CANEDA: “Fatevi i cazzi vostri!” Estratto Intervista Moodmagazine#15

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Cerchiamo sempre il limite, o qualcosa su cui scrivere quando si sopravvive alla battaglia contro noi stessi. Senza tutto questo sarebbe un rompimento di cazzo.Neda

 

“I più associano il nome Caneda ad una serie di rime asettiche che emergono tipo iceberg in un album ben noto; ma se pensate di aver così esaurito la sua conoscenza vi sbagliate di grosso.

Probabilmente nemmeno ascoltando le altre canzoni potrete avvicinarvi a capire il senso della sua musica, probabilmente nemmeno lui sa quante sono e se le ricorda tutte, di certo se glielo chiedete cambia discorso perciò la soluzione è quella di aprire youtube e iniziare un viaggio.
Ma attenti non vi basterà una settimana di dipendenza per scoprire il ricco repertorio che quest’ artista ha regalato -e non per modo di dire- sin dalle origini della diffusione del genere in italia. Di certo dopo l’immersione tossica ne uscirete più curiosi e arricchiti da beat di altri generi, skit di film epici, citazioni di libri storici, giochi di tono e di parole…  il tutto ben condito da pensieri spinti e riflessioni profonde.

È perciò con grande piacere che siamo riusciti a strappargli qualche domanda, affascinati dalle rime forbite dell’artista ma soprattutto di un uomo: Raffaello Canu per Moodmagazine#15.”

Ci vado giù diretta, saltiamo i convenevoli, chi è Caneda??
Uno che scrive canzoni.

Come funziona il tuo pensiero quando scrivi, la modalità in cui scatta ma soprattutto come procedi?
Di solito quando produci un film parti dallo scritto, e dallo scritto crei l’immagine. Io faccio il procedimento inverso, dall’immagine creo la parola scritta per poi cantarla.

Il tuo approccio è stato prima con il writing o con la musica??
Ho iniziato a dipingere in strada a 15 anni, poi mi sono innamorato della scrittura, ma trovo sia vicino il passaggio dallo scrivere su un treno o su un muro allo scrivere su un quaderno; stai comunque raccontando.

 

 

Sei membro attivo, hai assistito e partecipato allo sviluppo della scena sin dagli esordi, quali sono i cambiamenti più forti che nel 2016 puoi decifrare??
Un interesse maggiore da parte dei media e quindi del pubblico italiano, e grazie ai giovani artisti un miglioramento della musica rap di questo paese.

(…)

Sei un amante di New York, consigliaci due posti da visitare.
Vedere l’alba a Dumbo tra i due ponti alle 6, e nel vicolo di Tribeca sotto il ponte veneziano.

Pensi che la scena possa minimamente competere con le bigcity fondatrici del genere?
IL RESTO DELL’INTERVISTA SUL PROSSIMO NUMERO CARTACEO:
MOODMAGAZINE#15!

MAMI
per Moodmagazine.
 
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