Siamo stati all’Under Festival (one of the best things 2013)

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Il 2013 che si sta concludendo ci lascia in eredità, fra l’altro, le (finte) haterate di Sara Tommasi, le nozze di Belen, un disco di Fedez e l’ultimo film di Barbareschi (non necessariamente nell’ordine). Evidenti anomalie di sviluppo del nostro sistema antropologico, quindi, ma tra pochezze varie è stato anche capace di regalarci delle concrete dimostrazioni del “fare”, una su tutti l’Underground Rap Festival. Nato da un’idea di Moder (Lato Oscuro della Costa) e Brain (FNO), Under ha visto alternarsi sul palco, dal 15 al 17 novembre, la maggior parte dei rapper “underground” più interessanti del momento, per una line-up d’eccezione ed un evento durato tre giorni.  E-Green, Loop Loona, Blo/B, Tesuan, Johnny Roy, Willie Peyote, Claver Gold, Don Diegoh, Kmaiuscola, Murubutu, Kyodo e Prosa alcuni dei nomi intervenuti, nell’intento di dimostrare una scena unita ed organizzata, accomunata da voglia di fare, creatività e concretezza. La migliore risposta ad un panorama hip hop odierno che sembra insopportabilmente vanitoso e immemore di se stesso. “Il flow che investe le foreste e riveste di positività le feste”.

www.cisim.it
locandina del Festival

Le premesse quindi erano ottime, e stimolati anche da video promo del genere che creavano il giusto hype

abbiamo deciso di partire sabato 16 novembre alla volta di Ravenna per la serata che si preannunciava più ricca di ospiti, e probabilmente di sorprese. Giunti a destinazione, breve tour panoramico per Lido Adriano (fra  tumbleweeds e rose di Gerico) e dopodiché pronti per le rituali operazioni di ingresso al concerto. Alle 21.30 le porte del Cisim si aprono, breve coda, tessera e biglietto, anonimi e indisturbati tra la folla (che fortuna non essere media partner ufficiali, mi ricorda le panchine di Beniamino Vignola)

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la mia tessera del CISIM, ora ho diritto di voto

Il Cisim, la struttura che ospita il Festival, è passato da essere un “ottimo posto per viverci, se sei un tossico” ad uno spazio figo per eventi/concerti/altro, tutto questo grazie ad un manipolo di volontari, come ci spiega Moder: “Il CISIM è un progetto che perseguiamo da almeno 6/7 anni ma che ha preso forma concretamente 3 anni fa. Cercavamo uno spazio dove poter fare attività culturali a Lido Adriano (periferia di Ravenna con una forte presenza migranti e con grossi problemi di spaccio). Queste peculiarità per noi sono fonte di continua ispirazione per creare progetti ed eventi. Il CISIM era una ex scuola di mosaico abbandonata, quando siamo entrati la prima volta era devastato. Negli anni con il nostro lavoro e il lavoro di parecchi nostri amici (che non smetteremo mai di ringraziare) ha preso la forma che avete visto. La gestione del luogo è stata permessa dal comune di Ravenna che ci ha appoggiato supportando e spronando le nostre iniziative. In questo momento di antipolitica noi portiamo un vissuto di rapporto molto positivo con le istituzioni, speriamo che anche altri comuni inizino ad aprirsi a progetti del genere. La cosa che ci rende più orgogliosi è veder crescere assieme a noi tutti i ragazzi che passando per i nostri laboratori diventano parte attiva nella progettazione e nell’animazione delle nostre iniziative”. Infatti il Cisim organizza laboratori hip hop, corsi di mosaico, sportelli informativi, rassegne di cinema sempre con una alta partecipazione da parte del pubblico e con una lungimirante socialità d’insieme, volta anche al recupero di soggetti “difficili”. Motivo d’orgoglio è anche l’ottima acustica della sala concerti, cosa non sempre ottenibile in spazi del genere, recuperati da diversa destinazione d’uso. Si apprezza la qualità del suono e le risonanze ben distribuite, il tutto enfatizzato dall’ottima selezione di classici hip hop a cura di Dj Nersone aka Ciccio B e Dj Bless che intrattengono il pubblico con un dj set introduttivo. Il concerto vero e proprio inizia mezz’ora dopo, aperto dal veterano romano Johnny Roy, knowledge, hardcore e violenza verbale che si conferma ancora una volta una delle voci più sottovalutate in Italia, e proseguendo poi con Willy Peyote, gradita sorpresa per tutti, che ha intrattenuto con i brani tratti dal suo recentissimo album “Non è il mio genere, il genere umano” ed ha fatto saltare i presenti con il ritornello slogan della curva granata “fanculo i radical chic / restiamo hardcore come Kamil Glik”. Da ricordare anche il refrain killer di “Glory Hole” (morite male morite oggi / che domani c’ho altro da fare / morite adesso morite peggio / così se esco trovo parcheggio”) che mi ritrovo a canticchiare spesso quando sono in giro in auto.

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Johnny Roy, (foto di Federica Vicari)
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Restiamo hardcore come Willie Peyote, (foto di Federica Vicari)

Nessuna sorpresa invece per Don Diegoh, il solito divoratore di palchi, che ha sostenuto la buona affluenza del pubblico (che continuava ad arrivare) con la solita maestria dividendosi tra improvvisazione ed estratti dal fortunato “Radio Rabbia”. Pubblico che è letteralmente esploso con Murubutu e La Kattiveria, veri e propri idoli da queste parti che hanno proposto il bellissimo mix di letteratura e poesia che anima i loro pezzi, nel tentativo di disinnescare l’atrofizzazione di orecchie e occhi operata da Mtv e soci.

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Don Diegoh accompagnato da Piero R
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Murubutu

Mentre il concerto proseguiva (Claver Gold e Kenzie Kenzei su tutti, insieme all’esperienza di Kyodo e Prosa), con la formula inedita della combinazione continua fra gli artisti, siamo riusciti a parlare anche con Federica Vicari, che ci spiega come è stato difficoltoso il tutto: “L’organizzazione di Under? Un delirio! Premetto che il Cisim lo gestiamo in tre, io, Moder e Max Penombra, poi abbiamo dei ragazzi che ci aiutano volontariamente durante le serate, ma tutto il lavoro vero di gestione e organizzazione è il nostro, e credetemi, è veramente immenso! Per il festival abbiamo avuto anche il preziosissimo aiuto di Brain, sia dal punto di vista ‘ideativo’ che organizzativo. La prima volta che ho sentito parlare di Under era metà luglio, eravamo a Lido Adriano in spiaggia; arriva Moder, si accende una paglia e mi dice ‘io e Brain abbiamo avuto un’idea della madonna, un festival di rap underground, una tre giorni con tutti i nomi più grossi. Fe, sarà una bomba!’. Già mi sentivo male a pensare a tutto quello che c’era da fare! Iniziamo a lavorarci sopra, quattro teste e tre giornate, Brain in contatto con noi, dirette telefoniche Lido Adriano – Bologna, trasferte bolognesi tra birrette e appunti, e mille cose da fare. Ho iniziato a realizzare che tutto era pronto quando sono andata in stazione a prendere Johnny Roy, Willie Peyote, Lady Larry e Loop Loona. Li ho visti lì e ho pensato ‘oddio, ci siamo per davvero’. Organizzare un festival del genere è molto faticoso, ci sono tantissime incognite, ospiti, logistiche, alloggi, necessità varie, il pubblico che fa il buono e cattivo tempo. Quindi ti stressi al massimo, ti ammazzi di promozione, spammi anche te stesso pur di far arrivare la notizia ovunque.” Testimonianza preziosa che dimostra tutta la volontà e la voglia di riuscire ad offrire qualcosa di diverso dal solito schema preconfezionato. Menzione speciale per i due presentatori: Moder (ricorderemo per sempre la sua faccia compiaciuta durante i live, seconda solo a quella di Celentano dopo i sermoni di Fantastico 8)  e Brain, abili speakers della serata, e che comunque non hanno fatto mancare il loro contributo in termini musicali, presentando i rispettivi ultimi due lavori, “Sottovalutato” e “Brainstorm II”. Toccante particolarmente “L’uomo sabbia” del rapper bolognese, visibilmente emozionato durante l’esibizione. Oltre le mode e le pose.

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Claver Gold, (foto di Federica Vicari)
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Brain e Moder
una foto scattata da Brain
una foto scattata da Brain “Prendo un drink poi due poi tre quando arrivo al quarto lui prende me”

Dopo tre ore il concerto volge al termine e con esso questa intensa celebrazione dell’underground in grande stile. Un bilancio della serata ce lo fa ancora Federica Vicari: “Posso solo dire che tutte le fatiche vengono ripagate in pieno, il pubblico ha risposto benissimo ad entrambe le serate di live, regalandoci un’energia mai vista, nonostante ci fossero altre serate in giro per la Romagna, sono venuti da noi, per Under. Non sono mai scelte scontate e non smetterò mai di ringraziare il pubblico che ogni volta ci premia, non è di certo una gara, sia chiaro, ma credo che molti sottovalutino l’affezione verso un posto, e verso chi quel posto lo fa diventare casa di tutti. Il pregio del Cisim è che ogni persona che ci mette piede si sente a suo agio e accolto, in un clima sereno. Non sempre accade, era nostro desiderio far si che diventasse ‘un posto per tutti’ e un po’ noi, un po’ i nostri volontari, un po’ il nostro pubblico.. è accaduta la magia! I numeri sono stati ottimi, tantissima gente da fuori, Bologna, Bolzano, Trento, tutti i rapper hanno dato prova di essere underground solo per motivi secondari, non di certo per lo show, che è stato di livelli altissimi. Posso dirmi totalmente soddisfatta di ciò che è stato Under, in tutte le sue sfaccettature, ho vissuto 48 ore con tutti i ragazzi, dalla mattina alla notte. Nottate tra brindisi, chiacchiere e freestyle, l’intesa che si è creata credo ce la porteremo tutti nel cuore. Credo proprio che ci sarà un vol. 2!”

 

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