Talib Kweli Live, 1-2-2011 @ Brooklyn Bowl (New York City).
Location particolarmente originale per un concerto rap, il bowling di Brooklyn è stracolmo di gente, che sembra essersi riversata qua per scappare alla tempesta di neve e pioggia ghiacciata che da un paio di giorni sta investendo la Grande Mela.
J-Live è il primo a salire sul palco e, oltre ad offrire un ottimo intrattenimento degno di un m.c. che si rispetti, lascia tutti a bocca aperta con la performance del suo classico “Braggin’ Writes” che esegue dietro ai giradischi, al posto del suo dj che l’ha seguito sino a quel momento, e incendia il locale con un doppio cut della strumentale che esegue alla perfezione, con stile, come avevamo ascoltato su vecchie mixtapes di Dj Premier e dei Beat Junkies, ma rappandoci sopra coma una macchina, senza sbagliare una dannata virgola.
Quando è il turno di Talib Kweli, si parte col dj che lancia una semplice break sul serato, seguito dalla poderosa band di chitarra, basso, batteria e tastiera; un’ora e più di concerto in cui vengono eseguiti tutti i classici di Black Star e Reflection Eternal e molti brani dell’ultima sua fatica discografica, Gutter Rainbows. Kweli viene affiancato al mic anche da Chace Infinite e Jean Grae, che per l’occasione sfoggia un abbigliamento -con gonna in latex nera e una catena d’oro da dominatrice da orechio a orecchio- degno di un gruppo heavy metal, ma che pesa e dà nell’occhio comunque la metà delle sue stesse liriche.
Qualche parola la merita anche il pubblico, estremamente variegato e positivo, non composto da soli nerd backpakers ma da amanti della buona musica, di tutti i tipi, le età e i colori: risponde agli mc sul palco, balla, canta, gode delle buone vibrazioni… L’ennesima prova che quando si parla di rap serio e messaggi universali, anche le orecchie più sorde sono costrette ad ascoltare, e godono infinitamente, con loro stessa grande sorpresa.