ONYX: l’intervista!

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Hardcore più che mai, Sticky Fingaz e Fedro Starr sono tornati ad infuocare il nostro Paese con tre date di un tour internazionale che ripercorre il loro lungo cammino, proponendo tracce inedite risalenti anche agli anni 90′, fino a qualche mese fa chiuse in soffitta. In occasione della data romana al centro sociale La Strada, organizzata dall’agenzia Soulfood Promotion e a sostegno della rivista Loop, i due ci hanno raccontato qualcosa di loro, delle loro idee e dei loro progetti. Aspettate un nuovo album Onyx? “Ehi, aspettalo. E’ come Gesù, arriverà”, parola di Sticky.

Ragazzi è un piacere ritrovarvi in Italia. Vorrei chiedervi, cos’è cambiato per voi, soprattutto a livello introspettivo, dai tempi di Bacdafucup?

Sticky: Tutto è cambiato, a parte i miei occhi. Non sono mai cresciuti. Son rimasti della stessa misura. Voglio dire, da Bacdafucup tutto è cambiato e tutto è rimasto uguale. Noi siamo rimasti gli stessi fottuti niggaz, abbiamo ancora fame.  Stessa merda, in tempi differenti. La questione economica è cambiata, ora abbiamo più soldi di prima, ma a me non interessavano e non interessano adesso. Solo che non puoi andare al supermercato senza soldi.

Nonostante avete alle spalle più di vent’anni d’esperienza, avete sempre viaggiato sul binario di quelli che vivono la strada, senza troppo bling bling e macchioni in bella vista. Cosa implica questa scelta.

Sticky: Prima di tutto io ho macchine grosse e bling bling. Sai, la cosa è che ho scelto di non parlarne troppo spesso nelle mie canzoni, perché ho molte altre cose più importanti su cui scrivere.

Fredro: Noi siamo di quelli che non facciamo i tour per fare soldi, tantomeno non ne chiediamo troppi per suonare. Il supporto dei fan, per noi è la priorità e pure se parliamo di bling bling non ci rappresenta, perché noi veniamo dalla strada, noi rappresentiamo la strada.

Sticky: I nostri fan sono il motivo per cui continuare a lottare. Ci mantengono attivi nell’impegno che mettiamo tutti i giorni nella musica. Siamo ancora nella strada, ancora lottiamo perché ci sentiamo intrappolati nel mezzo: c’è sempre qualcuno che sta peggio e qualcuno che sta meglio. Non importa chi sei, sei sempre in mezzo, anche se hai molti soldi.

Se doveste spiegare a un bambino cos’è l’hip hop, cosa gli direste, riassumendo in qualche parola?

Fredro: Credo che non si possa insegnare o spiegare a un bambino che cos’è l’hip hop. Deve crescere in questa cultura. Non c’è altro modo che viverlo, per capire cosa sia realmente. Non esiste al mondo una maniera adeguata per spiegarlo…

Sticky: Forse son proprio i bambini che ci insegnano a noi, sono più giovani e sanno più cose rispetto noi ‘vecchi’, vedono cose che noi non vediamo. Possono avere un’interpretazione diversa dell’hip hop. Fredro: Loro apprendono da soli. Sticky: Lasciami spiegarti cos’è il fuoco. Tu sai cos’è il fuoco, quando ti brucia il culo. Non ti posso insegnare cos’è il fuoco, perché finché non ti bruci non lo saprai mai. Credo che capisci cos’è l’hip hop da solo, non ti viene spiegato da nessuno.

Siete la prova vivente che anche rimanendo ‘underground’ si può vendere milioni di copie. Qual’è stato il segreto?

Sticky: Rimani sincero con te stesso e di tutto quello che realmente hai dentro. Sii coerente dal principio, dalle radici, dal profondo devi essere te stesso. Non fare musica solo per venderla, per vendere i cd, ma falla col cuore. Quello che tu senti dentro, nell’anima. Bisogna parlare di cose rilevanti, che la gente vive, che noi viviamo, delle nostre vite. Capisci quello che voglio dire?

Quando avete cominciato a fare rap non c’era ancora il boom dell’era digitale. Ecco, quali sono secondo voi, per chi sceglie di essere ‘libero e underground’, i pro e i contro di questa evoluzione?

Sticky: Eh…noi abbiamo iniziato prima di tutta questa merda di visualizzazioni youtube! Sai, è una questione tragicomica…al giorno d’oggi solo perché sei famoso la gente pensa che hai talento. Ai tempi nostri dovevi avere talento per essere famoso. Tutti i figli di puttana possono avere una patente di guida, ma non significa che sanno guidare una macchina. Tutti quelli con stringono un microfono e hanno molte visualizzazioni su youtube, non significa che fanno musica…non saranno delle star però quello che è, è….c’è la libertà d’espressione!…Sai, io apprezzo questi niggaz scrausi perché ti fanno capire chi sono i veri hardcore. Alla fine ti aiutano a fare una comparazione. Se non fai questa comparazione, non saprai mai chi sono quelli bravi! Per esempio, se fosse sempre notte tu non sapresti cos’è la luce del giorno…

Immagine concessa da Mary My

Sembra una domanda stupida, ma per me non lo è affatto. Perché avete cominciato a fare rap?

Fredro: Abbiamo iniziato a fare hip hop per poter esprimerci, volevamo far sapere al mondo chi eravamo ed eravamo convinti di farcela. Volevo essere la voce del ghetto, volevo urlare forte. Amavo e amo molto il mio lavoro. Il non lavorare per conto di qualcuno, essere libero, come internet, che è un mondo libero!… Sticky: Sai perchè l’ho fatto?Quando ho iniziato a rappare ero molto, molto giovane. C’erano una serie di canzoni che mi piacevano e che memorizzavo, per cercare di  fare meglio di come le cantavano loro. Sapevo tutti i testi di tutti quelli che facevano  rap all’epoca. Non c’era una lettera di quell’alfabeto che non conoscevo. Li sapevo pure meglio di loro. Poi ho pensato “ Ehi, posso scrivere la mia merda invece di riciclare la loro”, è così che ho iniziato.  Quando ho incontrato mio cugino Fedro, più grande di me, sono pian piano diventato più ‘professionale’ e tutto questo è diventato uno stile di vita, una cosa opposta ad un hobby. Perchè “streets are worse than jail”?

Sticky: Perché almeno  in carcere hai tre pasti caldi e un letto, sulla strada muori per mangiare. Puoi essere ammazzato. Dormi per terra, per le strade. Sai una cosa, io non penso che il carcere è peggio delle strade, ma tutto sommato non potrei dirlo perché non sono mai stato in prigione. Voglio dire: sono un criminale, non un canarino  da gabbia. Capisci quello che voglio dire? D’altra parte, penso che le strade, le città, i paesi, sono un grande carcere, a cielo aperto; solo che sono talmente grandi che non capisci di starci dentro. Ci sono parcheggi, club, supermercati, ma la gabbia c’è. Qual’è la prima cosa che non puoi fare in prigione? Andartene. In un Paese è la stessa cosa, non puoi lasciare uno Stato a meno che non hai un permesso. Il permesso lo chiamano ‘passaporto’, ma anche ‘Visa’. Così come in carcere, se non hai il permesso non puoi uscire. Ogni Paese è una prigione, son tutti uguali, si differenziano solo per ampiezza di confini.

Potete dirci qualcosa in riguardo al secondo volume di “Cold Case Files”, uscito lo scorso agosto?

Sticky: Yeah! E’ sul sito www.onyxdomain.com ed è solo per i fan hardcore. Sono delle canzoni che abbiamo scritto e registrato durante gli anni, che non sono uscite sugli album, è una collezione di Fedro, hardcore puro. “Cold Case Files” è una raccolta che anticipa l’uscita di un’album, presto fuori. Non ti dico la data perché ogni volta mi chiedono “Yo quando uscirà il tuo prossimo album?”. Io rispondo: “Ehi aspetta. E’ come Gesù, arriverà!”

Qual’è il palco più hardcore che avete calcato?

Sticky: Tutti i palchi che abbiamo calcato sono stati hardcore! Abbiamo suonato davanti a 500 o 100 mila persone, ma ogni live ha avuto la sua dose di pazzia! Sai cosa voglio dire, no?

Fredro in un’intervista hai dichiarato che ti piace molto l’Europa. Cosa ci trovi di diverso dall’America?

Fredro: Penso che dell’Europa ci sia più interesse verso la cultura, che è il perno sul quale fa leva l’hip hop. Voglio dire, tutto viene dall’America, rappers, hip hop etc. ma tutto questo insegnamento non ha più valore. Quando arrivi in Europa, ti vengono insegnate molte cose, non è la stessa storia dell’America. A New York puoi incontrare Britney Spears o Jay-Z passeggiando per strada. Puoi vedere tutto e tutti, in Europa non è così. Non si vedono rappers o celebrità per strada, quindi un live show è più energetico, ti apprezzano di più. L’Europa mi piace molto perchè mi affascina l’architettura delle costruzioni che avete. Tutto questo è fenomenale. Non che sia un patito di Storia, anzi, non miè mai piaciuta e non andavo a scuola quando c’erano lezioni di storia. In generale, non mi piaceva la scuola. A me piace fare la mia storia, non quella dei libri. Quando cammino per le strade dei paesi europei mi faccio un sacco di domande “Ehi, chissà perchè quell’edificio è costruito così”, sono curioso e mi piace viaggiare.

Sticky: Ma alla fine credo che USA e Europa sono simili, un po’ come lo sono la lingua francese con quella italiana.

Bien, si sente dalle vostre parti la crisi economica?

Sticky: Noi non sentiamo la crisi economica, siamo cresciuti lottando. Non siamo nati con il cucchiaio d’argento alla bocca….come quei stronzi di Wall Street che in qualche ora fanno dieci milioni, poi li perdono e si buttano dalla finestra. Noi non faremo mai cosi. Sai, qualche giorno fa ho saputo che eravamo in recessione. Voglio dire, non è che non la sentiamo, ma ci impegniamo a sentirla fino a un certo punto. Non ce ne facciamo un problema psicologico, sappiamo ciò che è davvero importante e soprattutto sappiamo fermarci quando capiamo di essere al limite.

Mettiamo che aveste la possibilità di vivere ‘una settimana da Dio’. Quali cose fareste?

Sticky: Ehi io ho vissuto la mia vita come un Dio! Io sono Dio perchè sono riuscito a costruirmi la vita come volevo. Però, per rispondere alla tua domanda…che farei? …metterei fine a questo mondo, perché è pieno di merda. E’ veramente, ma veramente pieno di merda.

Avete mai avuto modo di ascoltare qualcosa di rap italiano?

Sticky: Si, abbiamo sentito qualcosa, ma non ci ricordiamo bene i nomi dei rappers che abbiamo ascoltato…

Cosa pensate dell’Italia?

Sticky: Penso due cose: prima di tutto amo questo paese, la sua storia, la sua arte però…….pensavo che in Italia ci fosse la pizza più buona del mondo. Invece credo che NY ha la pizza più buona del pianeta, sembra assurdo, ma la penso così. La nostra pizza è la numero uno. Popolo italiano, non siate arrabbiati con me, datemi solo l’indirizzo di una pizzeria buona e io vedrò di ricredermi.

Qual’è la pietanza che amate di più?

Sticky: Ci piacciono le ali di pollo fritte, anzi tutto il pollo fritto. Anche il sushi e il pesce in genere. Ogni settimana viene da me uno chef che cucina ali di pollo fritte, aragoste, accompagnate da  insalata, broccoli e un buon litro di Tennessee. Facciamo una bella cena per dieci persone, ci divertiamo, facciamo festa a casa mia. Una volta a settimana, ogni settimana, non tutti i giorni.

Ok ragazzi, spazio libero per voi.

Sticky: Fuck everybody!!

 

Report della data romana a cura di Mary My:

 

http://www.youtube.com/watch?v=jiBiR7hmBiI&feature=youtu.be

 

 

 

 

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