Il Contagio e Nix presentano “Tutto è Fermo”

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Il Contagio e Nix sono usciti da qualche settimana con il disco Tutto è Fermo per BM records. Abbiamo colto l’occasione per fargli qualche domanda sul progetto e per parlare in generale di discografia, scena Hip Hop e numeri.

I tempi sono cambiati. Il digitale ha velocizzato l’intero mondo, inclusa la musica. Molti artisti scelgono di non fare più dischi e di lavorare solo con singoli e con grandi numeri. Qual è invece per voi il significato nell’uscire con un album come Tutto è Fermo.
Il Contagio:
Sono dell’idea che un album sia un album, anche se ora non è più per forza di cose su un supporto fisico di forma circolare. Prima del cd c’era la cassetta, formato a cui sono molto affezionato, ma, si sa, i tempi cambiano… la vita è fatta di piccoli e grandi lutti: fisici, relazionali, simbolici. L’unica possibilità è accettare e andare avanti, tenendo immutato il cuore vero di ogni faccenda. In questi caso si tratta della musica, che non scompare con i formati digitali. Anche se, a ben vedere, ne esce un po’ trasformata… penso al concetto di algoritmo applicato alla fruizione artistica, ma questa, a ben vedere, è un’altra storia. Negli ultimi anni mi sono dedicato ai singoli, ho iniziato così la mia collaborazione con BM Records di Mastafive. Tutto molto bello, alcuni, come “La Giusta Distanza”, mi hanno dato grandi soddisfazioni. Però la nostalgia di un prodotto unitario era forte: ho fatto Tutto È Fermo Ep insieme a Nix per proporre un lavoro di questo tipo, canzoni che, pur diverse tra loro, suonano e vivono insieme, attraversate da linguaggi e concetti comuni.

Dei numeri invece cosa mi dite? Vi interessano? Ovviamente relativamente alla musica.
Il Contagio:
I numeri… subdoli i numeri. Da un lato storpiano il concetto di merito artistico, per la serie: più sono alti più sei bravo, il che è chiaramente un falso… dall’altro, credo che a tutti piaccia la numerabilità, tipo: guarda, oggettivamente la situazione va meglio! Spotify sembra proprio una macchina per i numeri, sono dappertutto, ci sono le statistiche come nel basket, sono dinamiche a cui non ero abituato, visto che vengo dall’era in cui ci si stampavano i cd e si vendevano alle serate. Però quando i numeri salgono, come nel caso di Tutto È Fermo, un po’ ci godo, lo ammetto! (ride, n.d.r.)
Mi sento di rispondere anche per Nix perché su questo abbiamo una visione convergente: noi vogliamo arrivare alla gente che sa recepire il nostro sound, non a tanta gente per forza di cose. Perché se no avremmo fatto il pop, o la trap pettinata con l’autotune…

Tutto è fermo è un titolo un po’ in contro tendenza rispetto all’impazienza e alla smania del mondo. Come vivete questi aspetti? C’è staticità o velocità? Cosa volete trasmettere con questo titolo?
Nix: Con questo titolo vogliamo trasmettere due idee differenti: c’è una staticità positiva e una negativa. La prima è più o meno così: a volte è importante fermarsi, osservare e analizzare l’andamento delle cose, senza accettarle passivamente come giuste. Penso al brano “Post Verità” con Kyodo, in cui parliamo delle maschere che la gente indossa e delle bugie che vengono urlate così forte da diventare reali. Ma se ti fermi un attimo a riflettere, guardi le cose da un’altra prospettiva, leggi, ti informi, pensi… è facile smascherarle, no? Il mondo di oggi è estremamente veloce: se hai le giuste opportunità, puoi ottenere tutto in un batter d’occhio. La gente corre, la cronaca ti bombarda continuamente, le pubblicità ti spingono a desiderare ciò che non ti serve. In questo contesto, è difficile restare fermi e mantenere i propri pensieri saldi senza farsi travolgere dal vortice. A volte si cerca di evadere, e fortunatamente la scrittura è un porto sicuro in cui rifugiarsi. La staticità negativa, invece, è l’immobilismo deleterio che emerge tra le righe di “Tutto é Fermo”, la prima canzone dell’ep: il mondo che rallenta, fino a fermarsi, è quello della società umana, che è sempre più simile a una statua, senza alcuna spinta verso il cambiamento.

Qualcuno pensa che i video siano anacronistici. Qual è il vostro punto di vista?  
Nix: Sicuramente i video non sono qualcosa a cui do una grandissima importanza, anche se devo dire che mi sono divertito a girare il mio primo video! È chiaro che, se decidi di fare un video, il prodotto deve essere di buona qualità e avere un’idea chiara dietro. Personalmente, evito di realizzare i soliti videoclip da strada, che sono ormai visti e rivisti. Tuttavia, penso che i video possano aiutare a promuovere la musica, soprattutto nell’era dei social che stiamo vivendo da qualche anno. La gente ha poca attenzione, e a volte un video ben fatto può essere un ottimo strumento per catturare l’interesse di un potenziale ascoltatore. Come sappiamo, oggi l’immagine ha un’importanza davvero rilevante.

Nel video “Angles Morts” si vede una scena di lotta. Cosa rappresenta simbolicamente?
Nix:
Simbolicamente rappresenta i colpi metaforici che riceviamo negli angoli morti, ovvero in quei momenti di stallo in cui la vita sembra non offrire vie d’uscita e ti travolge. I lottatori sono una rappresentazione di noi stessi, che ci battiamo contro la vita, che a volte ci colpisce duramente. Vogliamo anche ringraziare i due atleti che ci hanno dato la loro disponibilità per le riprese, ovvero Alex e Nathan, che sono stati davvero bravi, anche nel picchiarsi per finta (ride, n.d.r.). Un grazie speciale va anche a Draven, il regista del video, per il suo lavoro.

Quali sono le vostre lotte personali?
Il Contagio:
Uh, domanda tosta. Ti direi la realizzazione personale, sia sul fronte musicale che su quello lavorativo che su quello personale, ovvero individuale e relazionale. Sul versante musica lo scopo è comunicare concetti e suono. Sono 20 anni che faccio il rap e mi rendo conto che sia una sfida quotidiana, continua. E forse si, tutti gli ambiti da me citati rappresentano lotte senza fine… Lo scopo è migliorarsi, non per arrivare chissà dove o per sfoggiare chissà che cosa, ma per stare bene. Stare bene. L’appagamento che arriva da un sistema che funziona in modo armonico, hai in mente? Ci si arriva con tanti sacrifici, si prendono grandi mazzate in faccia per mantenerlo… Una lotta individuale è stare in armonia con il Tutto, sapersi amare, per poter amare le Persone Luminose che ci vengono regalate sul nostro cammino, che a ben vedere sono davvero rare. E io, sotto questo aspetto, di recente ho avuto un bel KO tecnico…

Nel disco ci sono due brani in cui siete da soli. Come mai?
Nix: Nel disco ci sono due brani in cui siamo da soli, abbiamo voluto portare un nostro brano singolo ciascuno, in modo da permettere all’ascoltatore di entrare nell’immaginario personale di entrambi. Facciamo musica anche da solisti e abbiamo in programma nuove uscite individuali, quindi ci è sembrato naturale farlo. Inoltre, volevamo che fosse qualcosa di un po’ più originale, fuori dai soliti canoni…

Tutto è fermo è il punto di arrivo o il punto di partenza?  
Il Contagio: Tutto è Fermo è un punto. Un punto, statico chiaramente, da cui guardiamo il mondo e diciamo la nostra. “Perché il prossimo traguardo è un altro punto di partenza” diceva quel genio di Ibo Montecarlo delle Mentispesse. E io la intendo proprio così: è una realtà a fasi, in cui ci si compiace di aver superato il livello precedente e si guarda con smania a quello successivo. Appena le ferite si cicatrizzano. Ora vi facciamo sentire Tutto È Fermo, dando il meglio di noi stessi; prima vi abbiamo fatto sentire gli altri album e poi… chissà poi. Ci vediamo al prossimo step!

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