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Il Rap italiano scende all’inferno.

Il regista tunisino Anis Gharbi sceglie il gruppo hip-hop Zero Plastica per il suo film noir metropolitano

Cosa c’entra la Primavera Araba con la malavita italiana e la musica rap? Sono il filo conduttore del nuovo film di Anis Gharbi, regista tunisino italiano d’adozione, produttore e attore protagonista di “To Paradise”, che in questi giorni partecipa al Festival Internazionale del Film di Roma, a fianco a celebrità del calibro di Richard Gere, Valeria Golino e Pupi Avati. Mai prima d’ora Italia e Tunisia erano state così vicine sul grande schermo. Anis Gharbi, che in questo periodo compare anche in una fiction su Canale 5 accanto ad Anna Valle e Alessandro Preziosi, ha infatti scelto Zero Plastica, gruppo storico dell’underground genovese, per il video promozionale che gira già su YouTube insieme al trailer di “To Paradise”. Come già era accaduto per “L’odio” di Mathieu Kassovitz, vincitore del premio per la miglior regia al 48º Festival di Cannes, ancora una volta il rap si dimostra il genere musicale più adatto a raccontare una realtà violenta ed il degrado morale.

“Mi sono innamorato di questi rappers anche grazie alla presenza di G.O.Man -spiega Anis- un mio connazionale che canta insieme a Lure e Nio, il quale ha fornito il suo particolare punto di vista sulla storia che raccontiamo nel film”. Una favola fatta di emigrazione e speranza, un castello di carte destinato ad infrangersi con l’incontro con la malavita del Bel Paese e la droga. “In molti sono fuggiti dalla Tunisia in fiamme e hanno cercato rifugio qua in Italia -prosegue Gharbi, il mio lungometraggio racconta la storia di un immigrato che cerca di inserirsi onestamente, ma purtroppo si ritrova in un’altra serie di gironi infernali”.

In arabo “Fil Janna” significa infatti “Verso l’inferno”, titolo scelto dagli Zero Plastica per questo brano inedito, il cui video è stato girato nella periferia di Genova nel quartiere di Begato, che da un paio di anni è la seconda casa di G.O.Man -al secolo Ghassen Ouled Amor-, originario di Tunisi: “Anche se c’è chi lo considera un ghetto -dice- a me Begato piace, è stato lo scenario perfetto dove girare questo video”.

E mentre scorre il rap di Zero Plastica, le immagini della famosa “diga” fanno da collante a spezzoni tratti da “To Paradise” destinati a far discutere per la loro crudezza dai toni pulp alla Quentin Tarantino. “Abbiamo prodotto questa nuova canzone dopo aver visto in anteprima il film, non avevamo mai scritto nulla di simile prima d’ora -afferma Nio, al secolo Federico Erik Rosa, leader del trio ligure-, e abbiamo cercato di rappresentare la natura controversa della pellicola. E “To Paradise” è questo, uno “Scarface” all’italiana con la Tunisia sullo sfondo”.

Il nuovo brano di Zero Plastica, “Fil Janna”, è scaricabile gratuitamente dal sito del gruppo, www.zero-plastica.com >>> httpv://youtu.be/hAnXDFoh7bA

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