Signmark
Rap sordo in linguaggio dei segni
Signmark in azione a Genova
Signmark è un trentenne finlandese sordo dalla nascita che, grazie all’amico rapper Heikki, nel 2001 realizza il suo più grande sogno: portare la musica ai sordi e, al contempo, far conoscere agli udenti la comunità dei sordi. Con il supporto di Dj Sulava alle produzioni musicali si forma il gruppo vero e proprio: quest’ultimo produce le basi, Heikki è la voce di Signmark, il quale “rappa” nel linguaggio dei segni. Il primo cd\dvd del gruppo va completamente esaurito in breve tempo. Data la crescente popolarità internazionale, al trio si aggiunge anche Brendon, che “traduce” i testi in inglese.
Ho avuto la fortuna di conoscere Signmark ed il suo gruppo in occasione del loro concerto sabato 14 Giugno ‘08, all’interno del 14° Festival Internazionale di Poesia di Genova. Concerto che ho avuto anche modo di presentare e concludere insieme al mio gruppo, Zero Plastica. Questa intervista è il frutto di tutti i discorsi (Signmark legge perfettamente anche il labiale in inglese, come i suoi amici sanno il linguaggio dei segni) a trecentosessanta gradi, nati durante una cena a base di lasagne al pesto, continuati nell’after-show ad un tavolo in Piazza delle Erbe (il fulcro della “movida” locale), e conclusi solo all’alba di domenica dopo una nottata trascorsa in giro nei Caruggi (i vicoli). Ho sempre pensato che i finlandesi dovessero essere “freddi” come solo i nordici possono essere: ma mi sono dovuto ricredere…
[Dj Nio]: Dal 2001 ad oggi sono accaduti molti fatti importanti: quando avete formato il gruppo, vi sareste immaginati che un giorno avreste raggiunto un pubblico così ampio? State facendo concerti in tutto il mondo…
[Signmark]: Pensavamo che potessero essere interessati i finlandesi, e magari potesse esserlo anche la comuità dei non-udenti di tutto il mondo, ma non pensavamo che questa fosse così grande!
[Heikki]: Speravamo di essere ascoltati, ma i risultati che abbiamo ottenuto come band ci hanno stupito totalmente: abbiamo suonato in giro per l’Europa, ma anche in Giappone, in Africa, in Sud-America…
Come vi siete conosciuti?
[S]: Correndo! [risate generali, ndr].
[H]: Siamo tutti impegnati in competizioni sportive nei cento metri e in corsa ad ostacoli; io e Marco (questo il vero nome di Signmark, ndr) ci conosciamo da anni, ma con gli altri ci siamo inontrati durante gli alllenamenti, e abbiamo scoperto di avere in comune anche la passione per la musica rap.
Come nascono i testi delle vostre canzoni? Li scrivete assieme? Prima il beat e poi le rime?
[S]: Do una storia di base a Heikki, che la scrive in rima; poi la “traduco” con le mie mani in linguaggio dei segni.
[Djs]: Costruiamo le canzoni tutti assieme perchè è complicato riuscire a trasmettere il mood che può essere percepito da un udente attraverso la melodia, col solo ausilio del ritmo che, invece, può essere sentito da Signmark, attraverso le vibrazioni… Stiamo imparando a lavorare in questo modo, migliorandoci di volta in volta.
Provi a spiegarmi come percepisci la musica?
[S]: Posso sentire la vibrazione in tutto il corpo, soprattutto se sono vicino a dei woofer molto buoni! Se i bassi spingono a dovere, posso sentire il beat che ri-suona in tutto il mio corpo. Puoi provare anche tu: basta solo che ti tappi le orecchie…! Conto le battute, entro nel groove e seguo le rime dei miei amici: per noi tre é facile essere sempre perfettamente a tempo!
Parliamo dei tuoi testi: nella canzone “Our life” racconti la tua vita, delle difficoltà che hai avuto sin dalla scuola; denunci anche che sino al 1995 non esistevano leggi a tutela dei sordi, e di come la medicina speculi sugli handicap.
[S]: Sì, gli anni della scuola non sono stati tanto semplici. I ragazzi udenti ci picchiavano spesso, ma fortunatamente abbiamo imparato a difenderci! Nel 1995 ci siamo visti riconoscere il diritto di usare la nostra madrelingua, il linguaggio dei segni. Poi sono arrivati la medicina e gli impianti auricolari per non udenti, con cui pensavano di risolverci tutti i problemi… e se un medico ti dice di prendere una pillola, tu gli credi, no?
Chi è Carl Oscar Malm?
[S]: Fu un uomo sordo che nel 1846 aprì la prima scuola per non-udenti in Finlandia. In quel momento, i sordi finlandesi presero coscienza di non essere più soli… nasceva così la prima vera comunità di non-udenti.
Affermi: “Hai dannatamente ragione: non possiamo udire, ma non me ne fraga niente \ Non dobbiamo essere considerati disabili: usiamo il linguaggio dei segni \ Abbiamo la nostra lingua, orgogliosi di essere ciò che siamo \ Abbiamo la nostra cultura, siamo bi-lingue \ Abbiamo la nostra storia, siamo parte della storia \ Abbiamo la nostra società \ questa è la mia comunità”. Inizio a capire perchè molti ti considerino un importante punto di riferimento…
[S]: [Perchè io ed il mio gruppo cerchiamo di unire parole per udenti e non. Ci piace pensare che siamo anche un punto di riflessione per gli udenti, per far capire loro che la sordità non è un handicap insormontabile; siamo un punto di riferimento per i sordi perchè siamo la prova vivente del “anche tu puoi farlo!”
La canzone “Shackles” è la tragica storia di un sordo fidanzato con una ragazza la cui famiglia la costringe ad abortire e a sterilizzarsi perchè la legge non permette ad una simile coppia di avere figli: è una storia vera?
[S]: Purtroppo sì: è la storia di due amici di mia madre, accaduta molti anni fa. Ora è diverso, ci è permesso avere figli.
[H]: No, allo stato attuale non si può dire che l’Hip-Hop sia un fenomeno di massa: è più un semplice stile di musica come un altro; il genere che va maggiormente in Finlandia è il metal. La musica Hip-Hop passa difficilmente anche in radio, ma noi continuiamo comunque a spingerla!
[Djs]: Aggiungerei che c’è stato un buon periodo alla fine degli anni ‘
Gran parte del pubblico presente ai vostri live, ovviamente, è non-udente. Come funziona il linguaggio dei segni? Esiste una lingua universale? Oppure ogni nazione ha il suo idioma, con tanto di dialetti e slang?
[S]: Ogni nazione ha il suo linguaggio dei segni. Non è “universale”, ma esiste un linguaggio internazionale… Se incontro un sordo italiano, cerchiamo assieme di trovare dei segni che possiamo capire entrambi, e li usiamo per comunicare; e questi segni potrebbero variare se, invece, dovessi parlare con un tedesco.
Mi è sembrato di capire che la comunità di sordi presenti al tuo live qua a Genova sia rimasta entusiasta: cosa ti hanno detto dopo lo show?
[S]: Mi hanno fatto i complimenti per tutto, per i contenuti delle canzoni e per le emozioni trasmesse. Molti mi hanno detto che hanno avuto la sensazione di volare via dalle catene dell’handicap! Sono molto contento di come ha risposto il pubblico di Genova!
[H]: Sono stato in Italia diverse volte per turismo e devo ammettere che sono rimasto impressionato da Genova: la città è veramente bella e la gente educata e accogliente. Come Paese, l’Italia mi sembra un po’ in crisi: il ritorno di Berlusconi al governo ne è una prova. Non capisco come un popolo come quello italiano possa avere un personaggio del genere come Primo Ministo, ma credo che i populisti siano gli stessi ovunque: come si potrebbe definire uno che si definisce il “Gesù Cristo della politica”? Sono preoccupato anche per il problema dei rifiuti in Campania: ho letto sul giornale che sono stati trovati delle scorie nucleari a Napoli… Come è possibile una cosa del genere in un Paese civile come l’Italia?
Non so se tutti i finlandesi siano così loquaci e calorosi, ma questi sono veramente dei grandissimi intrattenitori! Rappers ed atleti in media
www.signmark.biz
www.myspace.com/signmark
La versione integrale dell’intervista a Signmark, le foto (by Veronica Onofri) del concerto a Genova, i video e gli mp3 sono su
http://zero-plastica.blogspot.com
http://veronica-onofri-foto.blogspot.com
http://associazione-triburbana.blogspot.com