Lugi+Kaos&Trix live: il report

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Dj Lugi + Kaos & Dj Trix live al CISIM, Lido Adriano (RA) – 28 gennaio 2011

Prima data col botto per il 2011 del CISIM, centro culturale di Lido Adriano (Ra), dato in gestione dal Comune di Ravenna a Il Lato Oscuro della Costa per organizzare eventi, workshop e quant’altro. Dj Lugi più Kaos & Dj Trix, ovvero la vecchia scuola che è anche la nuova scuola, perché di gente così all’orizzonte ce n’è poca, per talento, carisma, stile, flow, voce, ecc.

Un piccolo appunto per i cosiddetti rapper che stanno sul palco in venticinque e non riescono a chiudere una barra senza farsi fare lo sdoppio… fate ridere! Ripeto, fate ridere! Sale sul palco Dj Lugi – two turntables and a microphone, con Dj Ciccio B. ai piatti – ed è subito show. L’ex South Posse scalda il pubblico con la sua attitudine ultra-funk ed il suo timbro vocale inconfondibile, mette in fila una serie di pezzi vecchi e nuovi tratti dai suoi dischi solisti e poi è la volta della bombastica “Boogie Loogie B.P.M.”, da “107 Elementi” di Neffa, un capolavoro flowgistico. Questo ed altri classici, come “A vous a vous da mille e una” e “Non c’è limite allo show”, entrambi con Fritz Da Cat, sono i momenti clou dello show, che si fa apprezzare soprattutto per le grandi capacità di controllo del flow di Lugi, che in questo rimane uno dei migliori in Italia. Peccato solo per l’assenza in scaletta di “Toni in megatoni”, il mio pezzo preferito del suo repertorio. Un assenza non da poco, a mio avviso.

Applausi e saluti e poi entra in scena Kaos, accompagnato da Dj Trix. Partono un paio di pezzi tratti da “Fastidio”, il suo primo album (ristampato di recente così come il successivo “L’attesa”), ed è come il gioco della Settimana Enigmistica in cui colleghi i puntini numerati e ti spunta fuori la figura. La gente inizia a pogare a saltare a fare casino e vaffanculo ti ricordi di che cos’è l’hip hop. Quello vero. La cosa terrificante è vedere questo quarantenne che tiene il palco come nessun altro, che ha delle capacità tecniche che fanno paura, e che è in costante evoluzione, soprattutto in un ambito abbastanza sottovalutato nel rap, quello della multiespressività vocale. Il concerto, ovviamente, è una sequela di classici – c’è pure spazio per una chicca tratta dall’archivio Melma & Merda, in pratica l’originale di “Carcere a vita” di Neffa – ma il momento culminante è quello decisivo, l’indimenticabile. Kaos aggiunge una strofa inedita all’intro di “kARMA”, in cui chiude, tra il boato del pubblico, con: “finisco, saluto, parole silenziose / l’avete sempre saputo, siete voi Cose Preziose”.

“A sedici anni stavo messo male / vent’anni dopo messo uguale, stesso antisociale”, così invece si apre l’altro inedito, quello che segna la fine del live. Un live 100% hardcore come ai bei vecchi tempi, anche qui two turntables and a microphone, senza troppi fronzoli. Sono fiero di essere cresciuto con questa merda nel walkman, fin da ragazzino. Grande Lugi, grande Trix, grande Kaos, ma grande anche chi ha organizzato tutto questo. Sperando sia solo il primo di una lunga serie di eventi. Filippo Papetti (foto di Stefano Pezzi)

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