da stabilità. E su quella stabilità voglio ballarci sopra fin quando non si esauriscono le forze.

Data: giovedì 22 maggio
Orario: ore 21.00
Luogo: Hiroshima Mon Amour
Via: Via Bossoli 83 Torino
Line Up: MastaFive, Cajo, Dj Bonk, UnionClick , BabyJo
Link biglietti: https://www.mailticket.it/evento/46655/cajo

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