Ceasar – The Definition of the Empire

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Che senso abbiano questi mix-cd al giorno d’oggi ancora non riesco a capirlo. Ci provo ma proprio non lo comprendo. Persa, con l’avvento delle nuove tecnologie, la loro utilità di diffusione di tracce poco conosciute tra il popolo underground (con 10 minuti di navigazione su myspace la compila è fatta e pure meglio), dovrebbe rimanere se non altro, nel chi li compila, la voglia di presentare qualche chicca per le orecchie dell’ascoltatore, non la stessa materia scarsa che gira per le radio. Ma in fondo se il pubblico vuole questo (lo vuole? E che pubblico?) può andare pure bene compilare un mix cd asettico con nomi del tipo Fabolous, Rick Ross, Joe Budden, N.o.r.e., Jay Z ecc. ma almeno che “l’artista” in questione (Ceasar in questo caso ma il discorso vale per milioni di altri “compilatori”) si diletti nel mixaggio per palati fini o nello scratch gustoso. Niente, zero assoluto in questo Definition of the Empire. Solo delle incessanti ripetizioni del nome Ceasar alla fine di ogni traccia (tanto per mascherare il mixaggio e mettere una firma scritta male). Che senso abbia per la cultura tutto questo continuo a chiedermelo… Ah, quasi dimenticavo…ogni traccia ha produzioni originali di Ceasar su cui sono state poi innestate le accappella dei pesi massimi della Def Jam. Serve dire che tipo di produzioni sono? Roba club ovviamente. MTV però avrebbe fatto meglio…Se volete l’hiphop cercate da un’altra parte. Qui c’è solo del gran Club Pop commerciale senza un’anima, come l’essenza del “progetto” stesso in fin dei conti.

Luca “Psycho” Mich

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