Salmo, un rapper che si recensisce da solo. Basta farsi un giro in rete per accorgersi del seguito di questo ragazzo, che con qualche video su youtube ha dato un pugno nello stomaco al rap italiano. Ne hanno parlato tutti: dagli ambienti hip hop (con Moodmagazine in prima linea e in netto anticipo, concedeteci questa piccola sfumatura narcisistica) a quelli piu indie. Persino Marracash ne ha consigliato l’ascolto su facebook, tempo fa. Da una piattaforma come il web, che sforna puntualmente rapper di plastica o fenomeni da baraccone che tanto ci fanno ridere (e tanto riflettere), ti capita di aprire un video e di trovarci un ragazzo incazzato nero, con addosso una camicia da boscaiolo e una maschera da teschio pronto a prenderti liricalmente a calci nel culo. Il nuovo principe dell’hardcore italiano non arriva da Quarto Oggiaro, Scampia o Tor Bella Monica, ma da Olbia; la Sardegna, da sempre ridotta allo stereotipo di patria del rap piu festoso ed allegro non dev’essere sicuramente il piu facile dei posti dai quali emergere, artisticamente. Salmo ha ridotto le distanze, insegnandoci come attraverso la dedizione (il “ragazzo” fa musica dai ’90) e la qualita del proprio lavoro, si possa attirare l’attenzione su di sé senza spendere cifre folli in video/gadget/guest e featuring né improvvisarsi poeti/complessi cantautori. Pezzi come “Rancho della luna” sputano la rabbia che ti aspetti da un Kaos One o un Primo Brown; i temi trattati, in pezzi come “Un Dio Personale”, mostrano che non è solo lo stile, o quelle rime strillate contro il microfono ad essersi fatte notare, ma che c’è ben altro. “Yoko Ono” è una bellissima idea per un moderno storytelling, con il campione di “Come Togheter” dei Beatles, solo uno dei tanti riferimenti alla musica presenti nel disco.
“The Island Chainsaw Massacre” è una perla rara e inaspettata; Salmo, un rapper che in passato ha militato anche in gruppi Stoner/Crossover, fa rime su beat che si è prodotto da solo, su sonorità che spaziano da quelle piu puramente hardcore rap, al metal, fino alla drum’n’bass. Lontano dai cliché e senza nemmeno l’ombra di un pelucchio sulla lingua. The Island Chainsaw Massacre è uno dei debut album migliori di sempre, partorito da un artista che sa quello che fa, già maturo e pronto per una piazza più grande di quella dalla quale era partito. Per il resto, le parole si sprecano: basta piazzare il disco nel lettore e alzare il cazzo di volume. Robert Pagano
SALMO | THE ISLAND CHAINSAW MASSACRE | KICK OFF! RECORDS