Dati web malleabili… Pt.1

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Click e visite su YouTube e varie social community:
dati web malleabili… come il pongo! Pt. 1

comprare visite youtube

Prima di tutto, eviterei la colpevolizzazione del singolo.
Il fenomeno dell’acquisto di click e visite, è un fenomeno diffuso e al di là del genere e del contesto in cui accade, di fatto è un normale aspetto del web marketing. Ora che il tema si affronta legato all’Hip Hop, sembra essere un insulto o un grave compromesso per la Credibilità del singolo individuo.
A mio avviso non è peggio di metodi più “vecchia scuola”, per cui si tendeva mettere in luce attraverso i propri circuiti, solo persone “scelte” sulla base di non chiarissimi presupposti (lobbismo).
Ora il gioco si fa serio: i ragazzi che hanno capito un minimo come gira questo aspetto del web, sanno che con poche centinaia di euro possono ottenere molta più visibilità, di quella raggiungibile entrando nelle grazie di taluni personaggi e aspettare che qualcuno faccia loro spazio…
Che sia giusto o sbagliato, non è questa la sede della discussione: qui mettiamo giù i fatti da un punto di vista logico e tecnico.
Le valutazioni personali sul “cosa è giusto” e “cosa è sbagliato”, le rimando al singolo lettore, sicura che ci saranno tante idee diverse sul punto ma che alla fine il dato certo, è che il web marketing oggi esiste ed è altamente necessario in tutti i settori in cui esista del commercio.
Oggi parliamo di click e visite comprate, tutti sconvolti della poca serietà dei singoli…
E comprare un banner su un portale web? Quello non è forse comprare dei click?
Ragioniamoci a mente lucida: se io compro un banner su un sito che ha molte visite e tratta gli argomenti di mio interesse per il raggiungimento del mio target di acquirenti o fruitori, cosa c’è di diverso dal comprare delle visiste o dei click da delle società di servizi che se ne occupano?
Nulla! E’ la stessa cosa: quest’ultima fa solo apparentemente più rumore. Questo in virtù della logica per cui del feedback finto può impressionare gli utenti e quindi creare del feedback reale… Molto semplicemente quello che accade da sempre: induco 1 milione di viste sul mio canale e impressiono i reali 400 mila utenti fidelizzandoli ai miei prodotti e motivandoli a credere in numeri semplicemente fasulli. Ribadisco che non sono qui a dire se è giusto o sbagliato: spiego meramente la una logica dietro il meccanismo adottato dai più.

Parlando di musica e cultura hip hop…..

Proviamo a partire a monte con l’analisi del fenomeno e capire lucidamente com’è stato possibile che i MEDIA e GLI OPERATORI DI SETTORE (in questo caso musica e spettacolo) abbiamo dato nel tempo così tanto peso al supposto feedback nei socials e nelle varie web community.
Nel presente articolo, parliamo senza vergogna, di quanto siano alterabili con mezzi più o meno consoni le visite sul canale YouTube (web tv e video contents per eccellenza dal 2005 circa).
Va inteso un fatto a priori: perché ciò accada, bisogna che quel nuovo media abbia raggiunto una grande notorietà e sia considerato un media popolare (“popolare” in questo caso sia letto come “altamente diffuso tra tutte le fasce di utenti del web”).

Questo è il tipico caso di YouTube, il terzo sito più visistato su scala mondiale…
YouTube è indiscutibilmente il punto di riferimento per tutti gli artisti indipendenti e non, per l’auto promozione, la diffusione dei propri contenuti video attraverso i nuovi media e trovo corretto elencarne alcune delle motivazioni principali:

  1. La creazione di un account è estremamente semplice, a portata di chiunque…Creare un account su YouTube significa creare un account video – o meglio un account su una web tv, che concede i propri servizi web “gratuitamente ” al fine di pubblicare i nostri contenuti video (sulla base ovviamente di loro regole interne visibili nella sezione Condizioni d’Uso)
  2. Tutti i contenuti video o podcast audio-video-immagine sono facilmente condivisibili con utenti situati ovunque nel mondo
  3. La community YouTube permette un elevato livello di interazione sia all’interno del canale stesso (con messaggi privati e nelle bacheche dei singoli utenti, come sotto ai video di diretto interesse…) esattamente come  attraverso gli altri network, che negli anni hanno assunto rilevante importanza per la socialità on line (MySpace, FaceBook, Twitter, etc).
  4. La possibilità di inserire dei tag nei contenuti multimediali che pubblichiamo, implica la possibilità di essere ALTAMENTE REPERIBILI PER RICERCA ORGANICA, non solo attraverso il canale YouTube, ma soprattutto attraverso il motore di ricerca indubbiamente più frequentato al momento: Google.
  5. YouTube fa parte del network di Google: tecnicamente ha molti significati ma quello su cui voglio la vostra attenzione, è che essendo parte del network di Google, pubblicando degli annunci pay per click su Ad Word Google, è possibile assegnare tali annunci a video inseriti in YouTube. Più semplicemente, l’annuncio a pagamento apparirà per ricerca organica su Google e condurrà direttamente al video su YouTube.

Ci troviamo quindi con un canale video YouTube, con il quale possiamo fare un’infinità di cose.
Nel caso in cui fossimo Artisti o Produttori, o Etichette (di qualsiasi natura…) potremmo trovare allettante l’opportunità di comprare dei servizi web, che garantiscano un elevato numero di visite (ovviamente fittizie – generate dinamicamente tramite script e applicativi web realizzati ad hoc*1).

Per quale motivo dovremmo trovarlo allettante?

Semplicemente perché da una decina di anni e in modo incalzante da quando YouTube è diventato un punto di riferimento per tutti gli artisti (visto che le TV musicali e i programmi dedicati sono quasi spariti oppure hanno adottato logiche di pubblicazione restrittive) parrebbe che fossero proprio le visite sul canale dell’Artista, il numero di interazioni nonché il numero di “Mi Piace” e ancora di più il risultato del contatore numerico delle visite, i fattori maggiormente presi in considerazione, non solo dall’utente del web generico, ma in primis (e questo è quanto vorrei mettere in discussione con il presente articolo), dagli addetti ai lavori “che contano”, cioè per
– etichette
– produttori
– organizzatori di eventi
– potenziali sponsor
– giornalisti
etc etc etc

Ma non abbiamo appena detto che le visite possono essere comprate o indotte in modi che non hanno niente a che vedere con il proprio feedback reale?

Bene.
Ripartiamo con maggiore lucidità da questo punto.

Ebbene, le visite possono essere comprate in vari modi ed è per questo, che pongo apertamente una domanda a tutti i fruitori del presente articolo:
COME MAI UN DATO TECNICO ALTAMENTE E POCO ETICAMENTE MANIPOLABILE, RESTA ED E’ A TUTT’OGGI UNO DEI FATTORI CHE INFLUISCONO NELLE DECISIONI (avete letto molto bene) DI CARATTERE STRATEGICO PER LA VITA E LA MORTE DI UN PROGETTO ARTISTICO?

Potete anche rispondervi da soli.
La mia personale sensazione, è che nessuno pensava che questa domanda (che sono certa rappresenti molti di voi) potesse emergere con questa prepotenza.
Cosa rispondere ora?
Che il vostro video è stato condiviso sulle home page di siti americani e che quindi vi hanno visitati dalla Cina? Non sono certa che sia così credibile, però potrei credere a una risposta tipo: “Spesso il feedback finto crea vero feedback, perchè con il numero di visualizzazioni impressiono le persone che arrivano sul mio canale…“.
youtube increaser

Cari amici e care amiche,
davvero non è un problema averlo fatto! Si fottano quelli che colpevolizzano il singolo, io qui STO DENUNCIANDO la LEGGEREZZA e la MANCANZA TOTALE DI ETICA CON CUI PER ANNI CI AVETE PRESI PER IL CULO….
PRIMI TRA TUTTI, quelli che hanno quelle di migliaia di euro da investire in tutto ciò e possono garantirsi di avere MAGGIORE ESPOSIZIONE, a  DISCAPITO TOTALE DEL BUON SENSO e DELLA QUALITA’ DELLA MUSICA.
Sia chiaro: è una battaglia ad armi dispari e chi paga il peggio, è chi pur avendo un ottimo prodotto, non ha la “pilla” da metterci sopra….

Che fare? Lapidare il singolo che invece ce l’ha?
Non credo sia una buona soluzione.
Penso che la presa di coscienza dovrebbe partire dai Media e dagli addetti ai lavori, che per tanto tempo hanno volutamente fatto FINTA DI NIENTE e dato da bere questa terribile medicina, che fa credere alle persone che davvero un quasi sconosciuto italiano, in un giorno possa fare tante visite quante una STAR AMERICANA. Ma possiamo parlare anche dei risultati dei più conosciuti, messi a confronto con i risultati dei più conosciuti negli USA. No problem.
Tuttavia non è di mio interesse puntare il dito sui singoli, bensì sul perchè sia stato dato credito a questo fattore così discutibile e sul perchè si insista a dire a più livelli, che è un dato importante (ultimamente avrete anche voi sentito Marracash che lo diceva in un noto programma nazionale…..Giusto per citare un artista che sostiene questa baraccata).

Non ci sono molte cose da aggiungere, anche perché non mi va di fare la morale a nessuno: il mondo che abbiamo è questo.
DRESS TO IMPRESS e fai numeri a tutti i costi…
Non vi piace?
CAMBIATE LE COSE.

Partite dal vostro piccolo e metabolizzate l’esperienza di questi giorni per evitare in futuro di non ascoltare il cuore, bensì di guardare i numeri: se un pezzo fa cagare e dice delle boiate, chi cazzo se ne frega che abbia 1 milione di viste?
Ecco: questo – come pensiero – sarebbe un ottimo traguardo.

Ce la faremo?
Nessun allarmismo inutile ma antenne alte cari: stanno sfruttando la vostra incapacità di analizzare e ragionare per fottervi con … Dati web malleabili più del pongo!

*1– Non è mia intenzione spiegare con 10 righe cos’è un proxy, comunque per chiarezza, questi script o applicativi ad hoc sfruttano delle connessioni tramite degli IP proxy – ci sono degli applicativi che recuperano questi IP e fanno girare degli script che sostanzialmente ricaricano la pagina. Ogni IP ha un massimo di 3-5 visite poi cambia, ma questo dato dipende da vari fattori e da delle impostazioni dell’applicativo web su cui lo stiamo facebdo girare. Molti account sono disabilitati per questo tipo di operazioni altri le supportano perfettamente. Le motivazioni…? Vengono dall’alto pare, ma questo non è ufficiale. Tanto è che su certi account quegli script non girano su altri sì e questo si collega a un certo documento di mesi fa (http://www.youtube.com/watch?v=3NN-rxkTFxo — 4’31” circa) dove si diceva che all’occorrenza i signori potevano limitare e bloccare al punto di rendere noiosi certi account (cioè: è ufficiale che possano gestire delle priorità nei nostri account – ok? – quindi volendo, POSSONO OSTACOLARCI ECCOME……)

 


 

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