FATTI DUE DOMANDE: WANY

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E’ la volta di un peso massimo del writing, ladies & gentleman: Wany (Brindisino di nascita, attualmente vive a Milano).

Questo è uno di quei casi Marzulliani nel quale è quasi più importante la domanda della risposta…E alcune volte bisogna sapersi guardare allo specchio, indietro nel tempo e dare una risposta sincera a questa domanda: Io chi sono?
Fatti2Domande_1Io sono Wany, meglio conosciuto come Mr. Wany e dipingo sin da quando ero un bambino, e mia madre mi introduceva nel mondo della pittura. Fin da piccolo mi sono appassionato ai fumetti e agli anime cartoon giapponesi che sbarcarono in Italia nei primi anni ’80. Da li’ a poco, ho avuto i primi contatti con dei disegnatori, grazie ai miei cugini ed ai miei zii. Verso fine  ’80 inizi  anni ’90 ho iniziato a praticare lo skateboarding e a frequentare gente che faceva  graffitismo, che mi ha permesso di conoscere  al mondo Hip Hop. A soli 12 anni, realizzavo il mio primo graffito su muro. Da quel momento fino ai giorni nostri ho vissuto nella cultura hip hop in ogni sua forma, facendo rap, breaking e concentrandomi assiduamente nel mondo del writing classico. Nel corso degli anni sono arrivato ad un buon livello nel breaking ed ho fatto parte di alcune crew fondamentali della cultura dell’aerosol art in Italia come TSK e PUF per il sud Italia e PDB, una delle crew più attive e complete per strada, su treni e sui muri, nella metà degli anni ’90. Con il passare degli anni tutto si evolve e ho sempre continuanto a fare cio’ che amo sperimentando altri media, ricercando uno stile sempre più personale. In questi ultimi anni ho avuto la fortuna e l’onore di far parte di Heavy Artillery Crew e conoscere i suoi membri, alzando il livello attraverso una sana competizione, abbiamo attitudini e stili variegati e questo ci rende un’arma letale nel nostro amibito.

Come da premessa , avete potuto notare che la questione più complessa si può espletare attraverso le domande più semplici: Io cosa faccio? 

E qui sento di dover precisare una questione. Né il writing né la street art possono essere confinati in galleria o in un museo. Per questo motivo di fondo sono cose differenti da cio’ che alberga in contesti espositivi ma,  per comodità o ignoranza, viene fatto di tutto un calderone. Solitamente l’approccio verso l’arte di strada e ed  la sfera dell’arte accademica, è molto differente e anche se la matrice, a mio avviso, è la stessa, l’attitudine nel praticarla e lo stesso praticarla è molto differente. Per strada la mia ricerca è gestuale e istintiva. E’ una specie di performance che muove tutto il mio corpo come in una danza e il 50 % dell’opera è la location stessa, nella quale decido di realizzarla. Quando lavoro su tela invece si tratta di un qualche cosa di introspettivo; cerco gli angoli più remoti e nascosti della mia anima, cerco di raccontarli ed esorcizzarli attraverso un supporto, come una confessione ad un caro amico. In questo ultimo periodo questa bivalenza ha messo un po’ in crisi tutto quello che avevo costruito idealmente e studiato nella mia ricerca di stile e di canone estetico su muro, costringendomi a regredire e poi di nuovo a ricercare qualcosa che mi completi, per permettere  una giusta evoluzione ed allargare la mia prospettiva oltre il futuro. Saper cambiare è un dono e credo che sia una delle massime espressioni dell’intelligenza. Attenzione, intendo quando cambiare non vuol dire rinnegare o semplicemente declinare, ma saper rivalutare certe convinzioni estetiche non in base alle proprie idee, ma in riferimento all’ eperienza e lo studio della stessa. Anche se posso dire di essere stato sin dai primi del ’90 un filantropo ciceronico, per quanto riguarda la cultura hip hop e non solo, devo specificare che la mia arte non cerca consensi o meglio: il fine ultimo non è quello… mi piacerebbe che fosse capita, non solo apprezzata. Per riuscire a farlo dovrei spiegarvela ed è per questo che devo guardarla… la mia arte è sempre rivolta allo specchio, aka me stesso, al di fuori da logiche di compiacimento di massa, altrimenti farei altro, credo. Dipingo ogni giorno da una vita e ogni giorno c’è una cosa nuova da dire, c’è una nuova sfida, nuove idee, nuovi modi di mettersi alla prova. Se volete veramente sapere qualcosa in più sulla mia arte e seguire quello che faccio mettete le scarpe da ginnastica e preparatevi a correre su terreni insidiosi, su www.wanyone.compotete , per vedere giorno per giorno una parte, uno scorcio di quello che faccio. Capirete quanto impegno, fatica e costanza ci vogliano per raggiungere la cosa più importante del mondo:  l’ IN-felicità nella continua ricerca di un’arte utopia, mai veramente riconosciuta, mai veramente capita, mai totalmente amata, chiamatela come cazzo vi pare, questa è la mia arte! IN FEDE-IN PACE-IN GUERRA.

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