Oscar White, l’intervista

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In occasione dell’uscita del nuovo disco di Oscar White, “Nel gioco di Rubik”, per la  Kick Off Recordz, abbiamo intervistato il rapper lombardo per ripercorrere un pò il suo percorso artistico e tentare di decifrare le chiavi di lettura del suo ultimo lavoro. “Milanese del “sud”, sia per le origini familiari sia perchè ha sempre vissuto la parte sud di Milano, ha sempre usato il rap come espressione di denuncia e rottura. Fin dallo scandalo delle case bianche di via Feltrinelli, un blocco di appartamenti totalmente ricoperti di amianto, di cui è stato il principale animatore della protesta. Legato all’uscita del disco c’è il secondo concorso dell’anno di Moodmagazine in collaborazione con la Kick Off Recordz. Fra i primi 60 utenti che commenteranno l’articolo verranno sorteggiate tre copie di “Nel gioco di Rubik” e tre ingressi alla serata di presentazione del disco al Cantiere.

++ Nasci come breaker della storica Natural Force Crew per poi scegliere successivamente il rap come disciplina principe: a cosa devi questo cambio di direzione?

Esatto, mi sono avvicinato alla cultura hip hop grazie al breaking e insieme a Deva, Twice, Paolino, Shama.monky e Noce avevamo fondato la crew Natural Force, poi per vari motivi e impegni mi sono allontanato dalla scena del breaking e con l’eta’ ho cominciato a sentire il bisogno di scrivere. Inizialmente il rap era per me un modo di giocare con le parole poi ne ho capito la forza e mi sono impegnato molto piu’ seriamente cercando sempre di mantenere una linea molto realistica con la vita che facevo.

++ Sei balzato “agli onori delle cronache” con le apparizioni in diversi programmi televisivi come portavoce della protesta contro le case di amianto di via Feltrinelli a Milano: su tutte la famosa puntata di Anno Zero con dj Enzo. una denuncia sociale che ha permesso a tutti di conoscere un nuovo “cantastorie” proiettato su temi abbastanza forti ed un pò distanti dai clichè hip hop italici. parlereremo diffusamente in seguito di questa tua dimensione di rapper impegnato: a che punto è invece quella battaglia?
Se si possono chiamare onori e non orrori…e’ stata una battaglia molto faticosa e piu’ di una volta mi sono sentito stremato, quasi sul punto di mollare tutto ma invece con l’aiuto del comitato delle White e con la tenacita’ che ho fin da quando ero ragazzino, siamo riusciti a vincere la causa e siamo stati trasferiti in case popolari di nuova costruzione riuscendo a far avere un contratto regolare anche a chi era occupante.

++ Il tuo primo disco, “24 tocchi”, era un continuo “frullare” fra pubblico e privato, una sorta anche di disco documentario: questo nuovo lavoro che uscirà per la Kick Off Recordz che impostazione invece avrà?
Premetto che “24 tocchi” e’ stato il mio primo disco e ammetto che ero molto acerbo su tanti aspetti, ma una cosa e’ certa, e’ stato un disco molto forte dove respiravi la sofferenza e la rabbia di quegli anni. Una cosa va’ sottolineata, il singolo “Milano Sud Est” ha avuto un impatto sociale e mediatico fortissimo e ha consentito di portare il problema dell’amianto alle orecchie di tutti, detto questo.. .con la Kick Off e’ nata prima di tutto una vera amicizia e ci siamo trovati perfettamente in sintonia con i pensieri e i valori, ma questa non e’ la risposta, e’ solo una precisazione doverosa che mi sento di puntualizzare nei confronti di una etichetta che ha creduto nel mio progetto e che fa di tutto per mantenere una loro identita’ e far si che l’artista mantenga la propria. Arriviamo al nuovo disco “Nel gioco di Rubik”… perche’ questo nome all’album?.. ve lo spiego subito: piu’ andiamo avanti negli anni e piu’ mi rendo conto che quasi tutto è corrotto, la societa’, la politica, i rapporti umani e anche la musica, nel mio caso la scena hip hop. Vedo il sistema, in questo caso e’ il cubo di Rubik, in mano alla massoneria, o ai ruffiani, dove ogni volta fanno si’ che il sistema giri a loro piacimento, boicottando il lavoro altrui se questi ultimi non la pensano come loro… ecco questo nuovo album e’ impostato su questa linea…contro un sistema di merda.

++ Facci un breve excursus sulle tracce, magari soffermandoti anche sulla genesi dei pezzi….
L’album e’ bomba e non lo dico per pubblicizzarlo, Yazee ha prodotto dei beat originalissimi e pestano davvero forte poi sia Wesh che Diamond, sempre dell’ODK hanno completato il disco con delle loro produzioni e l’esclamazione che mi viene e’…sti cazzi che mine (sorride n.d.r.). Comunque tutto è nato in un anno e mezzo e abbiamo lavorato con un’energia positiva che ha dato vita al mio secondo album ufficiale, per il resto c’e’ solo da pomparlo nelle casse..
nb.prestate attenzione a “Massive”, “Su di giri”, “Bang bang”, “Trincea” e “Nel gioco di Rubik”

++ Parlavamo prima del tuo impegno nel sociale, che ovviamente non si è andato esaurendosi con la battaglia delle “white” ma prosegue con argomenti dolorosi come la precarietà dei giovani e la discriminazione: non hai paura che il pubblico possa etichettarti con un marchio da cui sarà difficile affrancarsi?
Etichettatemi… ma almeno io faccio qualcosa.. mi fanno davvero ridere i rapper che parlano di problemi sociali e poi non fanno nulla per risolverli, nemmeno il minimo. Preferisco essere etichettato cosi invece di essere etichettato come rapstar che si e’ fatto grosso parlando di strada e periferie e poi come cambia la moda cambia attitudine… io faccio musica e nella mia musica c’e’ la mia vita e cio’ che sono e di certo non trovi la vita di qualcun’altro.

++ La musica è il tuo lavoro?
Magari lo fosse, no io lavoro come barista e ringrazio il cielo di avere un lavoro fisso.

++ Probabilmente avrai sentito/letto del dibattito acceso riguardo le visualizzazioni su Youtube ed i milioni di accessi che certi artisti riescono a raggiungere…. con mezzi a volte poco corretti. una vetrina che rischia di destabilizzare la realtà effettiva. cosa ne ne pensi?
Cosa ne penso? Penso semplicemente che un uomo piccolo si fa grosso perchè sa di essere piccolo, poi la verità non la conosco e onestamente non m’interessa, ho ben altri problemi che stare dietro a sti giochi delle “star”.

++ Un disco si ed un disco no.
Ti faccio il nome di dischi italiani…si per Evergreen “Entropia”… si per il nuovo di Kaos e si per l’album che uscira’ di Dasly… i dischi no non li ascolto ma con ciò non vuol dire che i dischi che non ho nominato non valgono, diciamo che quelli che ho elencato mi sono piaciuti parecchio.

++ ODK è la tua crew: un collettivo di b-boy, pierciers, tatuatori, artisti marziali e pugili; quanto è importante secondo la tua cultura hip hop il concetto seminale di posse?
L’ODK non e’ la mia crew…è la nostra crew, è la famiglia di ogni membro che ne fa parte e per me è importantissima, è l’equilibrio che ho sempre cercato.

++ Come presenterai “Nel gioco di Rubik”? su Youtube c’è il teaser del video “Su di giri” che probabilmente sarà il singolo di esordio. O mi sbaglio?
Lo presentero’ il 14 gennaio al Cantiere a Milano e lo scoprirete solo se venite, esatto, “Su di giri” e’ il primo singolo estratto dell’album e sta girando proprio in queste ore.

 

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