“My Raplosophy”, il disco di Tueff

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“My Raplosophy” è il primo lavoro da solista di Tueff, al secolo Federico Flugi, ma si presenta, negli arrangiamenti e nella mentalità, come un disco maturo, figlio di una storia autobiografica che restituisce al rap un ritorno alle origini. Sonorità che, missando soul, funky, hip hop, scorrono orecchiabili e musicali, in accompagnamento a testi che non risparmiano denunce e verità scomode. Ispirato dalla scuola del rapper americano KRS-One, Tueff porta in primo piano nel suo rap lo scenario in cui vive, in pieno stile hip hop, in una commistione di attualità e tradizione, traendo forza dagli insegnamenti del Neapolitan Power.
Cantate rigorosamente in lingua napoletana che “con le sue influenze arabe, francesi, spagnole, latine e greche, è ricca di strumenti per raccontare in maniera diretta le cose”, le 15 tracce del disco percorrono un unico filo conduttore che vuole mettere a nudo l’essenza stessa del lavoro del rapper, raccontare la strada e la vita reale: “Il mio rap è per tutti, è un telegiornale di strada senza filtri”.
“My Raplosophy” racchiude nel titolo stesso il percorso di Tueff che, dopo anni di militanza nella musica come speaker radiofonico ed MC in altri progetti, ha sentito l’esigenza di dare spazio e voce alla sua personale filosofia di vita. Tantissime e preziose le collaborazioni in questo primo album di Flugi: da Maurizio Capone dei BungtBangt a Ciccio Merolla, passando per Marzo Zurzolo, Dj Jad, Monica Sarnelli, Valerio Jovine, Franky B, ShaOne, DopeOne, ‘O Pecone, Shark, Rametto, Yambù, Tonico70, Dj Uma, Bonbooze, Misto, Lino Pariota, Sonakine, Shone, Funkcesco Mopo, Irhu, Jegg, Oyoshe.

 

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