“Rime, Patate e Cozze” il primo album dei Bari Jungle Brothers

tempo di lettura 1 minuto
foto di Youness Taouil
foto di Youness Taouil

Sei mc’s, una città, tre generazioni di artisti. “Rime, Patate e Cozze” è un disco che nasce sullo sfondo della città di Bari e porta la firma di Reverendo, Torto, Walino, Il Nano, Ufo e Tony Ciklone. Un lavoro corale che unisce storie, stili, vite differenti. Un progetto che traccia la breve storia di una generazione in rap e si offre all’ascolto con brani che spaziano da sonorità solari e mediterranee ad altri che sono più tesi e si colorano di toni decisamente urbani. Sono immagini in forma libera, parole in fuga. Non si tratta di una compilation in cui ciascun artista esprime il proprio talento in maniera asettica ma dell’espressione di un vero e proprio processo collettivo in cui l’apporto dei singoli contribuisce ad evidenziare unicità stilistica e forza espressiva.

Bari Jungle Brothers è un collettivo urbano che fa rap. Nella più autentica tradizione della cultura hip hop è un lavoro corale, frutto di un percorso condiviso attraverso le rime e i racconti. E’ puro storytelling, moderna musica popolare, visioni e suoni di un sud del mondo. E’ una finestra aperta sui fermenti e cambiamenti sociali in atto. Walino,Torto, Ufo, Tony Ciklone, Max il Nano e il sottoscritto; un intreccio di vite, età, esperienze, tre generazioni di mc’s. Unico ospite dell’album, l’unica donna a rimare sul disco: Miss Fritty, una mc che unisce Bari Vecchia e Londra, città dove vive e lavora da musicista. Il rap è essenzialmente un fenomeno metropolitano, la città è lo sfondo necessario, la tavolozza dei colori di un mc. In questo caso lo sfondo è la città di Bari, con le sue peculiarità e le sue contraddizioni; se volete conoscere il presente di una città, ascoltate i suoi rapper. I cinque mc’s provengono, come me, dalla stessa terra ma raccontano storie e identità non omologabili. In questa differenza c’è della convivialità: l’essere assieme è stato più forte delle particolarità di ognuno ed è confluita in un lavoro denso ed eterogeneo. Rime in italiano si alternano al dialetto, storie di vita, riflessioni immediate, preveggenze sotto bassi potenti e beat ipnotici; non è rap addomesticato, educato, riverente; sono immagini sotto forma di parole libere, non si possono ingabbiare. Questo lavoro si inserisce di diritto nella migliore espressione della moderna musica popolare pugliese. E’ però qualcosa di nuovo e inedito. E’ stato reso tale da tutte le persone che l’hanno amato e costruito. Ed è già un’altra storia.

Reverendo L’album è prodotto da Goodfellas e promosso con il sostegno di “PUGLIA SOUNDS RECORD – PO FESR PUGLIA 2007/2013 ASSE IV – INVESTIAMO NEL VOSTRO FUTURO”

Previous Story

Brain, “Pace nella confusione”

Next Story

La “Manovalanza” di Montenero